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14/03/2011 00:12 CEST - INTERVISTE

Rafael Nadal - 13.03.2011

Traduzione a cura di Francesca Sarzetto

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D: Come ti è sembrato l'infortunio, giocando? Pensi che ti sia passato del tutto?
RN: Ho giocato in Coppa Davis la settimana scorsa. Non era il primo match.

D: Ti pare che sia passato del tutto?
RN: Sì.

D: Preferisci incontri più combattuti nel primo round, o è meglio passare lisci?
RN: Mi hanno fatto questa domanda spesso in Australia, dove il primo match non è stato troppo difficile. Ma quello che preferisci o non preferisci non importa. L'importante è che ho vinto 6-0 6-2. E' stata una buona vittoria per me. Preferisco vincere. Non importa se 6-0 6-2 o 7-6 al terzo. Preferisco giocare bene e vincere.
Oggi penso che il mio avversario fosse un po' più nervoso che in altri incontri. Per questo credo che non sia stato un match in cui ho dovuto giocare il mio miglior tennis. Per cui non posso dire davvero se ho giocato bene oppure no. Direi che ho giocato -- ho fatto quello che dovevo fare per vincere, no? Difficile fare una grande analisi del match.

D: Avevi giocato contro di lui otto anni fa, a 16 anni. Ricordi niente di quel match?
RN: Otto anni fa? Ah sì. Nel 2003 a Cherbourg, forse, un Challenger. Mi pare che avessi vinto al terzo.

D: Cosa ti ricordi di quell'incontro?
RN: Non lo so. Penso che siano cambiate molte cose. E allo stesso tempo non molto. Credo che sia migliorato il livello. Il mio livello è sicuramente migliorato. In generale, sono un giocatore migliore che a quell'epoca. Ho otto anni in più.

D: Se potessi tornare indietro di qualche giorno, hai fatto quella bellissima esibizione a Eugene. E' molto insolito che il grande tennis vada in Oregon, nella zona nord-occidentale del Paese. Pensi che sia stata una buona esibizione, e cosa ti è piaciuto di più di quella zona? Ti è piaciuto il Nike Campus?
RN: Ho passato due giorni al Nike Campus. C'ero stato cinque anni fa, ma molto poco, sono arrivato in aereo da Maiorca per provare una scarpa e poi sono tornato indietro. Sono stato là cinque ore e ho ripreso subito l'aereo.
Questa volta ho avuto occasione di sapere tutto sul Nike Campus, ed è stato fantastico sapere tutto da lì, è un posto incredibile.
E l'esibizione è stata fantastica. Mi piace molto l'Oregon. La gente era impazzita per questa esibizione, pazza per il tennis. Spero che in futuro potremo andare lì più spesso, magari con un torneo importante, o, non so, qualche evento importante.
Ma davvero, l'atmosfera era davvero impressionante.

D: Quando hai vinto gli US Open, la tua prima di servizio era veramente forte. Poi la velocità sembra sia un po' scesa. Ma oggi servivi sui 200 km/h. E' stato di nuovo un cambio di tecnica? Erano le palle? Era qualcosa che cercavi di fare?
RN: Non sono calato dopo lo US Open. Ho servito ancora molto bene a Tokyo e Bangkok. A fine stagione sì, non servivo così veloce. Ma se non trovi il ritmo giusto per servire veloce, devi servire un po' più piano e cercare di metterla dentro.
E' un po' un feeling. Allo US Open mi sentivo benissimo al servizio. Ora mi sembra di servire bene. Ho servito molto bene la settimana scorsa in Davis, ma qui le condizioni sono completamente diverse. Sto cercando di aggiustare un po' il servizio, perché lo stesso movimento non funziona esattamente come -- la palla non va nello stesso posto che in Coppa Davis in Belgio.
Le condizioni sono troppo diverse, e io cerco di servire un'alta percentuale, e ovviamente anche di servire veloce. Ma qui a volte ci sono rimbalzi pazzeschi, ed è più importante avere molto spin che una palla velocissima.
Perché se servi molto veloce ma la palla arriva nel posto ideale per l'avversario, non importa se servi a 250 km/h. Per l'altro sarà facile rispondere. Servire bene o no non dipende solo dalla velocità, secondo me.

D: Ti abbiamo visto giocare a golf in questi giorni. Cosa fai per rilassarti tra un match e l'altro, di solito?
RN: Beh, qui gioco a golf (sorride). Ho giocato con Fred Couples, è sempre un'esperienza fantastica giocare con lui. Ho giocato diverse volte con lui negli ultimi anni, è molto simpatico con tutto il mio team. E' un'ottima persona.
Giocare con un giocatore come lui è sempre un'esperienza incredibile. E dopo, quando torno a casa, adoro questo sport in generale. A volte non posso praticare gli sport che vorrei, perché rischio di infortunarmi.
Ma lo faccio lo stesso. Vado a pescare. Mi piace andare con gli amici, la famiglia. Ho molti cugini piccoli adesso, e mi piace giocare a calcio con loro.

D: Giochi a golf con la destra, e Toni naturalmente ti ha convertito. Se giocassi a tennis con la destra, se avessi sempre giocato con la destra, pensi che saresti arrivato dove sei adesso, o credi che giocare da mancino ti dia dei vantaggi?
RN: No. Sai, alla fine non so se sono destro o mancino.
Davvero. A volte è molto strano. Non mi viene da usare la sinistra, perché se ti devo dare qualcosa con la sinistra, non so, non mi viene. Mi viene da usare la destra. E a giocare a tennis, beh, non ho mai provato con la destra. Non me la sentivo, e con la sinistra mi pare che abbia funzionato bene nell'ultimo paio d'anni (ride).
E' difficile immaginare che sarei stato altrettanto forte negli ultimi due anni o tutta la mia carriera con la destra.

D: Cosa ne pensi del fatto che hai vinto questo torneo in doppio e i Bryan no?
RN: Che sono meglio di loro (ride). Non è così, vero? Quindi probabilmente ho il miglior partner del mondo, sì. Ho un partner fantastico. Marc ha un talento incredibile, e quando giochiamo insieme ci divertiamo un sacco. Mi piacerebbe giocare più tornei di doppio, ma per me è impossibile con questo calendario. E' troppo.
Ma quando posso gioco. Ho giocato quest'anno a Doha. Di solito lo faccio in questo torneo perché è un torneo lungo, e giocare un po' di giorni di fila c'è molto -- il super tie-break aiuta un po' i giocatori, e ci sono più opportunità per giocare più doppi.
Perché penso che se i migliori giocatori del mondo giocano più doppi, è molto divertente per il pubblico, e anche per noi, che giochiamo un po' più rilassati. Nello stesso tempo ci alleniamo. Se avessimo più campi, sarebbe più facile allenarsi giocando i doppi, ed è un allenamento migliore giocare i doppi che fare solo allenamento.

D: Nel match di questo pomeriggio, quando eri 6-0 2-0, è cambiato il tuo modo di giocare o è stato esattamente lo stesso dall'inizio alla fine?
RN: No, no, nel primo match la cosa più importante è che non sai cosa succederà, per cui si cerca di restare concentrati e vincere la partita.
Dopodiché, ho visto che il match andava dalla mia parte, e mi sono detto di restare concentrato. Cercare di avere le stesse sensazioni per i match successivi, e certo, essere sempre concentrati al 100%, perché non sai mai se il match può cambiare.
 

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