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09/08/2010 03:13 CEST - WTA - San Diego

La Kuznetsova ha fatto tredici!

Tredicesimo titolo in carriera per la giocatrice russa, che s'aggiudica il torneo di San Diego al termine di una battaglia di 2h35' con la Radwanska e dopo aver sprecato 4 matchpoint nel tie-break del secondo set (3 consecutivi). Risultato: 6-4 6-7 (7) 6-3. Enzo Cherici

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Dopo il Nalbandian vero, la Nalbandian in gonnella. Pur tentando in tutti i modi di gettare alle ortiche una partita già vinta, Svetlana Kuznetsova ha battuto Agnieska Radwanska nella finale del torneo di San Diego, aggiudicandosi così il 13° titolo in carriera, il primo in questo 2010.

Primo set. Dopo un avvio che sembrava favorevole alla giocatrice polacca (1-0 e 15-40), la russa riusciva ad alzare progressivamente il ritmo infilando cinque giochi consecutivi e portandosi sul 5-1 in proprio favore.
Ma non lasciatevi ingannare dal punteggio. I giochi sono stati estremamente combattuti e per ben tre volte le due giocatrici sono finite ai vantaggi. Addirittura, in tutte e tre le occasioni, la Radwanska ha avuto la palla per vincere il game, ma Svetlana è sempre stata brava nel decidere lei come giocarsi quei punti ed ha sempre avuto ragione.
Sul 5-1 la russa si è addormentata ed ha incassato un parziale di 12 punti a 1. Potrà servire una seconda volta per il set sul 5-4 (nella prima occasione, sul 5-2, aveva ceduto il servizio a zero) e questa volta non si distrae: 6-4 Kuznetsova il primo set.

Secondo set. Il secondo parziale inizia così com'era iniziato il primo. Con la Radwanska che vince agevolmente il suo turno di servizio e che subito si procura tre palle break nel secondo gioco. Niente da fare: anche questa volta Svetlana si salva giocando da campionessa.
Quella che sembra essere la svolta del match arriva nel quinto gioco. La polacca non sfrutta tre palle del 3-2 sul proprio servizio, e allora la Kuznetsova alla quarta possibilità riesce ad operare il break. Sembra davvero l'allungo decisivo, perché pochi minuti dopo la russa si aggiudica il sesto gioco su sei ai vantaggi (annullando l'ennesima palla break) e può vedere innanzi a sé lo striscione del traguardo sul 5-3.
Finita? Macché. Prima la Radwanka esce bene da una situazione complicata sul proprio servizio (era sotto 15-30), poi quando la russa deve servire per il match sul 5-4 in proprio favore, si blocca letteralmente e regala il turno di servizio: 5-5, tutto da rifare.
Ma questo è ancora niente. Il vero “capolavoro”, l'harahiri da consegnare alla storia (per sua fortuna senza conseguenze), la Kuznetsova lo compie nel tiebreak. Prima vola sul 4-0 grazie a tre grandi colpi e ad una smorzata della Radwanska da codice penale; poi subisce la reazione della polacca che mette a segno tre punti consecutivi e si rifà sotto (4-3). Ancora due erroracci da parte della numero 10 del mondo e ci sono tre matchpoint consecutivi per Svetlana. Che li “srutteràé nel seguente modo: doppio fallo, rovescio a metà rete e rovescio largo oltre il corridoio: 6-6!
Si cambia campo e la Radwanska, per non essere da meno, che fa? Doppio fallo! 7-6 e quarto matchpoint Kuznetsova. Attaccherà o sarà prudente? Prudentissima: altro doppio fallo e 7-7! È ormai chiaro a tutti che questo tie-break Svetlana non lo vincerà mai. La polacca mette a segno un bel passante di dritto e poi al primo setpoint chiude 9-7. Un set pari, tutto da rifare.

Terzo set. A questo punto è evidente che l'inerzia è tutta a favore della Radwanska. Infatti è proprio la giocatrice polacca la prima a mettere in naso avanti nel set finale, breakkando l'avversaria nel corso del terzo gioco: 2-1 in suo favore.
Ma in questa pazza finale non c'è nulla di scontato. La Kuznetsova reagisce da campionessa infilando quattro giochi consecutivi e portandosi in vantaggio per 5-2. Sarà lo strappo decisivo. Un ultimo sussulto della Radwanska, ma poi sul 5-3 Svetlana, per una volta, non trema: game a zero e dopo 2h35' di battaglia il titolo di San Diego è suo.

Partita non spettacolare, ma sicuramente emozionante. La Radwanska non aveva perso un set nel torneo ed era data in gran forma, ma la Kuznetsova vista in semifinale contro la Pennetta andava considerata favorita. La russa, come abbiamo visto, avrebbe potuto vincere tranquillamente 6-4 6-4, ma la desuetudine alla vittoria l'ha fatta tremare, nonostante vanti ben due Slam in bacheca. La classifica odierna la vedrà risalire al numero 14 del ranking, posizione senz'altro più congrua al suo indiscusso talento. Potremmo vederla al Masters di fine anno? Difficile, non impossibile.
 

Enzo Cherici

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker