L’ultima conferenza stampa di Petra Kvitova allo US Open si è trasformata in un momento di intensa emozione e profonda riflessione sulla sua straordinaria carriera, ricca di successi e di traguardi memorabili.
Un’uscita di scena toccante
Con la voce rotta e “molto nervosa”, come lei stessa ha ammesso, l’ex campionessa di Wimbledon ha descritto il suo addio al tennis giocato come “davvero difficile anche solo da immaginare” e “semplicemente la fine di tutto”. Il peso del momento era evidente: “Non ho mai avuto l’esperienza di sapere che sto giocando la mia ultima partita, probabilmente, e alla fine è stato molto chiaro”. Eppure, ha spiegato, “porterò con me questa esperienza. Sono contenta di averlo fatto”.
I successi che l’hanno resa leggenda
Petra Kvitova lascia uno degli albi d’oro più brillanti della sua generazione, con due titoli di Wimbledon conquistati nel 2011 e nel 2014, ed un totale di 31 titoli in singolare nel circuito WTA (inclusi successi a Madrid, Miami e Montréal). Lei stessa riconosce: “Anche se non sono mai stata numero 1 al mondo, penso comunque che quelle due vittorie Slam abbiano un valore superiore al numero 1. Questo è come le considero, soprattutto quelle a Wimbledon. Sono orgogliosa di tante cose”. Oltre alla gloria londinese, Kvitova è stata una delle più costanti delle Top 10 e ha ottenuto quattro titoli di Fed Cup con la nazionale ceca.
L’orgoglio nella resilienza
“Ci sono molte cose di cui sono orgogliosa. Penso in particolare, come ho già detto, dal punto di vista mentale (…) Sono molto orgogliosa di come ho gestito la pressione, di quante volte sono stata tra le prime dieci. È stato davvero molto speciale per me”. Fino all’ultimo la ceca ha dovuto affrontare sfide, come testimonia la sua rivelazione: “Circa tre settimane fa ho preso il COVID, mi ha colpito in maniera davvero forte. La mia forma fisica non era ottima. I miei polmoni ancora non funzionano bene”.
Cosa lascerà e cosa porterà con sé
Pur consapevole che le mancherà il “tennis stesso. È uno sport bellissimo. Tutto quello che fai in campo è tuo merito o tua responsabilità”, Kvitova non rimpiangerà “quei nervi, che ho avuto oggi prima della partita (…) Penso di averli avuti solo una volta per un esame a scuola, poi invece per ogni partita” e soprattutto i tanti viaggi.
Famiglia e futuro, tra sogni e serenità
Il pensiero va costantemente ai suoi affetti: “Petr, nostro figlio, è a casa, quindi mi manca. Penso che partiremo domani notte”. Sul futuro, non esclude un ritorno sui campi per eventi Legends, magari insieme all’amica Martina Navratilova: “Mi piacerebbe giocare con Martina. Questo è un altro obiettivo. Spero che anche lei voglia giocare con me”. Petra Kvitova lascia dunque il palcoscenico con l’orgoglio di chi ha segnato un’epoca, autentica fuoriclasse e simbolo di determinazione, capace di conquistare Wimbledon due volte ed entrare per sempre nella storia del tennis mondiale.