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12/01/2012 13:48 CEST - CHE STIPENDI!

Nelle tasche dei tennisti

TENNIS - Il sito sportingtelligence.com fa alcuni conti in tasca ai tennisti più famosi e a tanti altri sportivi. Novak Djokovic guadagna più di un giocatore del Barcellona, Petra Kvitova come quelli del il Manchester United. Ma la differenza la fa la percentuale del montepremi destinato ai giocatori. Gli esempi dei grandi club inglesi e degli sport americani. Michele D'Alessio

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Periodo di sacrifici, tasse, accise, imposte e riforme fiscali per l'Italia. E' bene, allora, vedere come se la passano economicamente i tennisti.

 L'Australian open che sta per cominciare sarà il torneo dello Slam con il montepremi più alto della storia. I vincitori dei singolari maschile e femminile si intascheranno la bellezza di 2,3 milioni di dollari (quindi quasi 1 milione e 900 mila euro). Più o meno quello che guadagna, nella media dei paesi occidentali, una persona comune in quarant'anni di lavoro. Alla coppie che si aggiudicheranno i tornei di doppio andranno 454 mila dollari (quasi 360 mila euro), da dividere per due. Dati che fanno riflettere, dunque, soprattutto alla luce delle recenti polemiche sul rapporto tra montepremi e mole di gioco, che potevano addirittura far pensare ad uno sciopero clamoroso.


Tuttavia, si evidenzia come nel rapporto col calcio, le retribuzioni siano allineate - o addirittura maggiori, rispetto ai top player delle squadre europee. Ad esempio Djokovic, nel 2011, ha guadagnato 12,6 milioni di dollari, contro la retribuzione media di un giocatore del Barcellona (squadra campione d'Europa) che si attesta "solo" a 7,9 milioni di dollari, pari a 6 milioni e 200 mila euro. Nel femminile, Petra Kvitova ha guadagnato quanto un giocatore medio del Manchester United (squadra vicecampione d'Europa in carica). Seppi, con 611 mila dollari, ha guadagnato poco più di un giocatore medio dei New York RedBulls, una delle principali squadre di soccer americano. Da questi dati, non sembra che i tennisti se la passino male.

Ma allora perchè hanno protestato? Le lamentele erano dovute al fatto che ai giocatori va solo una piccola parte dell'indotto. Prendiamo l'esempio di Wimbledon. Il montepremi destinato ai giocatori del più importante torneo del mondo è solo il 12% dell'intero reddito del torneo (compresi quindi biglietti, sponsor, fornitori, ecc...). Rispetto ad altri sport, quindi, questa percentuale è molto bassa. Per i grandi club calcistici inglesi, il monte stipendi si attesta intorno al 50% del reddito totale. Nella NFL di Football americano i giocatori "costano" per il 48% dell'indotto totale, mentre nella NBA (la lega statunitense di basket, la più famosa al mondo) i giocatori sono arrivati a rappresentare il 57% del movimento economico, circa quattro volte di quello che valgono i tennisti per uno Slam. Quindi, per rimanere in linea con gli altri sport, i montepremi dei tornei di tennis dovrebbero essere triplicati. Ma questo difficilmente accadrà.

Infine, qualche dato: nel 2011 il numero 100 della classifica dei guadagni "sul campo" è stato Simone Bolelli, con 299 mila dollari, esclusi sponsor, forniture e affini. Nella stessa speciale graduatoria, al femminile, risulta al 100° posto la spagnola Laura Pous-Tio, con 206 mila dollari (pari a 162.192,04 €).

Michele D'Alessio

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