Rafa Nadal è una crisi infinita? Non passa più i quarti negli Slam (video Ubaldo e Flink)

Editoriali del Direttore

Rafa Nadal è una crisi infinita? Non passa più i quarti negli Slam (video Ubaldo e Flink)

MELBOURNE – AUSTRALIAN OPEN. Sei Slam di delusioni per Rafa Nadal. Cinque motivi che lo angosciano. Può ancora raggiungere il quindicesimo Slam? Ascolta il commento di Ubaldo e Steve Flink

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Dal vittorioso Roland Garros 2014, il nono, Rafael Nadal non ha più passato una volta i quarti di finale. Sono sei Slam di risultati insoddisfacenti. Secondo turno a Wimbledon 2015 (Dustin Brown!), terzo turno a New York (Fabio Fognini dopo aver vinto inutilmente i primi due set, prima rimonta mai subita in uno Slam), primo turno all’Australian Open.

Per usare un sostantivo tanto di moda in questi giorni, scommessa (e derivati), chi scommetterebbe sulla possibilità di Rafa di conquistare il quindicesimo suo Slam? E’ più un problema di velocità e reattività nei piedi legato ai suoi 29 anni e alle tante, forse troppe corse compiute, o di esplosività del braccio mancino che non riesce più a trovare l’antica profondità, oppure ancora è invece soprattutto una questione di testa?

L’ex n.1 del mondo Jim Courier, altro tipo che ha corso tanto e si è “spento” un po’ presto forse proprio per le troppe corse e un talento più costruito che naturale, dice: “Se io fossi il suo coach cercherei di ricordagli la sua grandezza: spesso ultimamente proprio lui pare dubitarne”.

Chissà, forse i dubbi discendono da più fatti: a) lo strapotere di Djokovic che pare imbattibile e lo ha dominato in maniera insolita l’ultima volta lasciandogli appena tre games. b) ha perso 4 volte nel circuito da tennisti peggio classificati del 100mo posto. c) da grande front-runner Rafa via via che andava avanti macinava i suoi avversari. Invece con Fognini ha perso da 2 set avanti, con Verdasco da 2 set a 1 e poi anche da 2-0 nel quinto, nei precedenti è ora 14-3 ma ci ha perso 3 volte nelle ultime 4 sfide. E nel mezzo si era fatto rimontare anche da Feliciano Lopez e Raonic d) Rafa era il maratoneta per eccellenza del tennis: ma nelle ultime sei volte che si è ritrovato al quinto set, in quattro occasioni ha perduto e soltanto due ha vinto. Per uno che ancora oggi ha un record al quinto set di 17 vittorie e 7 sconfitte, beh l’inversione di tendenza è evidente. e) Rafa era convinto di aver ritrovato il dritto assassino di un tempo, e invece contro Verdasco non è riuscito a giocare con l’aggressività con la quale avrebbe voluto, pur avendo avuto tutto il tempo (4 h e 40) di porvi rimedio. E ha subito contro l’amico e recente compagno di doppio la seconda sconfitta al primo turno di uno Slam, dopo quella con il belga Darcis a Wimbledon 2013 (tre volte 7-6). Ma la sconfitta con Darcis venne imputata alle ginocchia di Rafa, affetto dalla sindrome di Hoffa. Questa volta lui non accampa scuse, dice di stare bene, benissimo. Sarà mica peggio?

Cresce sempre di più il partito che suggerisce a Rafa un cambio tattico, via Toni Nadal, un altro allenatore. Ma lui non ne vuole sentire parlare. Però si è reso conto che il suo dritto non è più letale: “Tiravo il mio dritto e lui mi ribatteva con dei vincenti…questo prima non succedeva”. Nè gli succedeva di fallire tanti passanti, che una volta erano la sua forza. Verdasco a rete gli ha fatto 25 punti su 27!

Il 2015 è stato considerato un anno mediocre per Rafa, eppure lo ha finito da n.5. Lo scorso anno ha perso un insolito numero di volte anche sull’amata terra rossa. Ora biosgna vedere come si comporterà quest’anno: la maggior parte dei prossimi quattro mesi, cominciando con Rio de Janeiro, li giocherà sul “rosso”. Tuttavia quando si presenterà al Roland Garros con 90 probabilità su 100 il favorito non sarà lui, ma Novak Djokovic. Perchè Rafa, come si è visto con Verdasco qui, ma anche con Fognini a New York, non riesce più a comandare il gioco.

Tantomeno con Djokovic. Al Roland Garros mancano 4 mesi. Riuscirà a recuperare, almeno con chi non si chiama Djokovic, il controllo delle operazioni?

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