La decisione era nell’aria, era stata anticipata qualche giorno fa da Simone Eterno di Eurosport, e puntualmente è arrivata la conferma: Jannik Sinner non parteciperà alla Final 8 di Coppa Davis in programma a Bologna dal 18 al 23 novembre, per la disperazione di tutti i tifosi del Nord-Est che volevano vedere il n. 1 italiano all’opera (e magari avevano già comprato a caro prezzo i biglietti) e per la gioia di chi proprio non ce la farà a non esprimere la propria opinione in proposito (noi inclusi, si intende).
Non più tardi di un mese fa, poco dopo il sorteggio del tabellone finale della Coppa Davis che vedrà l’Italia impegnata nei quarti di finale contro l’Austria, il nostro Jacopo Gadarco aveva fatto una bella panoramica dei possibili pro e contro delle due possibili decisioni di Sinner. Ora che abbiamo un pezzo in più del mosaico, ovvero la decisione provvisoriamente definitiva di Sinner e la sua spiegazione, proviamo a fare qualche valutazione in più, cercando di evitare il ruolo di chi spiega a qualcun altro come fare il proprio mestiere e cosa si dovrebbe considerare più importante e cosa meno.
La matematica non è un’opinione
La motivazione addotta da Sinner per far capire la sua richiesta è la meno attaccabile: è evidente che finire la stagione il 16 novembre invece che il 23, quando il successivo impegno inderogabile inizia il 18 gennaio fornisce una settimana in più di tempo: ovvero 7 giorni in più su 50, che corrispondono al 14%.
In quei 50 giorni bisogna infilarci il tempo per un po’ di riposo con la famiglia, magari una vacanza con la fidanzata (se c’è ancora), e poi bisogna dedicare qualche giorno agli sponsor e a qualche eventuale servizio fotografico o ripresa per spot pubblicitari.
Durante la stagione non sono tante le giornate che si possono ricavare per queste ‘incombenze’ (lautamente retribuite, sia chiaro): l’agente storico di Maria Sharapova, Max Eisenbud, ha raccontato che analizzando in maniera scientifica il calendario ed evitando di andare in conflitto con tutti gli appuntamenti più importanti e relativi periodi di preparazione, non aveva trovato più di 18 giorni (su 365, ovvero meno del 5%) da poter gestire per rimpinguare il più possibile le tasche della sua assistita (e le sue, ovviamente). E di questi 18 giorni si può intuire come sia molto più facile piazzarli durante il periodo in cui non ci sono tornei e si può gestire liberamente la collocazione geografica del giocatore.
Dopodiché bisogna ricominciare con il carico per costruire la base atletica per la stagione successiva, e quindi si inserisce l’allenamento tecnico probabilmente in qualche posto al caldo nel mese di dicembre, prima di volare in Australia in congruo anticipo per abituarsi alle condizioni e al fuso orario e nel contempo fare un po’ di scarico fisico onde non arrivare imballati al primo Slam della stagione.
Una settimana in più fa certamente comodo, anche perché per quanto si possa programmare tutto, ci sono anche gli imprevisti: un piccolo risentimento che costringe ad alzare l’acceleratore per un giorno o due proprio nel momento in cui bisogna spingere di più, una malaugurata influenza che costringe un paio di giorni a letto, qualunque cosa che cada nell’ambito dell’imprevedibilità.
Scelta logica
Anche se mettessimo da parte l’agenda (o le agende, per chi ancora usa quelle cartacee divise per anno solare) e considerassimo solamente quest’ultima parte di stagione, Sinner si trova nella posizione di dover giocare Vienna, Parigi, le Nitto ATP Finals a Torino e le Finals 8 di Davis senza soluzione di continuità.
Al momento non può sapere con quanto carburante in serbatoio arriverà alla fine della kermesse torinese, anche se dovesse saltare l’impegno alla La Defense Arena di Parigi come le indiscrezioni sembrano suggerire. Per cui a questo punto, sarebbe meglio dare la sua disponibilità e poi dare forfait all’ultimo momento, oppure chiamarsi fuori ora ed eventualmente cambiare idea all’ultimo tuffo? Sarebbe meglio dare la disponibilità ora e poi andare a Bologna, diranno gli appassionati italiani, ma tra le due opzioni sopra sicuramente è cento volte meglio la seconda.
Ne consegue che la scelta fatta da Sinner di farsi da parte adesso è quella più logica.