“Un italiano vero”, cantava Toto Cotugno pervadendo l’Italia di sentimento tricolore. “Sono un italiano vero” è costretto a ribadire Jannik Sinner dopo gli isterismi degli ultimi tempi dopo il “no” alla convocazione azzurra per la Coppa Davis (questione sulla quale abbiamo offerto il punto di vista del noto direttore d’orchestra Mario Ruffini in un eccellente articolo). L’occasione è stata l’intervista del direttore di Sky Sport Federico Ferri per il consueto appuntamento annuale prima delle Finals, che dal 5 novembre alle 17 sarà disponibile, anche on demand: “Sono molto felice – dichiara Sinner – di essere nato in Italia, non in Austria o da un’altra parte. Dicono che l’Alto Adige e la Sicilia siano molto diverse, ma per me questa è la nostra forza e la nostra fortuna. Dobbiamo unirci e sostenerci, l’Italia lo merita”.
Nell’intervista “Oltre il tennis: Capitolo 4”, Ferri ha chiesto al numero uno del mondo se gli capita di pensare che, nascendo qualche chilometro più a sud, forse si sarebbe evitato alcune critiche sull’essere o meno italiano. Sinner ha risposto con fermezza: “Non saprei rispondere a questa domanda, sarebbe come chiedermi perché c’è il sole e non piove. Posso solo dire di essere orgoglioso di essere italiano. Lo dico con onestà: questo Paese merita anche più di quello che sto facendo io. Abbiamo strutture, allenatori e giocatori di grande valore”.
Jannik ha ovviamente commentato anche la decisione sulla Coppa Davis, sia 2024 che 2025: “A fine stagione, con tutte le pressioni, le partite giocate, le emozioni, ci vuole tanto tempo a rimettere tutte le cose insieme. E a fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti. Se hai una settimana in più di preparazione, hai una settimana in più di vacanza e arrivi in preparazione più forte, più carico, con più energie e soprattutto con più voglia. Giochiamo a tennis tutti i giorni e quindi ci sta che, a volte, non hai tanta voglia… però se tu inizi 7 giorni prima le settimane di carico, perché non è che inizi a mille già dal primo giorno, quelle sono importantissime, soprattutto per l’inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni. Quindi per me quest’anno non c’è stato un minimo di dubbio che questa fosse la scelta giusta. Invece l’anno scorso è stato diverso: l’anno scorso non ho giocato a Parigi, perché volevo giocare la Davis e mi hanno un po’ trattenuto, nel mio team, ma l’avevo promesso a Berrettini quando abbiamo vinto nel 2023, quando lui era lì a sostenerci e abbiamo vinto. Lo avevo abbracciato e gli ho detto ‘ti prometto che vinciamo insieme la prossima Coppa Davis, perché tu lo meriti e siamo una squadra incredibile’ e l’abbiamo vinta. Poi da lì avevo già deciso che nel 2025 sicuramente non avrei giocato“.
Il campione altoatesino è arrivato a Torino nella serata di lunedì. Nella mattinata di martedì ha sostenuto le consuete visite mediche di routine al J Medical, per poi recarsi al Centro Oncologico di Candiolo. Come ogni anno, insieme a Intesa Sanpaolo, Sinner partecipa al progetto “Un ace per la ricerca”, l’iniziativa che destina fondi all’acquisto di nuovi macchinari per la cura oncologica grazie a ogni ace realizzato durante le ATP Finals. Il personale medico di Candiolo sarà spettatore d’eccezione del quarto episodio di “Jannik – Oltre il tennis”, l’intervista realizzata da Federico Ferri che racconta il lato più umano del tennista numero uno del mondo.
