Nell’agosto del 2024 Matteo Arnaldi si era issato alla 30esima posizione della classifica ATP, che ancora oggi rappresenta il suo best ranking. La semifinale raggiunta al Master 1000 del Canada, persa contro Andrey Rublev – avversario tra l’altro battuto al Roland Garros – sembrava poter essere l’impulso definitivo alla carriera del tennista ligure, che già in Coppa Davis nel 2023 aveva dato il suo contributo, battendo Alexei Popyrin.
Poi però la crescita intrapresa lo scorso anno ha subito una frenata in questa stagione. Sulla terra di Madrid – dove ha anche battuto Novak Djokovic – i quarti di finale sembravano aver dato linfa nuova, il segnale di aver ritrovato il bandolo della matassa, cui ha fatto seguito la grande rimonta su Felix Auger Aliassime al Roland Garros.
Ecco. Questi rimangono i grandi acuti dell’annata. I risultati hanno faticato ad arrivare e piano piano la classifica si è fatta sempre più critica, tanto da costringere Matteo a passare dalle qualificazioni in alcune categorie di tornei. Nel Master 1000 di Parigi si è fermato al primo turno del tabellone cadetto; il ranking indica il numero 66.
Arnaldi saluta il coach, Petrone: “Orgoglioso di averti accompagnato in questa parte di carriera. Tiferò sempre per te”
Allora è arrivato il momento delle celebri riflessioni profonde, alla ricerca della giusta strada per ripartire. Certo, il 2025 ha portato ad Arnaldi tanti problemi fisici che hanno gravato su prestazioni non sempre ottimali.
La prima decisione in vista della prossima stagione è la separazione dopo 5 anni di lavoro dal coach Alessandro Petrone.
L’annuncio della fine della collaborazione arriva dallo stesso allenatore tramite un post su Instagram. “Con la fine della nostra quinta stagione insieme, anche la nostra avventura giunge al termine” si legge. “Siamo partiti dal basso — dai futures e 930 ATP— siamo arrivati in alto: top 30 al mondo, i centrali dei Grandi Slam, la Coppa Davis. Ma al di là dei numeri e dei tornei, abbiamo condiviso un percorso straordinario: esperienze, emozioni, prime volte, alti e bassi, vittorie e sconfitte. Tutto questo resterà per sempre, come ricordi indelebili“.
Dopo aver ringraziato tutti i compagni di viaggio e la FITP, Petrone si dice orgoglioso di Arnaldi per il pezzo di strada insieme, fatto di tante esperienze ed emozioni. “Sono estremamente orgoglioso di averti accompagnato in questa parte della tua carriera e ti ringrazio per l’impegno, la dedizione, la passione e la professionalità che metti ogni giorno in ciò che fai. Non mi resta che augurare ad entrambi un futuro pieno di successi e soddisfazioni, dentro e fuori dal campo. Sai che farò sempre il tifo per te”.
