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18/11/2010 18:52 CEST - AMARCORD

I matchpoint che han fatto storia

TENNIS - Soderling trionfa a Bercy dopo aver annullato tre match point in semifinale. Quante volte nella storia del tennis chi ha vinto un torneo si era trovato ad un punto dall'eliminazione? Dagli Slam alla Davis (con Panatta, Vilas, Federer, Lendl, Cash, Sampras, Agassi, Becker, Edberg, Pennetta, Schiavone, McEnroe etc) eccovi una lunga serie di incontri entrati nella storia perchè vinti da chi aveva in precedenza annullato uno o più match point. Stefano Tarantino

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Il termine "matchpoint" nel tennis indica la possibilità per uno dei due giocatori di vincere l'incontro aggiudicandosi il punto successivo. Ma cosa significa per un giocatore arrivare al match point? Probabilmente significa tensione ai massimi livelli, coscienza di avere il successo a portata di mano e di dover compiere un ultimo sforzo per battere l'avversario, raggiungere un traguardo insperato, semmai vincere uno Slam e coronare così gli sforzi di una carriera. E chi si trova a doverlo fronteggiare cosa mai penserà? Di non avere più possibilità oppure che come dice il proverbio, finché c'è vita c'è speranza?
Se Woody Allen ha utilizzato il termine per farci un film, siamo portati a pensare che in quella parola di origine anglosassone sia racchiusa un po' l'essenza della vita. Il cosiddetto treno che passa e che bisogna esser pronti a prendere, pena (alle volte) il pentirsene tutta la vita. La storia infatti insegna che il grande giocatore si differenzia dal “giocatore” in quanto per esperienza, classe, inclinazione caratteriale, istinto, allenamento...sa vincere. Sa cosa fare quando l'adrenalina sale a mille, quando il traguardo è lì a portata di mano. Ma quante volte nella storia del tennis uno o più match point annullati hanno cambiato le sorti di un incontro, di un torneo, di una carriera? Probabilmente se mettessimo tutti gli appassionati di tennis attorno ad un tavolo, ognuno di loro facendo ricorso alla propria memoria, porterebbe la propria testimonianza. L'impresa riuscita sabato nel torneo di Parigi Bercy a Soderling, che ha annullato tre match point a Llodra, e a Monfils, che ne ha annullati cinque a Federer, ci ha spinti a fare un po' di ricerche per rivisitare i match più incredibili nella storia del tennis caratterizzati da uno o più match point salvati da chi poi ha vinto l'incontro (e di conseguenza a volte il torneo, uno slam, etc). Piccoli drammi sportivi, grandi imprese, outsiders ad un passo dal colpo della vita, campioni che facendo affidamento al proprio talento rimettono in sesto situazioni oramai disperate. La lista che vi proponiamo riguarda tutto questo, arricchita ove possibile da aneddoti e curiosità.
Abbiamo deciso, giusto per fare un po' d'ordine, di raggrupparli per categorie.

QUELLI STORICI

Non possiamo non iniziare dal match nel quale ci risulta essere stato annullato il maggior numero di match point da chi ha poi vinto l'incontro. 18 Luglio 1930, finale Interzone di Davis, si affrontano a Parigi Usa ed Italia. Nel primo singolare si affrontano l'americano Wilmer Allison e l'italiano Giorgio De Stefani. Il match finisce 4-6 7-9 6-4 8-6 10-8 per lo statunitense, ma il dramma è che il povero De Stefani spreca la bellezza di 18 match points. Non osiamo immaginare cosa passasse per la testa del nostro giocatore a fine match. Alla fine vinceranno gli Usa 4-1. Al secondo posto mettiamo il primo turno del '76 al Foro Italico tra il nostro Adriano Panatta e l'australiano Kim Warwick. Fino ad allora il Foro Italico non gli aveva portato granchè bene: eliminazioni al primo o al secondo turno, nulla di più. Eppure Panatta quei campi li conosce a memoria, ci è cresciuto agonisticamente, ma chissà perché la tensione lo attanaglia e non gli consente di esprimersi al massimo. Sta di fatto che anche quest'incontro pare andare in quella direzione. Adriano perde il primo set 6-3, si aggiudica il secondo 6-4, ma poi si trova sotto 1-5 nel terzo. Qui parte una rimonta da far accapponare la pelle. I match points annullati da Adriano saranno undici, di cui dieci sul servizio dell'australiano. Panatta la spunterà al tie break. Ma la cosa ancora più incredibile e che quella vittoria da il là ad una splendida cavalcata che culminerà con la vittoria in finale su Vilas. Della serie, guarda come ti cambio la storia......
Semifinale Coppa Davis 1995, ultimo singolare decisivo tra Germania e Russia che sono sul 2-2, palazzetto olimpico di Mosca. In campo Chesnokov e Stich, battaglia all'ultimo sangue, alla fine la spunta il russo che chiude 6-4 1-6 1-6 6-3 14-12 dopo aver annullato la bellezza di 9 match points. I russi vanno così in finale per il secondo anno consecutivo (ma saranno ancora sconfitti).
Torneo di Kitzbuhel 2004, sedicesimi di finale, ancora una volta un italiano per lo mezzo. Andreas Seppi giovanissimo affronta il più quotato Rainer Schuettler. Il tie break del secondo set per l'azzurro diviene un incubo. Infatti dopo essersi aggiudicato il primo set per 6-3, Andreas sciupa la bellezza di dieci match points e perde 15-13. Nel terzo set naturalmente crolla e viene travolto 6-0. C'è però da dire che a volte il destino ti dà una seconda possibilità, e così sempre quell'anno al primo turno degli Us Open i due si incontrano di nuovo. Così Andreas si può vendicare, stavolta è lui che annulla un match point a Schuettler e vince in rimonta 3-6 4-6 7-6 7-6 6-1.
Finale assoluti italiani a Milano nel 1961, si affrontano Nicola Pietrangeli e Fausto Gardini. Gardini proprio quell'anno è tornato all'attività agonistica, in quanto il suo futuro suocero gli aveva proibito in caso di matrimonio di continuare a giocare a tennis. Così Fausto aveva smesso dopo aver vinto sei titoli italiani consecutivi, ma non appena il suocero passò a miglior vita (proprio quell'anno) riprese l'attività. La finale si conclude al quinto sets con la vittoria di Gardini (purtroppo non abbiamo il risultato completo) e la leggenda vuole che il buon Nik non sfrutti ben sette match points nel quarto (anche se qualche fonte di allora parla di otto, ma la sostanza non cambia). Chiudiamo questa prima categoria con la rimonta più incredibile che la storia del tennis ricordi (anche per lo scenario nella quale si verificò). Semifinale Us Open 1975, di fronte un giovane Guillermo Vilas e Manolo Orantes. L'argentino è avanti due sets a uno, 5-0 40-15. Partita chiusa, sulla carta Vilas è già in finale. Sulla carta però, perchè non si sa bene cosa scatti nella testa dell'uno e dell'altro, la situazione come d'incanto si ribalta. Vilas non sfrutta i due match points, poi nei games successivi ne manca altri tre non consecutivi, Orantes fa sette giochi di fila e poi chiude al quinto 6-4. Il giorno dopo, per niente stanco, lo spagnolo sbrana in tre veloci sets l'allora lanciatissimo Connors e vince lo Slam......alla faccia dell'impresona...da raccontare ai posteri.


QUELLI RELATIVI AGLI ITALIANI

In questa speciale categoria la fa da padrone Panatta, avvezzo più di ogni altro a clamorosi rovesci ed incredibili rimonte. Dopo la vittoria al Foro, nel '76 Adriano va a Parigi per il Roland Garros. Al primo turno affronta un giocatore ceco alquanto ostico, cotal Pavel Hutka. Il nostro come al solito ci impiega un po' per carburare, perde il primo 6-2, con lo stesso punteggio vince il secondo ed il terzo, poi altro crollo verticale nel quarto perso addirittura 6-0. Ma Adriano è in forma, non molla....nonostante tutto però arriva il match point per Hutka. Serve Adriano, risposta del ceco, volée di Adriano, non profonda. Hutka rimanda di là un pallonetto, “veronica” di Panatta (cioè volée alta di rovescio), passante del suo avversario. Tuffo alla Zoff di Adriano che con un'altra volée annulla il match point. Incredibile, anche perché alla fine Panatta non solo vince il set 12-10, ma soprattutto perché parte un'altra splendida cavalcata che gli consentirà (ultimo italiano a riuscirci) di aggiudicarsi lo Slam, battendo Borg ai quarti e Solomon in finale. Foro Italico, 1978, ancora Panatta protagonista. Tra un aiuto dei giudici, monetine in campo, pubblico rumoroso, e ritiri degli avversari Adriano arriverà di nuovo in finale, stavolta sconfitto da Borg. Ma prima di quella finale, negli ottavi Panatta incontra l'americano Hank Pfister. Solita partenza al rallentatore, primo set perso 5-7, secondo vinto 6-3, nel terzo si va al tie break. Qui diventa protagonista il pubblico che incoraggia oltremodo il suo eroe. Pfister spreca quattro match points, Adriano vince quel tie break 14-12. Ancora Foro Italico, 1979, quarti di finale, partita bellissima tra Panatta e Vilas. Guillermo è in gran forma, vola 6-1 5-3. Due match points per Vilas, Panatta riemerge dagli inferi e li annulla. Si va così al tie break e Adriano completa la rimonta, si va al terzo. Ora Panatta sembra il favorito, Vilas accusa e deve fronteggiare due match point sul 3-5. La situazione si ribalta di nuovo, l'argentino annulla i match point, vince quattro games di fila e chiude il match tra gli applausi di un pubblico comunque in visibilio. Ancora Foro Italico, ma torniamo indietro al 1955. In finale ci sono Fausto Gardini e Beppe Merlo, due acerrimi nemici. Merlo è in testa 6-1 1-6 6-3, nel quarto si va al tie break. Merlo inizia ad accusare dei fastidi, soprattutto crampi. Spreca due match points poi stramazza al suolo, i crampi non lo fanno stare in piedi. Sarà costretto al ritiro con Gardini che gli saltella attorno gridando: “Si deve ritirare, si deve ritirare”.....che tempi.....
Roland Garros 2004, al terzo turno c'è uno sconosciuto italiano proveniente dalle qualificazioni che fa soffrire sul campo centrale Marat Safin. Il pubblico estasiato ne scandisce il nome...”Potito Potito” con l'immancabile accento finale. Starace si trova a condurre due sets a uno e 5-4 40-15 sul servizio del russo. Il quale (furbescamente o forse no) si deve fermare per delle vesciche alla mano. Safin torna in campo, annulla i due match points, poi dopo ne annulla un terzo. Starace lotta sino alla fine, ma al quinto la spunta il russo che vince 6-7 6-4 3-6 7-5 7-5. Chiudiamo con un doveroso omaggio femminile. Us Open 2009, ottavi di finale tra Flavia Pennetta e Vera Zvonareva. Flavia è da poco diventata la prima italiana ad entrare nelle top ten, ma a Flushing Meadows deve difendere in termini di classifica i quarti di finale raggiunti l'anno prima. La tensione si fa sentire, Flavia si trova sotto 6-3 5-3. Poi d'improvviso il cambio di marcia, la brindisina rompe gli indugi e annulla i primi due match points. Si va al tie break e va sotto 2-6, nessun problema, annullati anche questi. Alla fine Flavia si aggiudica il tie break e la Zvonareva torna la Zvonareva, cioè disperazione e piagnucolii. Nel terzo set non c'è storia, Flavia vola 6-0 per la gioia dei tifosi italiani, protagonisti per una notte.

QUELLI NEGLI SLAM

Partiamo da quelli nelle finali.
Wimbledon 1948, in finale l'americano Falkenburg e l'australiano Bromwich. Nel quinto set quest'ultimo e avanti 5-3 40-15. Bromwich serve, risposta di Falkenburg, l'australiano la valuta fuori ed invece è dentro. Bromwich si innervosisce, sul secondo match point sbaglia una volée facilissima. Il panico, altro match point, niente da fare. Il treno è passato, Falkenburg rimonta e chiude 7-5 0-6 6-2 3-6 7-5. Bromwich è ancora oggi l'unico finalista di Wimbledon ad aver perso sprecando un match point. L'anno dopo si vendicherà ai quarti sempre a Wimbledon e sempre in 5 sets, ma dubitiamo abbia provato la stessa felicità del suo avversario l'anno prima. Roland Garros, finale 2004, derby argentino tra Guillermo Coria e Gaston Gaudio. All'inizio è un massacro, Coria va avanti 6-0 6-3, con Tommasi che già inizia a decantare come suo solito le statistiche di coloro che hanno fatto il minor numero di games in finale a Parigi. Insomma tutto semplice...macchè! Gaudio si rianima, Coria accusa dei fastidi, accade l'incredibile. Gaudio vince 6-4 6-1, poi Coria come per magia ritorna in partita, match point....no, annullato...ed il match gira di nuovo. Alla fine vince Gaudio 8-6, unica perla di una carriera alquanto anonima. Coria da quello shock non si riprenderà mai più. Wimbledon 2005, finale singolare femminile tra Lindsay Davenport e Venus Williams. Gran bella partita, la Davenport vince il primo parziale, la Williams il secondo al tie break, nel terzo emozioni a non finire. La Davenport ha un match point, ma la Williams glielo annulla con una bordata coraggiosa da fondo campo. Alla fine sarà la più grande delle Williams a spuntarla, punteggio finale 4-6 7-6 9-7.
Ottavi di finale, Wimbledon 1991, il russo Volkov affronta il tedesco Stich. Il russo è in dirittura d'arrivo, si trova 5-3 40-15 al quinto e servizio. Stich a quel punto gioca il tutto per tutto, con due splendide risposte annulla i match points, poi su una volée angolatissima di Volkov praticamente da fuori campo tira un passante che nove volte su dieci finisce in corridoio. Ma quella palla come per magia tocca il nastro e con uno strano effetto resta in campo scavalcando il russo a rete. Volkov allarga le braccia sconsolato, è il segno della resa. Stich risale la china e chiude 4-6 6-3 7-5 1-6 7-5. Stich vincerà il torneo....e poi dici il destino.....
Ancora Wimbledon, semifinale 1974, di fronte Stan Smith e l'ormai attempato Ken Rosewall. Smith vince i primi 2 sets e si trova avanti di un break nel terzo. Arriva al match point, ma l'australiano glielo annulla. L'americano perde sicurezza, inizia a barcollare. L'arzillo quarantenne vince il terzo al tie break e poi conquista facilmente quarto e quinto set, tornando per la quarta volta in finale a vent'anni di distanza dalla prima. Purtroppo pagherà lo sforzo e raccoglierà appena sei giochi nell'atto conclusivo con Connors.
Roland Garros 2001, ottavi di finale tra il bicampione Guga Kuerten e l'americano Michael Russell. Il brasiliano va sotto di due sets, non ingrana ed è costretto a fronteggiare tre match points. L'impresa riesce, i match points vengono annullati ed il terzo set Guga lo vince al tie break. A quel punto Russell crolla e dà il via libera a Kuerten che poi andrà a vincere il suo terzo titolo parigino e disegnerà ancora cuori sulla terra battuta per i parigini che lo adorano.
US Open 1984, semifinale spettacolo tra Ivan Lendl e Pat Cash. Nel quinto set l'australiano arriva al match point, fallito con un pallonetto che va fuori di un dito. Lendl recupera e poi chiude 3-6 6-3 6-4 6-7 7-6. In finale comunque sarà battuto da McEnroe.

QUELLI SPRECATI DAGLI OUTSIDERS

Us Open 1989, al secondo turno si affrontano Boris Becker e Derrick Rostagno, belloccio americano dal tennis elegante ma leggero. Il tedescone barcolla sotto di due sets a uno e nel tie break del quarto si trova a dover fronteggiare due match points. Riesce ad annullarli entrambi, uno clamoroso con l'aiuto del nastro. L'americano accusa il colpo, Becker chiude 1-6 6-7 6-3 7-6 6-3.
Australian Open 1992, ottavi di finale, Emilio Sanchez contro John McEnroe. Emilio rimonta due sets a Supermac, poi sul 6-5 ha l'occasione della vita. Niente da fare, McEnroe annulla da par suo e lo spagnolo accusa l'occasione mancata. Si chiude con un doppio fallo dello spagnolo, McEnroe vince 7-5 7-6 4-6 2-6 8-6.
Us Open 1996, match avvincente nei quarti tra Sampras e Corretja. Tie break del quinto, Sampras inizia ad accusare problemi di stomaco, match point Corretja sul 7-6. Sampras serve, volée in allungo ed annulla il match point. Poi va a fondo campo, si appoggia alla balaustra, vomita e va di nuovo a servire. Prima in mezzo alla rete, poi ace di seconda con Corretja che non sa che pesci prendere. Il colpo è durissimo, Corretja fa doppio fallo e Sampras chiude 7-6 5-7 5-7 6-4 7-6. Lo spagnolo finisce in lacrime.

QUELLI NEI TORNEI ATP 1000

Finale 1989 Foro Italico, finale tra un argentino rampante idolo delle teen agers, Alberto Mancini, e l'esplosivo Andre Agassi. Si arriva al quarto set e l'americano avanti due sets a uno arriva al match point. L’argentino non demorde, annulla il match point, vince il quarto e poi si aggiudica il titolo chiudendo 6-3 4-6 2-6 7-6 6-1.
Finale 1995 torneo di Montecarlo, si affrontano Thomas Muster e Boris Becker. Per Becker si prospetta la prima vittoria di rilievo sulla terra, Muster soffre gli attacchi del tedesco. Becker si trova due sets a uno e nel quarto si va al tie break. Due match points per Boris, uno viene sprecato con un doppio fallo (tirò una seconda palla a 196 km/h!), per l'altro ci pensa l'indemoniato austriaco. Il tie break lo vince Muster che con la bava alla bocca (nel vero senso della parola) chiude al quinto 6-0, per la rabbia di Becker che nella conferenza post partita lo accusa di doping.
Roma 2005, ottavi di finale, si affrontano Roddick e Verdasco. Andy vince il primo al tie break e va avanti di un break nel secondo. Arriva al match point, il colpo di Verdasco è chiamato fuori, l'arbitro chiama il classico GAME, SET, MATCH Roddick. L'americano è un signore, controlla il colpo, corregge il giudice di linea e ripete il punto. La partita gira, Verdasco recupera il break, vince il secondo al tie break e chiude 6-4....perché nella vita conta l'onestà....alla faccia dei soldi.

QUELLI AI GIORNI NOSTRI

Ci basta pensare a Federer, Nadal e Djokovic e i match da citare sarebbero tantissimi. Proviamo a fare una selezione.
Australian Open 2005, semifinale tra Roger e Marat Safin. Una delle partite più intense che si possa ricordare. Emozioni a non finire, il russo gioca una volta tanto da par suo, si arriva al quinto e Federer ha due match points. Su uno dei due lo svizzero sul recupero di un pallonetto invece di girarsi con calma e tirare il passante, prova il colpo sotto le gambe e sbaglia. Safin annulla anche il secondo, l'eccesso di superbia dello svizzero viene punito e Marat alla fine vince 5-7 6-4 5-7 7-6 9-7. La cosa farà ancora più effetto perché il 2005 sarà una stagione incredibile per Federer, che perderà solo quattro incontri (anche con Gasquet arrivando al match point). Safin si aggiudicherà poi lo slam.
Finale Foro Italico 2006, la finale che tutti vorrebbero, Federer contro Nadal. Lo spettacolo è incredibile, il pubblico vorrebbe non finisse mai (e per poco non va così). Sul 5-6 nel quinto set Nadal deve fronteggiare due match point. Federer tira fuori di un niente un diritto lungolinea, Rafa annulla anche il secondo e si va al tie break. Alla fine vince lo spagnolo e chissà (come dice sempre Tommasi) se lo svizzero avesse trasformato le due opportunità, forse sarebbero cambiati gli equilibri tra di loro....ma come nella vita la riprova non esiste.
Torneo di Madrid, semifinale 2009, Nadal contro Djokovic, due sets su tre. Una battaglia senza esclusione di colpi, Nole non molla di un centimetro, perde il primo 6-3, vince il secondo 7-6, ancora tie break al terzo. Djokovic arriva tre volte al match point, ma Nadal riesce sempre ad annullarli. Alla fine la spunta Rafa 6-3 6-7 7-6, l'incontro dura oltre quattro ore, la durata di un match tre su cinque lungo.

QUELLI NEI MASTERS, DAVIS E FED CUP

Master 1981, finale tra un giovanissimo Ivan Lendl e l'estroso Vitas Gerulaitis. Per una volta il più giovane la spunta sul più esperto ed oltretutto gli annulla anche un match point. Ivan vince 6-7 2-6 7-6 6-2 6-4, primo importante successo di una brillante carriera.
Finale di Coppa Davis 1996, si gioca in Svezia, gli scandinavi ospitano la Francia. I padroni di casa schierano Edberg che vuole chiudere la carriera con la conquista della prestigiosa insalatiera. Ma il destino è dietro l’angolo. Nel primo singolare Edberg si infortuna, non si ritira, ma Pioline vince facile in tre sets. Enqvist pareggia battendo Boetsch, Forget e Raux vincono il doppio, ancora Enqvist pareggia battendo Pioline in cinque combattuttissimi sets (9-7 l’ultimo). Nel singolare decisivo Kulti sostituisce l’infortunato Edberg e se la gioca con Boetsch. Anzi, gli passa davanti l’occasione della vita, perché nel quinto set lo svedese ha l’opportunità di diventare l’eroe nazionale quando arriva al match point. In quel momento però la desuetudine a tali appuntamenti si palesa, colpo semplice lungo di poco. Boetsch scampato il pericolo riparte alla grande e chiude 10-8. Davis alla Francia che già nel turno precedente aveva fatto un’impresa rimontando da 0-2 dopo i primi due singolari l’Italia di Gaudenzi e Furlan.
Sempre in Davis quell’anno anche i nostri si rendono protagonisti. Dopo aver superato la Russia nel gelo di Roma, arriva sempre al Foro nei quarti il Sudafrica di Ferreira. Nel primo singolare Ondruska sorprende Furlan, ma Gaudenzi con una grandissima rimonta la spunta in cinque sets proprio su Ferreira. Diventa decisivo il doppio, Gaudenzi e Nargiso (coppia letteralmente inventata da Panatta) contro Wayne ed Ellis Ferreira. I nostri vanno due sets sotto, vincono il terzo, poi nel quarto si va al tie break. Si arriva al match point per i nostri avversari, ma un solido servizio di Nargiso lo annulla. I nostri si rianimano, vincono anche il quarto e poi chiudono 6-2 sui Ferreira ormai stremati. Punto decisivo per il passaggio del turno.
Chiudiamo con le nostre ragazze di Fed Cup e con la loro portafortuna Amelie Mauresmo.
Già, perché per ben due volte Pennetta e Schiavone le annullano un match point, vincono l’incontro e poi a fine anno si vince la Fed Cup. Nel 2006 l’impresa è di Francesca, che con una prodigiosa volée annulla l’opportunita ad Amelie nel secondo set dopo aver perso il primo. La leonessa vincerà poi il secondo al tie break e chiuderà il terzo 6-4. Nel 2009 spetta alla Pennetta ripetere l’impresa. Flavia perde nettamente il primo set, gioca male e pare in balia dell’avversaria nel secondo. Riesce comunque ad arrivare al tie break, passante di Flavia fuori, la brindisina contesta, nulla da fare, match point per la Mauresmo. La Pennetta va fuori di testa e mostra il dito medio al giudice di sedia, la quale però non ha il coraggio di darle il penalty point ( e quindi il match sarebbe finito). Poi torna in sé, annulla il match point vince il tie break e vince anche il terzo set. A fine anno altra Fed Cup conquistata.

Terminiamo qui questa enorme lista di incontri incredibili. Lista che naturalmente non vuole essere esaustiva, anzi. Sicuramente ce ne saremo dimenticato qualcuno (almeno un paio della Sabatini, qualcuno della Novotna, etc.), ed a tal proposito invitiamo tutti coloro che avessero avuto la forza di arrivare sino alla fine di questo articolo di portare se possibile a commento dello stesso un proprio ricordo di un qualsiasi altro match con queste caratteristiche, in modo da allargare il data base….

Certo, dopo aver analizzato tutti questi match è un po’ più facile capire perché oggi più che mai il telecronista di turno sia sempre pronto ad avvisarci: ”Attenzione, siamo a due punti dal match…..”, la tensione sale e la storia di questo fantastico sport potrebbe di nuovo cambiare.
 

Stefano Tarantino

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker