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13/01/2012 13:25 CEST - ATP & WTA Tour

Kvitova e Del Potro eliminati

TENNIS - Petra Kvitova rinvia l'approdo al numero 1 WTA. Dopo aver dominato il primo set contro Na Li, la ceca si è vista rimontare dalla cinese. Per il titolo affonterà Victoria Azarenka che superato A. Radwanska 1-6 6-3 6-2. Nel torneo maschile Istomin supera in due set Gasquet. Perde anche Juan Martin Del Potro: 7-6 6-4 da un ottimo Marcos Baghdatis. Davide Uccella

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WTA SYDNEY

Li-Kvitova 16 75 62
Nonostante le lacrime per l'infortunio al polso, Caroline Wozniacki può comunque tirare un sospiro di sollievo nella sua disperata difesa della leaderhsip mondiale. Almeno per questa settimana, Petra Kvitova non potrà insidiarla. Per questo deve ringraziare Na Li, n.5 del mondo, che supera la ceca nella prima semifinale con il punteggio di 1-6 7-5 6-2. Per la cinese è il quarto successo consecutivo sulla campionessa di Wimbledon, che era imbattuta da 18 incontri.

La Li, che lo scorso anno raggiunse la finale australiana prima di vincere Parigi (successo dopo il quale vi furono soltanto 7 vittorie stagionali), ha dato prova di grande lucidità e notevole concentrazione a partire dal secondo set, in cui, riprendendosi da un parziale senza storia (1-6 1-3 e servizio Kvitova), ha ribreakkato, e da lì ha cercato e trovato ottime soluzioni da fondo che hanno spiazzato la ceca. La Kvitova ha gradualmente perso efficacia al servizio, soprattutto con la seconda (chiuderà con il 61% di prime).

Di qui la frustrazione che ha condizionato la favorita, che ha mancato 10 palle break delle 14 avute a disposizione. Nel finale è apparsa desiderosa soltanto di congedarsi dal campo. C'è un piccolo sussulto dal 0-5 Li, ma nulla di più.

Azarenka-Radwanska 16 63 62
Nell'altra semifinale nessuna sorpresa, con Vika Azarenka che però ha rimontato su una battagliera Agnieszka Radwanska. Il punteggio (1-6 6-3 6-2), riflette un primo set molto remissivo da parte della bielorussa, a fronte di una polacca in grande fiducia al servizio. Tanti gli errori gratuiti dell'avversaria e ben 2 i break concessi dalla finalista di Istanbul alla n.8 del mondo, che si assicura la prima frazione in grande scioltezza.

L'Azarenka però continua a martellare e inizia a trovare gli spazi giusti, breakkando nell'ottavo gioco, e costringendo l'avversaria a forzare molto anche sulla seconda. Set quindi molto lineare e favorevole alla bielorussa, che chiude sul 6-3, aprendo la strada a un set decisivo che tuttavia, contrariamente alle premesse potenziali, offre soltanto il proscenio alle grandi doti di ribattitrice dell'Azarenka. Al quinto gioco arriva il break che spegne la resistenza di una Radwanska ormai troppo scoraggiata per continuare a lottare. L'Azarenka riscatta così la sconfitta di Tokyo (maturata sempre in 3 set), e rafforza il suo record favorevole contro la sua coetanea (7 vinte e 3 perse).

Risultati - semifinali

Li Na (4) def. Petra Kvitova (2), 1-6, 7-5, 6-2
Victoria Azarenka (3) def. Agnieszka Radwanska (7), 1-6, 6-3, 6-2

ATP SYDNEY

Istomin-Gasquet 64 76
Sorpresa di non poco conto per il primo quarto di finale tenutosi alle tre di questa mattina:  è stato eliminato il numero 3 del seeding Richard Gasquet, superato dall’uzbeko Denis Istomin. Due i precedenti e in entrambi i confronti (Australia 2009 e Masters 1000 di Monte Carlo lo scorso anno) aveva avuto la meglio il francese, sebbene nell'ultimo più a fatica.

Istomin è stato perfetto, giocando un primo set in cui non ha sofferto quasi mai al servizio, (vincendo il 65% dei punti nonostante il 49% di prime palle), e salvando un’unica palla-break concessa nell’ottavo gioco. Nel game successivo è arrivata la svolta, con il break decisivo operato dall’uzbeko, che ha poi chiuso al servizio con il punteggio di 6-4.

Nel secondo set servizi ancora a bassissima percentuale (non si supera il 60% di prime in campo), ma Istomin strappa nuovamente il servizio a Gasquet nel nono gioco, andando quindi a servire per il match. Nel momento decisivo il numero 67 del mondo ha avvertito il classico "braccino" dovuto alla tensione e alla responsabilità del momento, subendo il primo break dell’incontro. Da quel momento ben quattro turni di servizio vanno al giocatore in risposta, con Istomin che ha quindi buttato al vento due occasioni di servire per il match. Nel tie-break però l’uzbeko è stato bravo a riordinare le idee, chiudendo per 7 punti a 4 e qualificandosi in semifinale, dove affronterà Jarko Nieminen.

Nieminen-Reynolds 63 63
Buon successo del 30enne qualificato su Bobby Reynolds (reduce dal derby vinto in 3 set su John Isner), che segue alla vittoria su Radek Stepanek (che lo aveva sconfitto a Brisbane), e che rilancia le sue quotazioni anche in vista degli Australian Open, dove quattro anni fa raggiunse i quarti di finale. Primo set deciso da un’unica palla-break ben capitalizzata del finlandese, che ha così portato a casa il parziale per 6-3.

Emorragia di break invece nel secondo set: sono quattro nei primi quattro giochi, ma quello decisivo è ancora di Nieminen, e arriva nel settimo gioco. Sul 4-3 il finlandese si salva da 0-40, e a quel punto la strada è in discesa verso il 6-3 6-3 finale, frutto di un ennesimo break nel nono gioco. Per Nieminen è la quinta vittoria consecutiva, frutto di una grandissima solidità al servizio (77% di prime), nonostante gli ottimi spunti in risposta di Reynolds, che può avere il rimorso di 6 palle break (2 sole saranno sfruttate).

Baghdatis-Del Potro 76(7) 63

E' per tutti la vera alternativa ai Fab Four ed il detentore del titolo ma Juan Martin del Potro è ancora in pieno rodaggio, considerando la sconfitta in 2 set contro l'inossidabile Marcos Baghdatis. Il cipriota, che già l'anno scorso non diede vita facile all'argentino (proprio in Australia), si esalta sul veloce e soprattutto quando assomiglia a quello di Melbourne, dove ottenne la finale nel 2006.

Lo fa innanzitutto col servizio, la chiave di questo match veloce e tirato: ha giocato molto meglio dell'argentino sulla seconda palla (soprattutto nel primo set) mentre nel secondo parizale è lievitata leggermamente la percentuale di punti vinti sulla prima (89% contro 74%), servendo complessivamente ben 12 aces, 5 in più del favorito n.11 del mondo.

Per la cronaca va detto che l'ex campione di New York sembrava ben avviato ed in controllo del match. Presto, però, Baghdatis si riprende dopo un avvio più difficoltoso e recupera l'unico break che l'avversario gli aveva fatto, portandosi sul 5-5. Da lì si arriva fino al tiebreak, dove Delpo, seppur vendendo cara la pelle, cede il passo al cipriota, che chiude il gioco sul 9-7.

Nel secondo parziale a Baghdatis bastano un servizio efficace e un solo break di scarto per ottenere il successo e volare in semifinale. L'argentino non riesce più a essere aggressivo e non ha mai la possibilità di ritornare in partita (non ottiene nemmeno una palla break). Così, dopo un'ora e 40 di gioco, la testa di serie numero 1 saluta il torneo.

 Benneteau - Bogomolov 62 64

A completare il lotto dei semifinalisti un altro lottatore consumato, Julien Benneteau, che lascia sei game al più quotato Bogomolov Jr, che l'aveva sconfitto oltre sei anni fa a New York. Un risultato, il suo 6-2 6-4, che però non rispecchia del tutto l'atteggiamento comunque voglioso e combattivo del russo

Nel primo set, ritrovatosi sotto di un break sul 2-0, Bogomolov ha saputo risalire la china e ribaltare i rapporti di forza, arrivando anche a condurre di un break per 4-2, strappando il servizio al francese nell'unica palla break avuta a disposizione a fronte delle sette concesse. Ma il servizio oggi ha scricchiolato troppo per il n.34 del mondo, che chiude la sua avventura ottenendo 52% di punti con la prima di servizio e appena il 43% con la seconda (33% nel secondo set), offrendo al transalpino n.69 ben 13 palle break, di cui 8 realizzate (ben 4 nella partita di chiusura). Complimenti alla tenacia del francese, che ha saputo portare a casa il risultato nonostante il 36% di prime palle nel secondo set.

 

Risultati

Denis Istomin def. Richard Gasquet (3), 6-4, 7-6 (7-4)
Jarkko Nieminen def. Bobby Reynolds, 6-3, 6-3

Marcos Baghdatis def. Juan Martin del Potro (1), 7-6(7), 6-3

Benneteau def. Bogomolov 6-2 6-4

ATP AUCKLAND

Kohlschreiber-Almagro 76 64
Nell’altro torneo ATP in programma, a Auckland, il primo quarto di finale ha permesso a Philipp Kohlschreiber di ottenere la qualificazione a discapito di Nicolas Almagro, n.2 del seeding. Il tedesco, già vincitore del torneo nel 2008 (prevalendo su Juan Carlos Ferrero), si è imposto per 7-6(4) 6-4 al termine di una partita piuttosto combattuta.

Due-tre i punti importanti e un solo break nel match, arrivato nel decimo gioco del secondo set, hanno favorito così il 28enne già n.22 del mondo, che proprio nel 2008, anno del suo titolo, raccolse a Melbourne gli ottavi, perdendo da Andy Roddick in 5 set (64 36 76 67 86).

Chiave del match la costanza con cui il teutonico attualmente n.42 ha disputato la sua gara, come del resto entrambi i match sin qui sostenuti (rispettivamente contro Bohli ed Harrison): una costanza che, unita poi all'aggressività nei momenti decisivi, gli permette oggi di poter aspirare senza problemi al suo quarto titolo in carriera (l'ultimo ad Halle lo scorso anno).

Kohlschreiber ha sbagliato di più (23 errori gratuiti contro i 18 del top-ten iberico), ma dall'altra parte lo spagnolo ha offerto un gioco piuttosto impacciato, intermittente e poco paziente, soprattutto nel secondo set, dove il n.10, ancora a disagio sul veloce nonostante la specifica preparazione, ha faticato tantissimo nel conservare il servizio nonostante le prime in crescita. Al contrario dell'avversario, paradossalmente in calo di prime tra la prima e la seconda partita, ma di grandi riflessi in risposta e capace di chiudere il match senza concedere palle break.

"Gioco sempre un pò più forte", ha ammesso Kohlschreiber in conferenza stampa, "Ho così colto al meglio le mie chances nel primo set (quando ha recuperato nel tie-break dal 4-2 Almagro, ndr), mentre nel secondo ho vinto i punti più importanti sul suo servizio".

Sul 5-4 l'epilogo del confronto, con due match point in favore del bavarese, che poi chiude la pratica dopo 94 minuti di gioco grazie al secondo doppio fallo avversario nell'incontro. Per Kohlschreiber quindi si spalancano le porte delle semifinali, dove incrocierà il "nanetto" belga tutto cuore Olivier Rochus.

Rochus-Paire 63 67 76
Il belga n.68 del ranking (già giustiziere di due non quotatissimi come Tomas Kamke e Thomasz Bellucci) ha superato il bombardiere francese classe '89 Benoit Paire con il punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (5).

Terza semifinale in carriera e possibilità di seconda finale qui ad Auckland per il belga, che emerge da un match interrotto per la pioggia sul punteggio di 6-3 5-6, con lo stesso Rochus al servizio per rimanere nel set, dopo essersi aggiudicato la prima frazione.

Onore a Paire (21 aces), che ha sfruttato al meglio la ripresa dopo l'interruzione per portare a casa il tiebreak. Bravo il belga che ha sempre creduto nelle sue possibilità nonostante il 2-4 del terzo set, raggiungendo il tie-break, e che conferma l'inerzia di questi ultimi mesi, con 2 Challenger vinti tra settembre e ottobre, ma soprattutto con i primi due turni qui vinti contro Chela e Ferrero.

Rochus vince grazie a un bagaglio tecnico più completo, fatto di velenosi rovesci tagliati, palle smorzate e lob: proprio quello che non si addice al gioco tutto potenza di Paire. Si è assistito anche a un vero e proprio contrasto di forme, non solo di stili: sembrava, anche in virtù delle rispettive altezze (1.68 contro 1.98), che ci fosse una sorta di confronto biblico "Davide contro Golia", che avendo come si sa un preciso copione (favorevole al primo), oggi non poteva smentirsi.

O Rochus def. B Paire 63 67 76
(8) P Kohlschreiber def. (2) N Almagro 76(5) 64
 
WTA HOBART

Nel torneo "minore" della settimana non si sprecano comunque delle valide soprese. Spicca infatti in primis la sconfitta della campionessa in carica Jarmila Gajdosova che, già scricchiolante contro Anastasia Rodionova in secondo turno, viene superata dalla qualificata Mona Barthel per 2-6 6-3 6-2.
La n.64 del mondo, che ha prevalso prima sulla nostra Romina Oprandi e poi in secondo turno su Anabel Medina Garrigues, ha costruito con grande maturità e pazienza la propria vittoria. Ha fatto breccia nel debole servizio dell'avversaria che, piuttosto autorevole nella prima partita (chiusa in soli 31 minuti salvando 3 palle break), ha poi distribuito errori gratuiti a bizzeffe a partire dal secondo set, dove presto è andata sotto per 0-3.

Il 5-1 del terzo poi ha confermato la palese debolezza interiore di una giocatrice talentuosa, soprattutto al servizio (che però oggi si è attestata soltanto al 51% di prime), ma ancora troppo poco aggressiva e insicura per le sue ambizioni. La Barthel invece, corona l'abbinamento in semifinale con la testa di serie n.4 Angelique Kerber, che nel secondo quarto della parte bassa ha avuto ragione della rumena Sorana Cirstea per 6-0 3-6 7-5, senza aces ma con impeccabile continuità nelle prime di servizio (64% nell'intermo match).

Urge poi rimarcare per la parte alta l'ennesimo ritiro di Anna Chakvetadze, che rientrata con due buoni successi su Nicolescu e Pironkova, abbandona il quarto contro Shahar Peer sul 6-4 4-6 0-1 per crampi alla schiena. Altra tegola per l'ex n.4 del mondo oggi 234, che dopo varie traversie tra cronaca e politica cerca di ritrovare la serenità tornando a fare ciò che l'ha resa nota: giocare a tennis.

Il match inoltre stava facendo onore alla storia del confronto tra le due giocatrici. Dopo un primo set vinto dalla russa in modo piuttosto convincente, sono seguiti i primi problemi, che in parte hanno permesso all'israeliana di pareggiare i conti, giocando molto più comodamente sulla seconda dell'avversaria.

Perso infine il servizio nel primo gioco del terzo (in un turno portato a termine con grande difficoltà), la campionessa del 2007 (anno del suo miglior piazzamento in Australia, quarti)ha chiesto il ritiro, dopo che già nel secondo set aveva chiesto l'intervento del trainer per ben tre volte, così come alla fine del parziale.

In semifinale la n.37 del ranking sarà attesa dalla top seed Yanina Wickmayer, che ha vinto comodamente per 6-4 6-0 sull'altra rumena in tabellone Simona Halep. Nulla da fare per la n.57 del mondo che paga i 21 punti su 26 vinti dall'avversaria sulla propria prima, ma anche la propria difficoltà a reggere lo scambio aperto, dal fondo.

(1) Yanina Wickmayer (BEL) d. Simona Halep (ROU) 64 60
(4) Angelique Kerber (GER) d. Sorana Cirstea (ROU) 60 36 75
(Q) Mona Barthel (GER) d. (5) Jarmila Gajdosova (AUS) 26 63 62

Davide Uccella

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