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14/11/2011 19:33 CEST - MASTERS 1000 PARIGI BERCY

La prima di Federer a Parigi Bercy

TENNIS - Roger Federer vince per la prima volta il Masters 1000 di Bercy, conquistando il diciottesimo Master Series in totale. Batte Tsonga 6-1 7-6 con una buona prestazione e tanta autorità. Due trionfi consecutivi quindi per lo svizzero, dopo Basilea la scorsa settimana. Roger vince il sessantanovesimo titolo della carriera e si presenta a Londra più in forma che mai. da Parigi, Davide Zirone

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Il boato. La pelle d’oca. Gli occhi quasi lucidi. Nessun altro tipo di descrizione potrebbe esprimere la sensazione provata all’ingresso in campo di Jo Wilfred Tsonga e, soprattutto, di Roger Federer. La partita promette grandi emozioni, con lo svizzero alla 99° finale ATP (68 vittorie e 30 sconfitte, il bilancio; 17-8 nei soli tornei indoor). Per quanto riguarda nello specifico gli eventi Masters 1000, quest’oggi ha raggiunto quota 30 finali: 17 vinte e 12 perse; senza dimenticare che questo torneo non l’ha mai vinto e proverà a farlo cercando anche di superare un doppio record di Agassi: vincere sia Bercy che Roland Garros (cosa riuscita solo all’americano fino ad oggi) e conquistare il 18° Masters 1000 ad una sola lunghezza dal record detenuto da Rafa Nadal. Come se non bastasse, per aggiungere altra carne alla brace, Tsonga ha vinto un solo titolo Masters 1000 proprio qui nel 2008. Nelle finali dei Masters 1000 ha un bilancio di 7 vittorie e 3 sconfitte (5-1 nei soli indoor), ma negli head-to-head è sotto 5-3, con l’ultimo scontro vinto agli US Open quest’anno dallo svizzero. In palio, oltre al titolo, ci sono 454.000€ e 1000 punti per il vincitore, mentre lo sconfitto incasserà 214.400€ e 600 punti ATP. Se a tutto questo aggiungiamo che il pubblico è francese, il match si profila emozionante.


Stamattina, in allenamento, sul campo 1 già quasi smantellato, i due si sono allenati per circa 20 minuti e sono apparsi entrambi un po’ tesi, chissà che non possa essere un vantaggio per Roger vista l’esperienza e che, il fatto di giocare in casa, non possa essere influire negativamente sul francese?!


Alle 15:09, la finale inizia con Roger al servizio che concede due palle break all’avversario ma si salva con il diritto. Al turno dopo è Tsonga ad offrire una palla break sul 30-40, che lo svizzero trasforma avanzando 2 a 0 e confermando sul proprio servizio (3 a 0,). Al quarto game Tsonga concede altre due palle break all’ex numero 1 al mondo, ma le salva grazie a due abili volée. Ma sulla terza commette un gravissimo doppio fallo che lo fa sprofondare a quattro giochi di distanza. Il francese tira fuori la testa dall’acqua solo dopo 26 minuti tenendo il servizio a zero, ma Federer è già pronto a servire per il primo set, e con un diritto incrociato conclude 6-1 in mezz’ora. Trova conferma, così, la mia sensazione, secondo la quale Tsonga avrebeb sofferto il pubblico ma soprattutto, conferma la prestazione opaca offerta in semi contro Isner, dove lo statunitense non è stato abbastanza aggressivo e determinato. Lo svizzero invece sta giocando esattamente come negli altri match, sicuro, preciso con il pieno controllo del match, ringraziando il francese che sbaglia tanto (troppo) sul rovescio e non sta pienamente sfruttando il servizio.


Tsonga ha bisogno di riprendere fiducia per restare in partita ed inizia bene conquistato il primo game, per la prima volta sfruttando pienamente il suo potente servizio. Nel terzo game Federer si trova sotto 0-30, pareggia ma poi concede una palla break sul secondo servizio con Tsonga che prova il vincente di diritto ma la palla termina di poco a lato, sotto lo sguardo di Bon Sinclar di nuovo presente in tribuna. Il servizio del francese va meglio, infatti a metà set è a 100% di punti vinti sulla seconda di servizio. E’ così che si conquista la prima palla break sul 4-3, ma tira un rovescio esplosivo che si spegne un paio di centimetri dopo la riga, fra i fischi del pubblico già in festa. Roger conquista il game su un rovescio a rete di Tsonga, il quale è chiamato ad un delicato turno di servizio che consentirebbe allo svizzero di prendere il break decisivo del match. Proprio sul turno di servizio Tsonga concede, anzi, Roger si procura, la palla break con un grandissimo passante incrociato di spalle che lascia il francese di stucco. Ma la battuta lo aiuta ancora una volta e ne esce indenne 5-4. Federer mantiene il servizio a zero e la pressione si riaccomoda nel box del team di Tsonga. Con proverbiale fretta, prima che l’arbitro faccia riprendere l’incontro, Federer è già pronto al servizio sul 5-6, quasi a voler mostrare la propria voglia di abbracciare per la prima volta il trofeo. Dopo qualche minuto si giunge al tie-break. Con Tsonga al servizio, Federer si porta 1-0, grazie ad un diritto corto del francese; poi 2-0 su un dritto che spolvera la linea alla destra dell’avversario, prima di servire un vincente per issarsi al 3-0. Grazie ad un buon servizio Tsonga conquista il primo punto sul 4 a 0. Prima del cambio di lato, Federer regala altri 10€ all’Unicef con un ace millimetrico (alla fine saranno 8570 gli Euro che verranno devoluti dalla BNP all’Unicef). Dopo pochi secondi è avanti 6-1, quando Tsonga manda l’ennesimo dritto a rete! Con grande coraggio il francese appoggia un diritto nel rettangolo di servizio salvando il primo match-point, e poi anche il secondo. Ma alla prima occasione sulla propria battuta, Federer sfrutta l’ennesimo colpo fuori del francese per vincere il primo titolo a Bercy, eguagliando il record di Agassi, come promesso ieri in conferenza stampa. Alla premiazione erano presenti Tony Parker e Jean-Fronçois Caujolle, che termina nel migliore dei modi il mandato come direttore del torneo (dal 2012 ci subentrerà Guy Forget).

Intanto Roger Federer è gia volato in serata verso Zurigo, con moglie e figliolette, compresa quella con il raffreddore che l'aveva svegliato alle quattro del mattino piombando nel lettone di papà e mamma. Roger, come potete leggere nell'intervista pubblicata, aveva preferito "non discutere con Mirka data l'ora". Evidentemente non ha risentito della sveglia. La sveglia l'ha data a lui a Jo Wilfried Tsonga

Davide Zirone

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