Il professor Salvatore Buzzelli, origini abruzzesi ma bolognese d’adozione, è una figura ben conosciuta nel tennis italiano, non solo per l’attività sul campo – è stato il preparatore atletico, tra gli altri, di Tathiana Garbin e Omar Camporese – ma anche per il lavoro di ricerca e di sviluppo metodologico nell’ambito dell’allenamento sportivo. Su Ubitennis abbiamo già recensito due suoi volumi, “Tennis – La nuova scienza della preparazione fisica” e “Manuale fondamentale di preparazione fisica per il tennis” e presentato due strumenti da lui ideati: il TR Buzz e il SensoBuzz, quest’ultimo nella versione digitale SensoBuzz Evolution, in precedenza nota come Millisecond, utilizzata anche da Jannik Sinner. Abbiamo inoltre dato evidenza dei suoi articoli pubblicati sulla rivista scientifica ITF Coaching & Sport Science Review della Federazione Internazionale di Tennis, dedicati al Sigma Test, per la valutazione della resistenza specifica del tennista, e a una metodologia di allenamento della forza pensata per ridurre lo stress articolare rispetto al tradizionale lavoro con i pesi.
Con “Allenamento Cognitivo e tanto altro”, Buzzelli prosegue il suo percorso di ricerca, spostando il focus sull’interazione tra mente e corpo. Il libro si propone di integrare la dimensione neurocognitiva nei processi di allenamento, un ambito che l’autore indaga da anni attraverso studi, applicazioni pratiche e confronto con il mondo accademico. Il punto di partenza rimane il Metodo Coordinabolico, già illustrato in lavori precedenti, che qui viene esteso alla sfera percettiva e decisionale dell’atleta. Nel tennis – e nello sport in generale – la qualità della prestazione, sottolinea Buzzelli, dipende dalla capacità di “vedere, elaborare e agire” in tempi ridotti, più che dalla sola efficienza muscolare. Da questa visione nasce l’utilizzo del famoso e già citato SensoBuzz, un dispositivo che combina stimoli visivi e sonori per allenare simultaneamente corpo e mente. Lo strumento consente di trasformare l’esercizio fisico in un compito cognitivo, migliorando attenzione, tempi di reazione e adattamento motorio.
L’autore dedica inoltre una parte significativa del testo al tema del “costo energetico dell’attenzione”, concetto con cui descrive l’impatto fisiologico dei processi mentali durante la performance: mantenere la concentrazione comporta un consumo reale di energie, e la stanchezza mentale può precedere o amplificare quella fisica. Il linguaggio è chiaro, con una struttura che alterna spiegazioni teoriche a esempi pratici tratti dall’esperienza sul campo. Buzzelli illustra test, esercitazioni e casi applicativi, dal tennis alla scherma, mantenendo un approccio pragmatico che privilegia la verificabilità delle proposte rispetto alla speculazione teorica. Il tono resta misurato, lontano da semplificazioni o mode terminologiche: l’obiettivo è fornire strumenti concreti a preparatori e allenatori interessati a integrare la componente cognitiva nei propri programmi di lavoro.
Questo libro, di fatto, non è un manuale: è un viaggio, un percorso personale costruito in cinquant’anni di ricerca e di pratica sul campo. Buzzelli racconta anche della sua recente nomina a docente FITP per l’Area Motoria, un riconoscimento che diventa occasione di riflessione. Il tennis contemporaneo – osserva – rischia di perdere contatto con le basi, travolto da teorie effimere e da troppi “falsi maestri” che confondono la novità con l’innovazione. La risposta di Buzzelli, come sempre, non è la polemica ma la proposta: riportare al centro dell’allenamento l’integrazione tra scienza, metodo e osservazione diretta.
“Allenamento Cognitivo e tanto altro” si inserisce così nel percorso coerente di un autore che continua a esplorare il confine tra teoria e pratica sportiva. Il volume restituisce l’immagine di un professionista che osserva, misura e sperimenta con costanza, e che considera il tennis non soltanto un gioco di abilità fisiche, ma anche un esercizio di attenzione e consapevolezza.
