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20/10/2010 00:16 CEST - L'approfondimento

Soderling e il servizio smarrito

TENNIS - Ad una vittoria dalla qualificazione alle World Tour Finals di Londra: ma negli ultimi tornei, compreso l'ultimo, il numero 5 del mondo ha subito sconfitte durissime, riconducibili soprattutto all’improvvisa perdita della sua arma più micidiale: la battuta. Cerchiamo di capirne meglio i motivi in questo articolo, in cui ripercorriamo le sue ultme prestazioni. Riccardo Nuziale

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Nel bene e nel male, Robin Soderling non è mai stato giocatore da mezze misure. Non certo nel gioco (meravigliosa Wikipedia, che definisce il suo playing stile “brutal”), non certo nel carattere (ha una personalità fortissima e ingombrante, non a caso malsopportata per anni dagli altri giocatori), non certo nella scelta delle imprese da prima pagina (se non supportata da difficilmente ipotizzabili vittorie Slam, la sua carriera verrà certamente ricordata per i due shock parigini). Non è quindi stupefacente, quindi, il fatto che lo svedese si faccia segnalare anche per i periodi no; non tanto per la presenza in sé di quest’ultimi (presenti per chiunque, durante l’anno), quanto per l’entità. Se la serie di sconfitte giunta dopo la conferma al Roland Garros e il quarto di finale di Wimbledon è giustificabile sia da una comprensibilissima necessità di recupero energie dopo due tornei tanto faticosi che dalla qualità degli avversari (contro Almagro sulla terra si può perdere, così come contro Nalbandian e Roddick dopo aver battuto Gulbis e Hewitt), non altrettanto si può dire del periodo negativo in corso. Dopo il buon US Open, dove si è arreso nei quarti di finale a Federer, e dopo la formalità italiana in Davis, il numero 5 del mondo ha infatti inanellato sconfitte davvero sorprendenti. Le citiamo in fila, ancor prima di commentarle: 6-3 6-2 contro Golubev, 6-2 6-4 contro Ferrer, 6-1 6-1 contro Federer.

Il dato che più impressiona nella sconfitta di Kuala Lumpur contro Golubev (giocatore in grande crescita e anzi probabile protagonista di un 2011 esplosivo), ma anche di quelle successive, è quello relativo al servizio: 5 aces e 6 doppi falli, 53% di prime in campo, 71% di resa con la prima, 32% con la seconda, quattro palle break salvate su otto. Numeri comprensibili in partite contro Murray, Nadal, Djokovic o Nalbandian, non certo contro Golubev.

Addirittura peggiori i numeri al servizio relativi alla sconfitta contro Ferrer, nei quarti a Pechino: 2 aces e 5 doppi falli, 49% di prime in campo, 58% di punti con la prima, 43% con la seconda, cinque su nove le palle break salvate. È stato ripetuto in innumerevoli occasioni quanto sia importante per i grandi servitori l’efficacia del proprio servizio, della sicurezza che trasmette loro durante la partita, e quanto questo influisca l’intero gioco del tennista. Soderling non fa certo eccezione e difatti del suo devastante pressing a tutto campo da fondocampo, ultimamente, non vi è traccia: il numero di errori gratuiti è ben superiore a quello dei vincenti.

Il torneo di Shanghai sembrava aver riportato Soderling verso standard più noti, con la vittoria in due set contro Tipsarevic e, soprattutto, l’immediata rivincita su David Ferrer. Ma contro Roger Federer, nella partita che gli avrebbe dato la certezza matematica di partecipare al Master di Londra, è sceso in campo uno dei peggiori Soderling mai visti, estremamente falloso con i due fondamentali di fondocampo, deconcentrato, poco reattivo. E con quel servizio che proprio non va: 53% di prime in campo, un ridicolo 38% di resa sia con la prima che con la seconda, una palla break salvata su sei (una percentuale così contro Federer va confessata al parroco di fiducia). Alla fine saranno 56 punti contro 28 per Federer. In una parola, disastroso.

Per quanto non ancora ufficiale, la qualificazione per le ATP World Tour finals non sembra in pericolo, ma è chiaro che il Soderling attuale sarebbe impresentabile nel torneo dove ogni partita vede di fronte due top 8. Questa settimana giocherà in casa, a Stoccolma, torneo in cui ha giocato la prima finale in carriera (nel 2003, sconfitta in tre set contro Fish. Una seconda finale, sempre persa, l’ha giocata nel 2008 contro Nalbandian); lo svedese scenderà quindi sul campo preferito, quello indoor, davanti ad un pubblico amico. Guardando il tabellone, una semifinale contro Berdych e una finale contro Federer ci potrebbero dare ulteriori informazioni importanti sullo stato di salute, apparentemente preoccupante, del servizio (e di conseguenza, di tutto il tennis) di Soderling.

Riccardo Nuziale

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker