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31/10/2010 21:29 CEST - ATP MONTPELLIER

Monfils trionfa a Montpellier

TENNIS - Al termine di una bella finale, Gael Monfils si aggiudica la prima edizione del torneo di Montpellier, che da quest'anno ha sostituito Lione in calendario. Opposto a un generoso Ljubicic, ha dominato alla distanza imponendosi con il punteggio di 6-2 5-7 6-1. Per il transalpino è il terzo titolo in carriera dopo Sopot 2005 e Metz 2009. Da Montpellier, racconto di Christian Turba

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La finale della prima edizione dell’Open Sud de France vede fronteggiarsi Ivan Ljubicic e Gael Monfils. Si tratta del settimo confronto in carriera tra i due: il croato guida per 4 vittorie a 2, tra cui spicca l’ultima ottenuta nel 2009 al Masters 1000 di Shanghai, ma Gael ha vinto l’unico confronto a livello Slam, agli ottavi di finale del Roland Garros 2008, col punteggio di 7-6 4-6 6-3 6-2. Il croato, dopo l’exploit di Indian Wells, cerca il secondo successo della stagione, nonché il suo 11esimo trionfo in carriera, il settimo su superfici indoor, il quarto in territorio francese e, come da lui sottolineato sabato in conferenza stampa, il quinto nella settimana di fine ottobre, dopo quelli di Vienna (2005-2006) e Lione (2001-2009). Forse, a Ivan, potrà essere utile il ricordo del primo match disputatosi tra i due, la finale del torneo di Metz del 2005, nella quale l’allievo di Riccardo Piatti, vinto faticosamente il primo set al tie-break, inflisse al giovane Gael il cappotto nel 2°set. Certo, 5 anni dopo La Monf è cresciuto e, da ciò che ha messo in mostra questa settimana, sembra esser maturato nell’approccio alla partita: quindi, probabilmente, la parola chiave per Ljubo sarà mantenere il perfetto rendimento al servizio (18 aces, o doppi falli e 91% di punti sulla prima) mostrato nella semifinale di ieri contro il sorprendente Montanes.


Altrettanto determinato a vincere è Monfils. Il parigino è un autentico beniamino del pubblico di Montpellier, che oltre ad ammirarlo in campo può vedere la sua immagine al Village allestito dall’organizzazione del torneo, sulla brochure che pubblicizza lo stand del circuito Poker Stars (di cui il numero 15 mondiale fa parte, insieme ad altre star sportive come Boris Becker, Gigi Buffon e Juan Sebastian Veron). Favori del pubblico a parte, però, la principale motivazione del 24enne è la possibilità di ottenere il suo terzo successo in carriera, migliorando così il suo record di finali non proprio lusinghiero (2-9 sino a questo momento). Stuzzicato dai colleghi d’Oltralpe su questo proposito, nella conferenza di ieri, Gael ha cercato di giustificarsi adducendo la qualità dei giocatori affrontati in finale (come Nadal a Tokyo, recentemente, Djokovic a Bercy nel 2009, Roddick a Lione nel 2005 o Federer a Doha nel 2006): al di là di questo fattore, però, resta il fatto che i 2 titoli di Sopot (2005) e Metz (2009) sono poco per un tennista del calibro di Monfils. Comunque, il gioco finalmente offensivo mostrato in questo torneo fa dell’afro-francese il favorito della vittoria, tanto più che una statistica dell’Equipe ha mostrato come, dal 2006, i 5 tornei disputati nell’Esagono oltre il Roland Garros abbiano nel complesso avuto 10 vincitori e 8 finalisti provenienti dalla madrepatria. Certo, per un corridore come lui sarà necessario aver cancellato la stanchezza mostrata ieri sera in conferenza stampa, dopo aver disputato 4 partite in 2 giorni (vinta la semifinale, ieri, Gael ha infatti perso la semifinale di doppio insieme all’amico Josselin Ouanna).

Per fortuna nostra e del pubblico, nonostante le continue allerte meteo, il tempo è più clemente che nella giornata di ieri: la pioggia cade solo in minima quantità, niente acqua sul campo per fortuna.

Alle 14, su sottofondo musicale consueto dei Black Eyed Peas, fanno il loro ingresso sul campo centrale dell’Arena i protagonisti della finale di doppio, le coppie composte dall’australiano Stephen Huss (trionfatore a sorpresa a Wimbledon 2005 insieme a Wesley Moodie, ricordate?) e l’inglese Ross Hutchins da una parte, e lo spagnolo Marc Lopez e l’argentino Eduardo Schwank dall’altra. La coppia anglofona ha già vinto un torneo a Pechino nel 2008, mentre gli ispanofoni giocano per la prima volta insieme e sommano 5 titoli in due (tra cui spicca la vittoria ottenuta da Lopez nell’ultimo torneo di Indian Wells, in coppia con Rafa Nadal). Si tratta di una partita combattuta e seguita da un buon numero di spettatori, che probabilmente hanno voluto accaparrarsi i posti migliori per la finale del singolare: ad aggiudicarsela è la coppia dalle due H, che dopo aver vinto facilmente il primo set per 6-2 ed aver subito un 4-6 nel secondo, si aggiudica il super tie-break per 10 punti a 7, grazie a due superbe volée sul servizio di Lopez, quando gli avversari conducevano per 7 punti a 6 con un minibreak di vantaggio.

Dopo un momento di riposo, e dopo il minuto di silenzio osservato in favore di Georges Freche (il presidente regionale della Linguadoca e sostenitore di questo torneo, deceduto domenica scorsa per un arresto cardiaco dopo aver presenziato alla cerimonia d’inaugurazione), ecco la finale di singolare. Ieri pomeriggio, in occasione della semifinale Monfils-Tsonga, sugli spalti dell’Arena di Montpellier era presente il pubblico delle grandi occasioni: non solo Laurent Blanc, CT della nazionale di calcio francese e nativo della regione (in onore del quale il pubblico ha intonato “ Allez les Bleus”) ma soprattutto, seduta in tribuna stampa a pochi metri da me, la splendida Amelie Mauresmo, dalla quale ho tentato invano di ottenere un parere sul ritiro di Elena Dementieva e sulla finale di Federation Cup. Oggi, invece, nessuna personalità di spicco presenzia in tribuna.
I due giocatori entrano in campo accompagnati dai Black Eyed Peas e da ali di folla, ovviamente pro-Monfils.


Il numero 3 del seeding serve per primo e subito dà modo al pubblico di applaudire in segno di sostegno, quando, causa un doppio fallo e un rovescio lungo linea a fil di riga da parte di Ljubicic, si porta sotto 30-40: una discesa a rete avventata del croato fa si che Gael annulli la palla break con un preciso passante di dritto. Portato a casa il game, il francese si porta sullo 0-30 grazie a due errori di dritto del tennista di Banja Luka, che però si appoggia sul suo servizio e salva tutto. Il plot dell’incontro appare da subito chiaro: mentre il croato punta sugli ace e cerca di sfondare l’avversario con rovesci (soprattutto) e dritti molto potenti e profondi, l’idolo di casa gioca di contrattacco per indurlo all’errore, attaccando solo in caso di necessità. Come quando, nel game successivo, Ljubo prende la rete col un back di rovescio all’incrocio delle righe e chiude il punto con una perfetta volée incrociata: il numero 15 mondiale annulla con un ace, e con un altro ace ed un servizio vincente mantiene ancora una volta il proprio servizio. I primi giochi dell’incontro sono molto equilibrati. L’allievo di Riccardo Piatti non è letale al servizio come il giorno precedente, e l’attento Monfils ne approfitta per costringerlo a giocare il maggior numero di colpi possibile e chiamarlo a rete: con due passanti consecutivi, il transalpino guadagna il break, immediatamente confermato grazie a un game solido al servizio. Al cambio campo, le ole da parte del pubblico fioccano. Da buon showman, l’allievo di Roger Rasheed si carica e, costretto a fronteggiare un'altra palla break sul 4-2, annulla con un servizio vincente, prima di chiudere, non senza patemi, il game con una volée al salto casereccia. Il croato, nel primo set, va troppo intermittenza, alternando splendidi attacchi di rovescio lungo linea e incrociato ad errori banali e mostrando il suo deficit atletico rispetto all’avversario in fase di risposta (troppi servizi lasciati andare facilmente) e ogni volta che viene preso in contropiede: evidentemente, La Monf deve aver letto i consigli di Eric Winogradsky –l’allenatore di Tsonga- che sull’edizione odierna dell’Equipe aveva esortato l’ex enfant prodige francese a utilizzare quest’arma. Un ottimo dritto incrociato a fil di linea procura a Gael, sul servizio avversario, due set point: Ljubicic annulla il primo con una prima vincente, ma sul secondo il francese risponde in modo magistrale e, a forza di rimandare tutti i colpi a doppia velocità, induce l’atleta di Banja Luka a sparacchiare un rovescio incrociato in corridoio. Un boato esplode sugli spalti, a tal punto che l’arbitro è costretto a chiedere silenzio prima dell’esecuzione del servizio.

Il secondo set inizia sulla falsariga del primo, con Monfils imperioso nel suo turno di servizio e precisissimo nel restituire tutte le prime di Ljubicic al mittente: il vincitore di Indian Wells, subito sotto per 0-30, è costretto ad attaccare all’arma bianca (mostrando tra l’altro una splendida stop volley di rovescio) per scacciare il pericolo, ma appare lampante come la percentuale delle prime messe in campo sia nettamente inferiore ai suoi standard e lo esponga a troppi rischi. Precisissimo, nonostante qualche doppio fallo di troppo, è invece il francese, che tiene il suo turno senza problemi. Così, a cedere per primo è Ivan il Terribile: un errore madornale di dritto, e due recuperi incredibili dei Gael che lo inducono a sbagliare due volée, portano La Monf sul 6-2 3-1, tra i boati delle tribune. Il 31enne dei Balcani non ci sta e, finalmente, estrae gli artigli: dopo aver iniziato il game di risposta con una risposta fulminante di dritto incrociato, si porta sul 15-40 e coglie il primo break alla quarta opportunità, esplodendo un'altra fotografia di dritto, questa volta lungo linea.

Sul 3 pari e servizio Monfils, arriva quello che potrebbe essere un episodio chiave della partita: l’idolo di casa, tranquillamente in vantaggio per 40-15, scaglia una prima a fil di riga. Sembrerebbe ace, ma il giudice di linea (che già aveva fatto una cosa simile nel punto precedente) chiama l’out con leggero ritardo. Dal pubblico parte qualche fischio, così il transalpino s’innervosisce e perde la concentrazione: uno splendido rovescio incrociato di Ljubicic, uno schiaffo al volo di dritto malamente messo in rete ed un’altra risposta fulminante del numero 17 mondiale procurano a quest’ultimo la quinta palla break. Gael, per sua fortuna, si salva con un ottimo attacco di dritto e poi approfitta della pigrizia del croato, che al momento di chiudere con un facile rovescio a rete si fa prendere dal braccino e si espone al passante incrociato: 4-3 Monfils ed ennesima occasione sprecata da Ljubo. Il croato, tuttavia, ha sensibilmente migliorato la percentuale delle sue prime e tiene senza problemi i suoi turni di servizio: si va così sul 5 pari, ed il croato gioca un game perfetto, ottenendo il secondo break con la solita risposta fulminea di dritto e con ottimi attacchi, nonché con l’aiuto del francese, che sul 15-30 commette un doppio fallo imperdonabile. Con un solido turno di servizio, così, il campione in carica del torneo (che nel 2009 si giocava a Lione) chiude 7-5 e rimanda il verdetto finale al terzo set, a scapito della volontà dei tifosi francesi ma con un enorme guadagno dal punto di vista del divertimento.

Le tribune, però, riprendono a fremere quando, nel secondo game del 3°set, un ottimo attacco del francese ed un dritto messo in rete dal croato procurano una nuova palla break a La Monf: Ljubo scaglia il suo solito rovescio incrociato e avanza a rete, ma Gael è un gatto e, con un passante di rovescio lungo linea, fa letteralmente esplodere l’Arena. Nel game successivo, il numero 15 mondiale si fa prendere ancora una volta del nervosismo, quando il giudice di sedia chiama l’out al servizio in vece del giudice di linea, e commette un doppio fallo che lo porta sotto 0-30: in breve, però, l’idolo di casa reagisce e con coraggio si porta all’attacco, evitando il contro break con due volée di rovescio vincenti, un ace ed uno schema servizio-attacco di dritto.

Così, a perdere il servizio è ancora una volta Ivan, che ormai sembra sulle gambe e a cui le superbe risposte nei piedi di Monfils fanno molto male: il croato, ancora una volta condotto 30-40, sparacchia un dritto in corridoio di circa 2 metri e consegna al suo avversario il 4-0. Gael, ormai, vola sulle ali dell’entusiasmo e dà prova di grande maturità quando, ripreso sul 40 pari dal 40-15, piazza un ace all’incrocio delle righe e, grazie all’ennesimo errore del fallosissimo Ljubicic, si porta sul 5-0. Gli ultimi due game sono una semplice passerella finale (malgrado il pubblico trovi ancora il tempo di fischiare per una chiamata molto dubbia a sfavore di Monfils): il croato tiene il suo primo turno di servizio nel set, ma La Monf non trema e con un ace sancisce il 6-1 finale.

E’ dunque il terzo trionfo per il joker transalpino, che sembra aver leggermente limato la sua espansività: durante la premiazione, dopo aver sostituito la sua consueta t-shirt blu con una sobrissima maglietta grigia, Gael festeggia con misura limitandosi ad alzare il trofeo e pronunciando le ovvie parole di ringraziamento al pubblico, invitato ad accorrere in massa per la finale di Coppa Davis a Belgrado. L’unico coup de théâtre, il transalpino, lo fornisce quando complimenta l’avversario perché “A 31 anni è ancora in forma”, suscitando l’ilarità del pubblico: inevitabile che, in conferenza stampa, la prima domanda dei giornalisti locali – in gran parte più anziani dei due tennisti- verta su questa uscita.

Tornando al punto, comunque, questa vittoria dovrà dargli fiducia non solo in chiave Davis, ma anche e soprattutto per cercare successi più prestigiosi nel 2011: altresì, l’intera settimana dovrebbe avergli insegnato che un gioco più coraggioso ed aggressivo, come ad esempio quello messo in mostra nei momenti chiave del terzo set, spesso paga. Comunque soddisfatto Ljubicic, autore di un buon torneo e forse tradito dal suo servizio in questa finale: il croato, molto sportivo, ha ringraziato gli organizzatori per avergli fatto scoprire una bella regione e ha speso una parola di ricordo per Georges Freche. In seguito, interpellato in conferenza stampa sulla Davis, Ljubo non ha voluto dare troppi consigli su come sconfiggere i “nemici” serbi, ma ha sottolineato la crescita di Troicki e Tipsarevic e affermato che a suo parere lo scontro è equilibratissimo.
Ancora una volta, dunque, un francese si aggiudica un altro torneo disputato in Francia: benissimo per gli organizzatori ed il pubblico, ma forse sarebbe auspicabile che i prossimi tornei giocati nell’Esagono siano vinti da giocatori di altre nazionalità, al fine di creare un maggior interesse negli appassionati e non dare l’impressione di assistere a dei “ campionati francesi allargati”.

Finale:
Gael Monfils (Fra-3) b Ivan Ljubicic ( Cro-4) 6-2 5-7 6-1

Christian Turba

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