04/09/2011 04:17 CEST - Us Open

Il ruggito della Leonessa

TENNIS - Spesso Francesca Schiavone ci ha abituato a prestazioni drammatiche, epiche, al di là del valore dell'avversario, come contro Rebecca Marino in Australia. Così, un terzo turno apparentemente di routine contro Chanelle Scheepers, numero 81 del mondo, con un gioco ordinato sorretto da buone qualità atletiche, finisce per diventare un evento da ricordare. Non ce la fa invece la Vinci Rino Tommasi

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NEW YORK - Francesca Schiavone ci ha abituati , nella buona come nella cattiva fortuna, a prestazioni drammatiche indipendentemente dalla qualità delle avversarie e dall’importanza delle sue partite.

Ecco allora che un incontro di terzo turno che sulla carta sembrava di ordinaria amministrazione diventato un evento da ricordare. La sua avversaria , Chanelle Scheepers, era una sud-africana di mediocre classifica (n. 81) e di modesti precedenti ma era in possesso di un gioco ordinato, sostenuto da una buona qualità atletica.
Ebbene per vincere una Schiavone certamente non al meglio ha dovuto lottare per due ore e 57 minuti ed annullare un match point prima di riuscire ad imporre la sua maggiore esperienza ed una superiore varietà di colpi.

Malgrado un buon avvgio (3 a 1) la Schiavone non riusciva a staccarsi nel punteggio. Si faceva raggiungere sul 3 pari andava in testa per 5 a 4 ma sul 5 pari uno sciagurato doppio fallo mandava la Scheepers a servire per il set..

Un set di svantaggio non sembrava un handicap insopportabile ma poteva diventarlo se la Scheepers fosse riuscita a sfruttare tre opportunità per il 2 a 0 nel secondo set.

Due dei cinque doppi falli del suo incontro costavano alla Schiavone due pericolosi break che nel secondo set mandavano la sud-africana in vantaggio per 4 a 3 e per 5 a 4. Per fortuna Francesca giocava bene i games di risposta ma sul 4 a 5 aveva bisogno di un errore di dritto della sua avversaria per cancellare un match point.
Le emozioni non erano finite perché sul 6 a 5, 0-40 servizio Scheepers Francesca mancava tre set point consecutivi rimandando ad un pericoloso e complicato tie-break (7 punti a 5) il lasciapassare per il terzo set.
Qui finalmente le differenze si facevano sentire. La Scheepers rimaneva agganciata fino al 3 pari ma quando la Schiavone sentiva la campana dell’ultimo giro metteva in campo le sue risorse agonistiche e non mollava la presa.

Al prossimo turno la Schiavone troverà la russa Anastasia Pavlyuchenkova che ha battuto in due set la Jankovic. Nel cambio Francesca dovrebbe guadagnarci qualcosa perché con questa russa di ultima generazione ha un bilancio positivo di 3 vittorie ed una sola sconfitta. In particolare l’anno scorso in questo stesso torneo e nello stesso quarto turno la Schiavone vinse per 6-3, 6-0, un precedente di qualche valore.
Da segnalare, nel singolare maschile, il ritiro di Tomas Berdych, costretto ad abbandonare, a partita ormai compromessa contro il serbo Janko Tipsarevic per un problema alla spalla che lo aveva già costretto ad arrendersi nelle finale di Cincinnati.

Purtroppo Roberta Vinci non è riuscita a completare felicemente il pomeriggio italiano a Flushing Meadows ma onestamente non si poteva pretendere di più dalla nostra giocatrice, già brava a superare nettamente i primi due turni.

La Vinci aveva di fronte una tedesca di ultima generazione nel senso che Andrea Petkovic era numero 32 all’inzio della stagione ma è già arrivata al numero undici con notevoli possibilità di ingresso stabile tra le prime dieci.

La Vinci ha giocato un ottimo primo set nel quale è riuscita a risalire dal 2 a 5 fino al 4 a 5 ma poi la sua intelligente ragnatela fatta di palle lente e di attacchi a sorpresa non ha più funzionato.

Rino Tommasi