Cala il sipario sulla quinta giornata del China Open 2025, il primo di due WTA 1000 consecutivi che la Cina ospita sul proprio territorio (dal 6 ottobre sarà la volta di Wuhan). Presso l’Olympic Green Tennis Centre di Pechino, impianto nel quale si sta disputando in contemporanea anche l’omonimo torneo maschile di categoria ‘500’, è toccato alle numerose big – e tante sono cadute, 8 delle 16 impegnate non proseguiranno il loro percorso – della metà alta del seeding scendere in campo e allineare così il tabellone al terzo turno.
Iga sempre più nella storia dei ‘1000’
Non si può non partire dalla fornaia per antonomasia che il circuito mondiale femminile osserva all’opera di settimana in settimana. I suoi “ferri del mestiere” non saranno di certo farina e olio di gomito, ma il risultato è il medesimo di chi impasta e sforna pagnotte: 34 come i 6-0 rifilati alle avversarie, che rendono la n. 2 WTA Iga Swiatek la giocatrice ad averne ottenuti di più nei ‘1000’ dalla loro introduzione nel calendario nel lontano 2009. Un’altra giornata in ufficio senza sbavature per la polacca, all’esordio a Pechino dopo il bye iniziale ma soprattutto dopo aver inaugurato alla grande la trasferta asiatica con il 25° titolo della carriera conquistato a Seul, che ha maramaldeggiato sulla cinese Yue Yuan per 6-0 (per l’appunto il 34° della sua storia nei ‘Mille’) 6-3 al termine di un’ora e sedici di allenamento agonistico più che di match vero e proprio. Qualora la statistica dei bagel distribuiti a destra e manca non bastasse, con il successo odierno la pluricampionessa Major è diventata anche la più vincente di sempre (inteso come numero di partite vinte) dei WTA 1000 da quando sono stati fondati. La prima testa di serie dell’evento proseguirà il proprio cammino opposta alla colombiana Camilla Osorio che ha battuto a sua volta una delle tante teste coronate cadute in questa giornata: la n°28 Anna Kalinskaya, superata 6-1 4-6 6-4 in 2h15′ di ottima contesa.
Osaka si fa rimontare, avanza Kostyuk
Una della soprese più significative che il menù odierno ha offerto, riguarda indubbiamente la sconfitta di Naomi Osaka: la giapponese si è infatti fatta sorprendere dalla qualificata Aliaksandra Sasnovich (best ranking al n°29 WTA nel 2022 ma sprofondata in 130esima posizione e con appena 5 vittorie all’attivo in stagione nel Tour principale), capace di rimontare alla campionessa Slam un set e un break di svantaggio prima di imporsi con il punteggio finale di 1-6 6-4 6-2 in poco meno di un paio d’ore di gioco. Un KO, quello patito dall’ex numero 1 mondiale, che stupisce molto per diversi fattori. In primis, i precedenti che vedevano avanti Naomi sulla rivale con un netto 4-0 (incluso un doppio bagel inferto alla bielorussa nella corsa vittoriosa dello US Open 2018). In aggiunta, Osaka non perdeva in quel di Pechino (escludiamo dal conteggio il ritiro contro Gauff negli ottavi dello scorso anno) da ben 7 anni; senza poi dimenticare che gli ultimi mesi del suo 2025 si sono rivelati estremamente brillanti con il ritorno ad altissimo livello: il rientro in Top 20, certificato sul campo con risultati di prestigio come la finale a Montreal e la semifinale a New York.
La trentunenne di Minsk ha cominciato la sua partita perdendo 9 dei primi 11 games, mettendo a referto appena 6 vincenti nel primo set, prima di fare suoi 10 degli ultimi 13 giochi dell’incontro con 21 winners messi a segno tra secondo e terzo parziale a testimonianza della corposa inversione di tendenza assunta dal match. Ora per l’esperta giocatrice bielorussa si prospetta un interessante incrocio contro Marta Kostyuk: l’ucraina ha offerto una prestazione magistrale, non lasciando alcuno scampo alla qualificata Ella Seidel, estromessa dalla competizione con un duplice sonoro 6-1. Se da un lato Sasnovich cerca di dare continuità ad un torneo che per la prima volta dalla semi conquistata in febbraio a Cluj-Napoca l’ha vista vincere almeno due partite in fila, dall’altra la nativa di Kiev vuole il suo primo ottavo tra ‘Mille’ e Slam dal Roland Garros 2022.
Mboko sciupona, Andreeva glaciale
Scorrendo il resoconto dei risultati, tra gli scontri maggiormente combattuti troviamo anche un serratissimo duello fra Anastasia Potapova e Victoria Mboko
La tennista russa è riuscita a tenere a bada la spavalderia della giovane canadese, spuntandola solamente sul rettilineo conclusivo in entrambe le frazioni: un 7-6(5) 7-5 in oltre due ore di battaglia che ha dato ulteriore conferma dell’enorme potenziale – sotto certi aspetti già pienamente espresso pur trattandosi di una classe 2006 – della diciannovenne di Charlotte. Tuttavia, in questo caso la scena se l’è presa la ventiquattrenne russa che raramente sul campo da tennis si è ammirata così continua sul pianto mentale per l’intera durata del match. Un incontro costantemente imprevedibile con ingenti cambiamenti di ritmo: scenari volatiti come lo scambio di break iniziale o ancora la chance sciupata da Victoria al servizio per chiudere il set sul 6-5, quando ha commesso 4 doppi falli dopo che aveva già cancellato una manciata di occasioni di break. Infine, il tie-break non poteva che essere un sunto concentrato di quanto visto fin lì: Potapova subito avanti 5-0, successivamente si fa riacciuffare prima di portare a casa gli ultimi due punti del set.
Se abbiamo sottolineato di come zampilli sempre di più il talento di Mboko, beh per quanto riguarda il Killer instinct fisiologicamente c’è ancora da lavorare: dopo aver gettato alle ortiche già molte situazioni ghiotte nel parziale d’apertura, la campionessa in carica di Montreal nel secondo set ha sì dimostrato grande resilienza psicologica quando ha recuperato un break di ritardo ma poi di nuovo, ritornata a condurre, ha sprecato in battuta nel momento in cui avrebbe dovuto trascinare la sfida al terzo mancando il turno di servizio sul 5-3. Da lì in poi solo nebbia che ha oscurato qualsiasi vano tentativo di rimanere lucida: la testa di serie n. 21 ha difatti spento la luce subendo due break a zero, uno in fila all’altro, raccogliendo un solo punto degli ultimi 17 che hanno chiuso il match.
Per Potapova ai sedicesimi ci sarà la turca Zeynep Sonmez che contro pronostico ha superato la testa di serie n°10 Clara Tauson con lo score di 6-4 2-6 6-3 in 2h02‘. Per una 2006 che va fuori, c’è da una 2007 che con pieno merito rimane in corsa: stiamo parlando, ovviamente, di Mirra Andreeva che liquida senza scossoni in maniera inequivocabile con un perentorio 6-2 6-2 in un’ora e diciannove di no contest la wild carda casalinga Zhu Lin. Un successo che vale alla siberiana alla siberiana la ventunesima vittoria stagionale nei WTA 1000 a fronte di appena 5 cadute. Il prossimo ostacolo della numero 5 al mondo sarà la spagnola Jessica Bouzas Maneiro che ha inaspettatamente eliminato l’ucraina Dayana Yastremska 7-5 6-4 in 1h34′. Nessun confronto diretto tra Mirra e l’iberica.
Tra gli incontri con esito finale sorprendente, da evidenziare evidentemente anche l’avanzamento nel torneo della britannica Sonay Kartal che batte un grande colpo vincendo in modo convincente ai danni della quattordicesima testa coronata: l’australiana Daria Kasatkina, arresasi 6-3 6-0 in poco più di un’ora agonistica abbastanza dimenticabile. La londinese, inoltre, può guardare all’immediato futuro e scorgere un’opportunità non indifferente: al terzo turno non si troverà difatti contro Diana Schnaider, bensì un’altra tennista aussie come Maya Joint che ha battuto la russa 7-5 6-1 in un’ora e venticinque di partita.
Il sorriso di Zheng
Dopo un calvario di tre mesi con conseguente operazione chirurgica al gomito destro, percorso iniziato in concomitanza con il KO al primo turno di Wimbledon, ritorna a sorridere la regina di casa Qinwen Zheng che debutta con un successo rotondo maturato per 6-3 6-2 (1h25′ la durata complessiva della sfida) a discapito della colombiana Emiliana Arango. Ora per la testa di serie n°7 ecco l’ostacolo, decisamente più complesso, Linda Noskova: la ceca, ventesima del seeding, dal canto suo ha trionfato con lo stesso punteggio sulla connazionale di Qinwen, Xiyu Wang.
Al terzo turno duello scintillante: Raducanu contro Pegula
In chiusura di giornata, si sono invece materializzate le vittorie di Emma Raducanu e Jessica Pegula che adesso si ritroveranno una di fronte all’altra per contendersi un posto fra gli ultimi sedici, nell’incrocio più scoppiettante dell’intero lotto del terzo turno. La britannica ha sconfitto la spagnola Cristina Bucsa con un duplice 6-3 in poco meno di un’ora e trequarti, mentre la statunitense ha dominato in lungo e largo contro Alja Tomjlanovic: battuta 6-0 6-3 in sessantatré minuti di gioco.
Tre i precedenti tra Emma e Jessica, conduce 2-1 la nativa di Buffalo. I successi sono sempre arrivati in casa: la statunitense ha trionfato a Cincinnati 2022 e ai quarti di Miami 2025, mentre la campionessa dello US Open 2021 l’ha spuntata sull’erba di Eastbourne due anni fa.
Vince anche Emma Navarro, 6-3 7-6(0) sulla rumena Elena Gabriela Ruse, che ai sedicesimi fronteggerà la francese Lois Boisson vittoriosa dalla sua su Liudmila Samsonova col punteggio finale di 6-3 6-4.