È morto a 65 anni Patrice Dominguez, un grande del tennis

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È morto a 65 anni Patrice Dominguez, un grande del tennis

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Ex n.1 del suo Paese, avversario di mille battaglie contro i tennisti italiani, spesso vittoriose, il mancino francese è stato d.t. della Francia per 7 anni, un vero esperto, commentatore tv e radio, direttore dei tornei di Anversa e Montecarlo, un grande amico del direttore di Ubitennis

 

È una bruttissima notizia, davvero, e per me sconvolgente, quella che mi è arrivata oggi dalla Francia e dall’ospedale “La Pitié-Salpetriere”. Patrice, ucciso da un tumore contro il quale aveva combattuto con enorme coraggio e dignità per tutta la seconda parte dell’anno scorso e credevo – io come lui – che avesse vinto la sua battaglia. Era un amico, un uomo straordinariamente innamorato del tennis intelligente, colto, propositivo, a suo modo geniale. L’avevo visto a Lille lo scorso dicembre in occasione della finale di Coppa Davis Francia Svizzera. Mi aveva dato un passaggio in macchina, insieme ai colleghi della tv francese, dall’hotel che condividevamo allo stadio. Mi aveva rassicurato sulle sue condizioni di salute, sebbene lui che aveva sempre avuto una chioma nera piuttosto fluente, fosse quasi rapato a zero.

Lo avevo chiamato verso settembre, quando mio figlio si era trasferito a Parigi per i suoi studi, e lui aveva tardato a rispondermi. La cosa mi aveva sorpreso. Tanto che avevo chiamato l’Equipe per sapere se per caso non avesse cambiato numero. Furono loro a dirmi della sua lotta contro il cancro. Poi però mi arrivò la sua telefonata. Rassicurante. Purtroppo si sbagliava, così come a Lille quando mi disse: “Il peggio dovrebbe essere passato, dovrò naturalmente fare dei controlli, ma insomma sono a posto”.
Sì, Patrice è stato un grande del tennis, anche se come giocatore, pur essendo stato n.1 francese negli anni Settanta, ’76 e ’78, e finalista al torneo ATP che dirigevo a Firenze dove in pratica ci conoscemmo e familiarizzammo subito, non era riuscito a salire più su del 36mo posto nell’agosto del ’73 (quando Paolo Bertolucci che aveva vinto Amburgo era n.12).

Instancabile, superattivo, anche se avrebbe smesso di giocare ufficialmente nel 1983, sarebbe diventato un “collega”, cioè un opinionista per l’Equipe già sul finire degli anni Settanta, quando ancora giocava. Ma dopo aver raggiunto gli ottavi di finale in tre Slam, Roland Garros, Wimbledon e Australian Open. E vinto 7 tornei in doppio.  Era un amico mio e del giro dei Tiriac, Nastase, Panatta e Bertolucci, Vilas, il gruppo dei giocatori “latini” cui si aggiungeva Bjorn Borg. Ion Tiriac ricorda il primo incontro con Dominguez: “Certo che sì! Mi ricordo un giovane uomo con i capelli lunghi e neri, con un cognome spagnolo e che giocava un tennis classico, molto puro. Ci seguiva al Roland Garros quando ci allenavamo, Nastase ed io, e lui era ancora un ragazzino. Poi è cresciuto e ha cominciato a chiederci se potevamo scambiare qualche palla con lui. Noi non sapevamo ancora se era francese o spagnolo…ma si vide subito che aveva talento. Continuava a migliorare e un’estate a Barcellona scopro che è francese e che si chiamava appunto Dominguez. E che era il mio avversario. Mi batté in due set!

Patrice ha sempre avuto la passione per le strategie del tennis, poteva passare delle ore a spiegare perchè poteva essere meglio attaccare e giocare uno slice o sottolineare i motivi per i quali gli australiani hanno sempre preferito allenarsi in tre sul campo.  Chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo alla radio come alla televisione sa distinguere i buoni commenti da quelli banali, come troppo spesso accade di sentire. Se parlava del “braccino” di qualche giocatore che doveva difendere il proprio Paese in Coppa Davis, sapevi che sapeva di cosa stava parlando: quante volte aveva rappresentato la Francia! E sapeva anche come è difficile arrivare ai livelli di chi riesce a giocare in Davis. Patrice, padre di due figli, era una persona disponibilissima verso il prossimo. Conto di tornare a parlarne appena mi sarà possibile.

 

I tweet di condoglianze dal mondo del tennis francese:

https://twitter.com/Gael_Monfils/status/587291357808476160

https://twitter.com/Gael_Monfils/status/587291758137970688

https://twitter.com/Gael_Monfils/status/587291973104439297

Hanno espresso il loro cordoglio anche il primo ministro francese, Manuel Valls, l’attuale presidente francese, François Hollande e l’ex presidente, Nicolas Sarkozy.

Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da Jean Gachassin, presidente della Federtennis francese (“Una grande perdita per il tennis francese. Patrice non era solo un grande tecnico, era un grandissimo appassionato“) e da Christian Prudhomme, patron del Tour de France (“Un grandissimo appassionato di sport, con una grande capacità di analisi e che riusciva a farti capire in maniera semplice cose che non lo erano affatto“).

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