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14/09/2011 08:33 CEST - US OPEN

NY, la grande Mela: Ellis Island

TENNIS - Ultima parte della rubrica che vi ha accompagnato in questi 14 giorni del torneo facendovi scoprire una parte della città e rendovi partecipi della nostra trasferta oltreoceano. Curiosità, immagini, approfondimenti su una delle metropoli più belle del mondo.. Oggi la suggestiva Ellis Island, il luogo che è stata la porta d'ingresso del paese per migliaia di immigrati. Da New York Giacomo Fazio

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La seconda fermata sul percorso del battello che passa dalla Statua della Libertà è quella a uno dei luoghi di maggiore interesse di New York. Ben pochi sfuggono al fascino evocativo di Ellis Island, dal 1892 al 1954 punto di accesso agli Stati Uniti per 12 milioni di emigranti. Se la Statua simboleggiava le speranze e i sogni dei nuovi arrivati negli Stati Uniti, Ellis Island li riportava bruscamente alla realtà. Dopo aver faticosamente racimolato il denaro per un biglietto di terza classe, gli immigrati arrivavano a New York poveri e spesso malati a causa del viaggio.
  

I funzionari dell'ufficio immigrazione si occupavano direttamente a bordo dei passeggeri di prima e seconda classe, che proseguivano poi direttamente per Manhattan, mentre i più poveri venivano portati negli edifici di mattoni rossi di Ellis Island, in stile bizantino-rinascimentale, per essere sottoposti a esami medici e ad accertamenti legali.

Tra il 1900 e il 1915 transitarono per Ellis Island fino a 5000 persone al giorno. Circa il 40 per cento di tutti gli americani discendono da un immigrato passato attraverso Ellis Island. L'isola si estendeva originariamente su circa 13 000 mq, ma è stata successivamente ampliata fino a circa 111 000 mq. La maggior parte del territorio aggiunto si trova nel New Jersey, che ha intentato causa a New York per ottenere la coproprietà dell'isola, vincendola.

 

Per la maggior parte degli immigrati si trattava di poche ore di ansia che preludevano all'arrivo a Manhattan, ma circa una persona su sei veniva trattenuta per giorni o perfino settimane, mentre alcuni venivano rifiutati. Regolarmente trattenute erano le donne sole, nel timore che sarebbero finite a vivere di carità o di prostituzione. Il percorso inizia nella Great Hall rivestita di piastrelle, dove si formavano le lunghe code per i controlli da parte dei  funzionari. Guardie armate sorvegliavano la sala ma il livello di tensione era alto. 

In più di trenta gallerie sono esposti oggetti, documenti, fotografie, costumi, bagagli, poster relativi a tutto il periodo in cui l'isola è stata un centro per l'immigrazione fino a quando i cambiamenti delle politiche di immi-grazione risalenti agli anni '20 ridussero drasticamente il numero di arrivi e si iniziò a esaminare gli aspiranti americani nelle nazioni di origine, prima della partenza.

 Arrivederci a tutti ... alla prossima avventura. Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa rubrica!!!

Giacomo Fazio

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