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04/11/2011 10:57 CEST - I Profili

Nieminen: come tanti, come pochi

TENNIS - Cosa c'è di più interessante di una storia? Una storia è sudore, fatica, sacrificio, gioia e dolore. Da una storia si può imparare. Jarkko Nieminen ha la sua: semplice, genuina e tremendamente vera. Fatta di infortuni superati e di un gioco fatto di ingegno e di astuzia. Nel 2006 ha raggiunto il best ranking (n.13), dopo aver raggiunto i quarti a Wimbledon perdendo da Nadal. Francesco Pagani

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Sweden Tennis Stockholm Open - Nieminen
Sweden Tennis Stockholm Open - Nieminen

Ci sono vari modi di scrivere un articolo. Ci sono vari modi di giocare a tennis. Puoi attaccare in maniera tosta, rapida e veloce o puoi essere più lento, cercando di cullare tra le proprie mani e inibire l'avversario. Puoi puntare tutto sul servizio. Puoi costruire una ragnatela in cui far smarrire il lettore. Il giocatore. Puoi essere scorretto e lasciarlo in balia di sé stesso, o essere corretto e lasciarlo in balia di sé stesso. Questione di punti di vista. Puoi continuare a spezzare il gioco. Cambi di ritmo. Smorzate. Accelerazioni. Poi un attacco in contro tempo. Rovescio lungo linea. Rovescio in back. Rovescio alto in top. Uno-due. Uno-due-tre. Uno. O prolungare lo scambio. La frase da corta diventa lunga, i punti sono più dilatati nel tempo e di conseguenza la fatica è maggiore essendo la costruzione più ricercata ed elaborata. È tattica, astuzia, inganno. È potere e talento.

Ognuno ha il suo talento. Ogni giocatore il proprio. E Jarkko Nieminen il suo. Non conquista le partite col solo servizio, non conquista le partite con la botta di dritto. Non è un peso massimo. Nieminen non è una sola cosa: difende e colpisce bene fuori dal campo, sa attaccare altrettanto bene verticalizzando il gioco appena possibile. Muove la palla da una parte all'altra del campo e si muove da una parte all'altra del campo. Recupera e attacca. E mostra un umile determinazione in quello che fa, in ogni punto che gioca.

Jarkko nasce a Masku, in Finlandia, nel 1981 e scende in campo per la prima volta all'età di quattro anni. Il battesimo nel circuito professionista risale al giugno del 1998 in un Future finlandese, dove perde al primo turno in due set. Raggiunge il primo risultato importante conquistando gli US Open junior nel 1999, diventando numero 9 della classifica mondiale junior. Nonostante qualche partita giocata nei due anni precedenti, il vero e proprio lancio nel mondo professionistico avviene nel 2000.

Jarkko inizia infatti ad ottenere buoni risultati con sei semifinali nei tornei future e challenger che gli permettono di issarsi verso la 300esima posizione. I primi grandi risultati arrivano però l'anno successivo. Dopo aver vinto i challenger di Wolfsburg, Tampere, Cordoba, Maia e raggiunto la finale a Budapest , il finlandese compie una grande scalata che lo porta a ridosso dei primi 100. Riesce dunque a giocare il torneo 250 di Stoccolma sconfiggendo Thomas Johansson nei quarti, Enqvist in semifinale e perdendo in finale al quinto set dall'olandese Schalken. La finale vale l'entrata nei primi 100, e gli permette di chiudere l'anno intorno alla 70ma posizione.

È il 2002 dunque l'anno dell'entrata tra i grandi tornei del circuito. Dopo aver faticato i primi mesi, Nieminen raggiunge la finale ad Estoril, dove perde da Nalbandian e replica a Maiorca, dove viene sconfitto da Gaudio. Ottiene i quarti a Washington e a Long Island, uscendo ai primi turni nei tornei del Grande Slam e nei Master 1000. Così, settimana dopo settimana e torneo dopo torneo, Jarkko riesce a costruirsi una buona classifica terminando l'anno come 40esimo al mondo.

Il 2003 si rivela un anno di relativa quiete. Il finlandese mantiene infatti intatto il proprio livello di gioco e ottenendo buoni risultati, come ad esempio la finale a Monaco persa da Roger Federer e i 16esimi al Roland Garros, riesce a concludere l'anno alla 36esima posizione. I risultati iniziano dunque ad arrivare e la scalata sembra inarrestabile. Sembra. Perché quando meno te lo aspetti, quando tutto sta andando per il verso giusto può capitare che l'equilibrio si rompa. Infortunio. Fuori dai campi per quasi tre mesi. Al rientro la forma non è più la stessa e risultati sono altalenanti. La classifica ne risente e nel a marzo del 2005 il finnico tocca la 142esima posizione.

La storia dei tennisti è però bella proprio per questo, per le cadute e gli incredibili ritorni, a volte meglio di prima, con una fame agonistica maggiore unita alla saggezza maturata fuori dai campi. È questo il caso di Nieminen: i risultati arrivano e portano altri risultati oltre a un ritrovato gioco adattabile a tutte le superfici, seppur con preferenze verso il veloce. Elimina Agassi 6-0 al quinto set al primo turno del Roland Garros, arriva in semifinale a Stuttgart e ottiene, i primi di settembre, un grande risultato. Raggiunge infatti i quarti degli US Open (perdendo da Hewitt al quinto) e conclude l'anno alla posizione numero 28.

L'anno successivo, nel 2006, ottiene la prima vittoria in un torneo del circuito maggiore ad Auckland, sconfiggendo in finale Ancic 6-2 6-2, raggiunge i quarti a Wimbledon, perdendo da Rafael Nadal e ottiene la semifinale a Bastad. Questi risultati gli valgono il best ranking: n.13 al mondo. Il proseguo della stagione resta su ottimi livelli: arriva in finale al torneo di Stoccolma e chiude l'anno da numero 15. Nel 2007 Nieminen, pur raggiungendo la finale a Basilea, persa da Roger Federer, è in leggero calo e chiude l'anno intorno alla 27esima posizione.

L'anno successivo è analogo al precedente: il finlandese ha qualche picco, ad esempio i quarti agli Australian Open, ma non ha più quella costanza di rendimento per stare lassù, a pochi passi dalla top ten e si ritrova, a Dicembre, 37esimo.

Siamo al 2009. La stagione si apre bene, con la finale a Sydney dopo aver sconfitto Djokovic, ma si evolve subito male. È costretto a ritirarsi al primo turno degli Australian Open per un infortunio al polso in seguito ad essere operato, saltando forzatamente Roland Garros e Wimbledon. La posizione in classifica cala e Jarkko chiude la stagione giocando alcuni challenger per ritrovare fiducia e forma, chiudendo 88esimo. Nel 2010 Nieminen riesce a raggiungere un'altra finale in un 250 (a Bangkok) e riportarsi intorno al 40esimo posto.

Oggi, fine 2011, Jarkko Nieminen ha 30 anni. Il suo ranking ruota intorno alla 60esima posizione. Ha raggiunto risultati eccellenti. È il miglior giocatore finlandese di sempre. Eppure lo vedi combattere, lo vedi correre come se avesse 20 anni da una parte all'altra del campo.

Lo vedi umile. Lo vedi umile da quello che scrive, sul suo sito, dai commenti alla fine di ogni partita. Dalle sue analisi si scopre che c'è passione dietro ogni sua partita. C'è del sapore genuino nel suo gioco. Quel voler mettersi in discussione sempre e comunque. Cambiare sé stessi a seconda dell'avversario. Umile determinazione. Viene a rete, Jarkko, ma non è un giocatore di volo. Spinge di dritto e di rovescio ma non è un picchiatore. Difende ma non è un difensore.

È talento.

Francesco Pagani

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