Jannik Sinner non sarà a Bologna per difendere quell’Insalatiera che da quasi due anni è in legittimo possesso dell’Italia. Il suo nome non è nella lista dei convocati di Filippo Volandri, ma certo non perché il capitano lo abbia ritenuto non abbastanza in forma per far parte del quintetto che, salvo modifiche dell’ultimo momento – o, meglio, dell’ultimo giorno, visto che c’è tempo fino a lunedì 17 novembre – vede i nomi di Matteo Berrettini, Simone Bolelli, Flavio Cobolli, Lorenzo Musetti e Andrea Vavassori. Insomma, “Jannik Sinner non ha dato la sua disponibilità per il 2025”, per usare le parole di Volandri. Ma come ha spiegato Jannik questa scelta? Un impegno di una settimana fa tanta differenza?
Lo scopriamo su Sky Sport Insider, che ha parlato in esclusiva con il fenomeno di Sesto Pusteria. “Quest’anno abbiamo deciso così, insieme al mio team. È una decisione non semplice” ha spiegato Sinner. “Nell’altro senso, l’obiettivo dopo Torino è già il 2026, partire con il piede giusto in Australia. Una settimana sembra una banalità, ma non lo è. Una settimana è molto importante, puoi fare una preparazione più lunga di una settimana. Poi, nel 2023 e 2024 l’abbiamo vinta e anche questo è un fattore. Era importante vincere la Coppa Davis e quest’anno abbiamo deciso così”.
Jannik è appena rientrato dal Six Kings Slam, tra l’altro con un bagaglio decisamente appesantito per via della racchetta d’oro, gentile omaggio saudita per il vincitore. Dopo la finale in cui ha dominato Alcaraz, Carlos ha detto che, “quando mostra un tennis così, non ti lascia spazio per entrare nel match”. La sensazione che sia ingiocabile è naturalmente comune agli altri avversari. “Ingiocabile? Non lo so, forse un pelo più imprevedibile” dice. “Ci stiamo lavorando tanto, è un lavoro continuo: ho il miglior team possibile che mi sta aiutando a fare tutto questo. Per battere i migliori, devi giocare in modo quasi perfetto. Lì ci sono riuscito, adesso vediamo. Ci sono tornei molto importanti: Vienna, Parigi e Torino… E sarà molto importante anche per l’anno prossimo. Cerchiamo di fare il nostro meglio”.
A Vienna torna Darren Cahill, la cui presenza, ha detto ancora Sinner, è fondamentale “nei momenti cruciali. Mentalmente è una persona, un allenatore, con tantissima esperienza. Conosce benissimo qualsiasi scenario in campo ma anche fuori, praticamente è come un secondo papà per me perché sto tanto in contatto con lui, gli parlo tanto di come mi sento, di cosa è importante per me. Lui è sicuramente una persona chiave per tutto il team, siamo tutti uniti, lui e Simone [Vagnozzi] sono diversi ma la combinazione è incredibile e sono molto contento di averli”.
Intanto gira qualche video di un allenamento di Sinner a Vienna dove prova le smorzate di dritto con un bidone della spazzatura come bersaglio. Un simpatico paradosso, nel senso che, se fai centro, il colpo era tutt’altro che da buttare. Rientra nel lavoro sull’imprevedibilità? Jannik nega ridendo, poi aggiunge: “Era solo un punto di riferimento in relazione a dove tirare. Consideriamola quasi come una decorazione al campo. E poi, diciamocelo, non ne ho centrati tanti. In tutti i casi, è importante pensare anche a questo: dobbiamo fare le cose divertenti in allenamento. Ci alleniamo tutti i giorni, è importante ridere, avere sintonia tutti insieme”.
In chiusura, si parla di calcio, in particolare del Milan, squadra per cui tifa Sinner, a cui viene chiesto di paragonare Modric a un tennista. “È veramente uno imprevedibile, Modric, vede giocate che altri giocatori non vedono. È un po’ come… non saprei. Riesce a fare cose pazzesche, forse potrebbe essere come Alcaraz. Ha una bellissima mentalità, lavora sempre tanto. Sì, forse è come Carlos. Ma tanti non saranno d’accordo…”.
L’appuntamento in campo per il match di esordio di Sinner all’Erste Bank Open di Vienna è per mercoledì 22. l’avversario è il tedesco Daniel Altmaier, recentemente sconfitto a Shanghai ma che aveva battuto l’azzurro due anni fa al Roland Garros.
M.S.