Ubaldo Scanagatta intervistato da Luigi Galluzzo su TG Com sul caso Sinner si è espresso così [VIDEO ⤵]
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Alexander Bublik e Jannik Sinner si preparano a incrociare le racchette nei quarti di finale dell’Erste Bank Open di Vienna, in una sfida che promette grande tennis e (tanta) personalità a confronto. Il kazako arriva da una vittoria convincente su Francisco Cerundolo (6-4 6-2), mentre l’azzurro ha superato Daniel Altmaier e Flavio Cobolli mostrando la solita (e solida) continuità. I precedenti sorridono a Sinner (5-2), ma la vittoria di Bublik sull’erba di Halle, lo scorso giugno, ha dimostrato quanto il kazako possa rendere la vita difficile anche ai migliori.
Bublik: talento e spettacolo
Del resto, il 2025 è stato l’anno della consacrazione definitiva di Bublik, autore di una stagione di altissimo livello con quattro titoli conquistati — Halle, Gstaad, Kitzbuhel e Hangzhou — che hanno portato a otto il totale dei trofei in carriera. Nato a Gatchina e naturalizzato kazako nel 2016, Sasha è oggi uno dei giocatori più imprevedibili e spettacolari del circuito.
Il suo tennis si fonda su servizio esplosivo, tocco delicato e improvvisazione, spesso condito da un pizzico di teatralità. È capace di alternare un ace a un tweener, una smorzata a un serve & volley da manuale, rompendo costantemente il ritmo dell’avversario. Dietro l’ironia, però, c’è anche una maturità competitiva crescente: il kazako ha imparato a gestire meglio i momenti delicati, senza rinunciare al proprio stile.
Sinner: la forza dell’equilibrio
Dall’altra parte, Jannik Sinner continua a essere il punto di riferimento della nuova generazione. Il 2025 lo ha visto confermarsi ai vertici del tennis mondiale, grazie a solidità mentale, disciplina tattica e continuità di rendimento. A Vienna, l’altoatesino ha superato Altmaier e Cobolli con prestazioni pulite e dominate dal primo all’ultimo scambio (soprattutto contro il tedesco). Sinner è un giocatore capace di leggere il gioco con anticipo, costruendo i punti con precisione chirurgica e trasformando la pressione in lucidità. Il suo tennis si è evoluto verso una completezza quasi totale: servizio granitico, variazioni più frequenti e una capacità di accelerare senza forzare che lo rende uno dei più difficili da affrontare sul cemento indoor (e su un campo da tennis in generale).
Rivalità e ironia: due visioni opposte del tennis
La sfida tra Bublik e Jannik ha sempre avuto un fascino particolare, perché mette di fronte due modi opposti di vivere il tennis. Il kazako è istinto, fantasia, improvvisazione; l’azzurro è metodo, logica e controllo. È l’eterno duello tra l’artista e l’ingegnere, tra chi inventa seguendo la propria vision e chi costruisce con concretezza e lucidità.
Detto questo, il kazako non ha mai nascosto un misto di rispetto e ironia nei confronti dell’italiano: dopo il match perso allo US Open di quest’anno, aveva scherzato dicendo che Sinner “sembra l’intelligenza artificiale”, alludendo alla sua costanza e alla capacità di non sbagliare mai le scelte. Una battuta che ricorda quella, ormai celebre, di Miami 2021, quando lo definì “not human” dopo un quarto di finale dominato dall’azzurro.
Vienna sarà l’ottava sfida tra i due. Sinner conduce 5-2, ma il kazako ha saputo metterlo in crisi più di una volta, soprattutto quando è riuscito a rompere il ritmo con palle corte, variazioni di spin e discese a rete improvvise. Il numero 2 del mondo, dal canto suo, ha imparato a neutralizzare la fantasia di Bublik con la profondità dei colpi, la capacità di anticipare e un equilibrio mentale quasi impenetrabile.
Sarà una partita dove tattica e istinto si sfideranno a ogni punto: Bublik proverà a destrutturare il gioco dell’italiano, mentre Sinner cercherà di imbrigliare il talento del kazako nella sua tela di precisione e pazienza.
Le chiavi tattiche del match
Sul cemento indoor di Vienna, rapido e favorevole a chi serve bene, Bublik può trovare terreno ideale per il suo tennis aggressivo. Il servizio sarà la sua prima arma, seguito dalla volontà di accorciare gli scambi e sorprendere l’avversario con colpi di pura invenzione.
Sinner, invece, dovrà puntare sulla costanza da fondo campo, sulle letture anticipate e su una risposta profonda per togliere tempo all’avversario. Se riuscirà a gestire il ritmo e ad evitare le trappole del kazako, l’azzurro potrà far valere la propria superiorità tattica e mentale.
Una sfida da non perdere
Insomma, a conti fatti, Sinner e Bublik incarnano due anime diverse del tennis moderno: la logica e la follia, la costanza e l’improvvisazione. Vienna sarà il palcoscenico perfetto per un duello che promette colpi spettacolari, contrasti di stile e grande tensione agonistica.
Entrambi arrivano in fiducia, entrambi vogliono chiudere la stagione in crescendo. Chi saprà imporre la propria identità porterà a casa la semifinale. Una cosa, però, è certa: quando giocano quei due lo spettacolo è garantito.
