WTA Miami: un po' di numeri prima del via

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WTA Miami: un po’ di numeri prima del via

Scatta stasera la trentatreesima edizione del Miami Open al femminile. Angelique Kerber guida il tabellone ma fatica a dominare. Senza Serena e Azarenka lo spazio per eventuali sorprese resta molto ampio

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Proprio come a Indian Wells, il pronostico è apertissimo. Serena, assente dal “sunshine double” a causa di problemi a un ginocchio, sembra sempre più disinteressata a tutto ciò che non profuma di slam; Vika è impegnata ad accudire il figlioletto Leo e lo sarà ancora per qualche mese; Sharapova, nell’occhio del ciclone per l’affaire wild-card, è ancora ferma per squalifica e Kvitova, povera innocente, sta pagando pegno al supplizio causatole da uno sconsiderato aggressore. Essendo le regine di quest’epoca tennistica contumaci, le previsioni della vigilia andrebbero nella direzione della numero 1 del mondo Angelique Kerber. Lo scettro di capoclassifica, tuttavia, sembra pesare non poco in mano alla mancina di Brema. Conquistate le vette del tennis internazionale dopo il trionfo di New York, Kerber non è più riuscita a vincere alcun titolo, e ha offerto pochi lampi (la finale a Singapore, in primis) a fronte di molte delusioni, raggiungendo in appena due occasioni almeno le semifinali nei tornei cui da allora ha preso parte. La tedesca nel 2017 è 9-6, che si traduce in un opaco 60% nel rapporto tra vittorie e sconfitte, e vanta il penultimo atto conquistato a Dubai come miglior risultato nella stagione in corso: numeri che non giustificano in alcun modo un eventuale ruolo da favorita. Sia come sia, la statistica garantisce a Angie qualche possibilità. In 33 edizioni, per 13 volte la numero 1 del mondo è riuscita a sollevare il trofeo sul centrale di Crandon Park: l’ultima a riuscirci è stata Serena Williams, campionessa per l’ottava volta (record) nel 2015. Alla fine della manifestazione Kerber conterà 22 settimane complessive in testa alle classifiche, e sorpasserà nella speciale graduatoria Kim Clijsters (20), Tracy Austin e Maria Sharapova (entrambe a 21).

Pur essendo diventato negli ultimi anni gregario rispetto al rampante evento gemello di Indian Wells, il Miami Open vanta un campo partecipanti di tutto rispetto. Al via saranno presenti 17 delle prime 20 giocatrici al mondo e 46 tra le prime 50, e sebbene il tabellone a 96 posti tenda a disperdere un pizzico di qualità soprattutto nelle giornate inaugurali, il sorteggio ha regalato alcuni primi turni niente male. Già tra oggi e domani andranno in scena alcuni incontri di assoluto interesse, tra i quali è opportuno segnalare le sfide tra Eugenie Bouchard e la rediviva Ashleigh Barty, recente campionessa a Kuala Lumpur e protagonista di un percorso agonistico assolutamente peculiare; tra Belinda Bencic e la nostra Sara Errani, quest’ultima in cerca dei punti necessari ad entrare nel main draw del Roland Garros; e quella che vedrà sfidarsi la giovanissima promessa Cici Bellis e la “signora Kyrgios” Ajla Tomljanovic.

Con Serena Williams e Vika Azarenka fuori dai giochi, le uniche atlete in gara che avranno la possibilità di ripetersi sono Svetlana Kuznetsova e Aga Radwanska (rispettivamente vincitrici nel 2006 e nel 2012): riusciranno a fare il bis oppure, dopo la trasvolata californiana di Elena Vesnina, vedremo un’altra novizia alzare il trofeo? Probabile. La biondissima olimpionica nel doppio di Rio 2016 avrà una chance di mettere a segno la clamorosa doppietta nei “tornei del sole”: fino ad ora, solo tre giocatrici nella storia sono riuscite nella notevole impresa. Si tratta di Steffi Graff (1994 e 1996), Kim Klijsters (2005) e Victoria Azarenka (2016).

Occorre infine annotare come gli Stati Uniti siano la nazione più rappresentata, con 13 giocatrici già sicure del main draw incluse la più giovane (Amanda Anisimova, appena 15 anni) e la più “stagionata” (Venus Williams, 36) in assoluto.

Tanti numeri che restituiscono una sensazione primaria: a dominare l’edizione 2017 del Miami Open sarà l’incertezza. E il fatto non può che lenire le profonde ferite inferte ai fans dalla prolungata assenza delle vedette del circuito.

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