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28/07/2010 11:04 CEST - Piccole italiane crescono

Barbieri: "Sono sulla strada giusta"

Due chiacchere con la tennista romagnola, classe '91, fresca vincitrice del suo primo titolo Itf a Imola e reduce dai quarti raggiunti all'Itf di Les Contamines grazie ai quali ha raggiunto il suo best ranking. Da fine 2009 lavora con Paolo Galli a Chieti e, ora che gli infortuni le danno tregua, sta cominciando a raccogliere sul campo i frutti del duro lavoro. Elisa Piva

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Il momento d'oro per Gioia Barbieri continua. Dopo la vittoria del torneo Itf di Imola (montepremi $ 10.000), la romagnola centra un altro bel risultato raggiungendo i quarti di finale all'Itf di Les Contamines (montepremi $ 25.000) da qualificata. E non è ancora finita perché questa settimana c'è l'Itf di Gardone Val Trompia (montepremi $ 10.000), vicino a Brescia.

Ma facciamo un passo indietro, alla vittoria di Imola, il “primo titulo” come lo chiama lei. “Vincere è sempre una grande emozione, vicino a casa poi è ancora più bello. Ma quello che mi ha colpito è stato vedere così tanta gente sugli spalti – ricorda Gioia -. E' stato un torneo molto seguito e non mi era davvero mai successo di giocare di fronte a così tanta gente. Poi essendo l'ultima giocatrice emiliano-romagnola rimasta in gara ero la beniamina del pubblico”.
Nemmeno il tempo di gioire però, la mattina dopo c'era già il treno che l'aspettava per portarla in Francia, a Les Contamines: clima autunnale in mezzo ai monti, con condizioni climatiche e di gioco totalmente diverse. “Si giocava in altura, con un cemento particolarmente lento e le palle volavano. Non è stato facile adattarsi a quelle condizioni”. Dopo essersi qualificata, aver vinto un primo turno in rimonta ed un secondo concluso in due giornate, Gioia ha raggiunto i quarti dove è uscita con un doppio 64 contro la testa di serie n°1 Andrea Hlavackova. Un risultato comunque positivo: “Nel secondo turno ho giocato bene, e anche ai quarti nonostante la sconfitta. La mia avversaria era classificata alle soglie della top 100, una giocatrice molto alta che tirava parecchio forte, è stato match lottato ed un buon test”.
Ma ancora non è arrivato il momento di fermarsi per la tennista di Milano Marittima, che subito ripartita per l'Italia, destinazione Gardone Val Trompia. Un bel tour de force che però le ha fruttato una striscia di 8 vittorie consecutive nel giro di due settimane e un'ulteriore iniezione di fiducia che ci voleva proprio.

Complice della sua rinascita è il cambio di allenatore. Nell'ottobre 2009 infatti è iniziata la collaborazione con coach Paolo Galli per compiere un ulteriore passo verso il professionismo. “Paolo è un allenatore molto positivo, ti trasmette una grandissima voglia, ti stimola e ti da quel 20% per lavorare ancora di più. Inoltre quando sei in campo fa sentire la sua presenza” dice Gioia, che quando è in campo non ha certo bisogno di essere incitata, ma solo rassicurata. Se c'è una qualità che non le ha mai fatto difetto è la grinta, anzi, “a volte sono troppo frettolosa e vorrei sempre spingere a tutta anche quando non è necessario, non ho mai paura di tirare!” assicura la ravennate.
Con coach Galli ha lavorato soprattuto sul dritto e sulla tattica. “Abbiamo cercato di migliorare il mio colpo più incerto, per renderlo meno falloso e più efficace, e iniziato a studiare la tattica prima della partita. Insomma un vero lavoro verso il professionismo – spiega Gioia -. Vedendo i risultati del lavoro svolto capisco che sono sulla strada giusta per intraprendere questa carriera”.

Per lavorare con il nuovo coach Gioia si è trasferita a Chieti, dove dice di trovarsi molto bene e di non sentire per nulla la mancanza di casa. “E' l'ambiente ideale, mi trovo bene con il maestro, con le altri ragazze (tra cui Anastasia Grymalska, ndr) e nella città. Poi ero già stata fuori casa qualche mese in passato quindi non è stato difficile abituarmi”.

Finora la tennista di Milano Marittima non ha ancora respirato l'aria del tour maggiore perché la classifica non glielo ha consentito, ma anche quando ne avrebbe avuto la possibilità ha preferito disputare tornei Itf per salire in classifica. “Meglio giocare un $ 25.000 e conquistare punti passando tre turni, che fare le qualificazioni di un torneo Wta rischiando di trovare subito un'avversaria forte e non vincere nemmeno una partita”. Saggia decisione, che l'ha portata alle soglie delle top 500, e, se si mantiene su questo ruolino di marcia, il prossimo anno potrà finalmente avventurarsi tra le grandi. “Quest'anno continuerò a giocare i tornei Itf, e il prossimo anno magari avrò la classifica per entrare nelle quali dei tornei maggiori”.

Questa settimana Gioia ha raggiunto il suo best ranking di n° 543 in classifica, e chissà dove sarebbe potuta essere senza quei mesi persi a causa degli infortuni. Già, perché nel 2007 è stata costretta a saltare 6 mesi per una distorsione alla caviglia e nel 2008 altri 8 mesi a causa di due ernie alla schiena che ancora la tormentano. Ma Gioia è ancora giovanissima (19 anni appena compiuti), deve solo continuare così, step-by-step, il tennis e il tempo sono dalla sua.

Elisa Piva

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