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18/01/2012 01:32 CEST - Australian Open

A-Tomic, a scoppio ritardato

TENNIS - E' del diciannovenne australiano l'exploit del giorno che entuasiasma l'Australia. Ma aveva perso due set. Il bilancio azzurro è buono, 4-2, ma avrebbe potuto essere un 6-0. Fa male soprattutto la sconfitta della Pennetta. Sfuma un derby azzurro nei quarti con la Schiavone. La polemica Nadal-Federer: lo svizzero smorza i toni, ma Davydenko dà ragione a Nadal. E qui non è il solo. Da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

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Australian Open Tennis - Bernard Tomic, left, is congratulated by Spain's Fernando Verdasco
Australian Open Tennis - Bernard Tomic, left, is congratulated by Spain's Fernando Verdasco

MELBOURNE - Prima …liquido la pratica italiana, sicuramente peccando di provincialismo, perché l’exploit della Aussie New Hope Bernard Tomic ai danni dello spagnolo Verdasco che due anni fa disputò una memorabile semifinale di 5 ore con Rafa Nadal, e la polemica inattesamente esplosa a seguito delle dichiarazioni di Nadal affrancatosi dalla leadership psicologica di “Mister Nice Guy” Federer, qui hanno fatto sicuramente discutere molto di più che non le alterne performances della pattuglia azzurra presentatasi qui con 13 elementi, sette uomini e sei donne.

Il bilancio italiano della prima giornata dell’Australian Open sembra positivo, ma forse non è poi così azzurro. Quattro vittorie su sei sfide di per sé non sarebbero da buttar via, anche perché due sono giunte contro pronostico stando ai ranking, Cipollino(n.76) che rimonta e batte un ex n.3 del mondo come Davydenko (n.52) in cinque set, la Oprandi (n.80) che supera la bielorussa Yakimova (n.63) in due, ma se fossero i ranking a decidere le partite allora anche Fabio Fognini (47) avrebbe dovuto battere il colombiano Falla (n.71) e soprattutto Flavia Pennetta (n.20) avrebbe dovuto dominare la russa “made in Portugal” e in procinto di diventare kazaka (pecunia non olet) Bratchikova (n.136). E invece hanno perso. Insomma poteva essere un 6-0, dobbiamo acconentarci di un 4-2.

Le due sconfitte non vanno drammatizzate più del dovuto, anche perchè sia Fabio sia Flavia avevano qualche acciacco non smaltito, Fabio ad un piede, Flavia alla schiena.

Flavia ha digerito malissimo la sua controperformance, anche perché vinto il secondo set giocando in un modo ha ripreso a giocare nel terzo senza concedersi un minimo di varietà, come aveva fatto nel primo. E poi filata via da Melbourne Park furibonda, sottraendosi perfino alla rituale conferenza stampa. E non mi si dica che non sapeva di dover venire…una scusa accampata dalle ragazze della Wta che l’hanno persa di vista, guarda caso.

Fognini al di là del rituale lancio della racchetta che ha attraversato tutta la sua metà campo quando ha subito il break dello 0-2 nel quarto set (“Ma sono stato sfortunato lì…”), l’ha presa con maggior filosofia e anzi, per la prima volta a mia memoria, nella conferenza stampa post-match è apparso addirittura umile. “Finchè non arrivano i risultati c’è poco da dire, dopo Parigi, che ormai appartiene al passato, non ho quasi vinto più…” .
Certo che lui dovrebbe essere il giovane - o mezzo giovane a 24 anni e mezzo? - sul quale il tennis italiano punta di più visto che Volandri e Starace hanno superato la trentina, che Cipolla ci si sta avvicinando, che Seppi non è più uno sbarbatello. Insomma, mi sa che bisognerà armarsi di santa pazienza.

Però, però…la Pennetta, più che l’inossidabile Brianti cui forse non dispiacerà di poter affrontare proprio la Bratchikova al secondo turno e lo ha anche fatto capire, aveva ben altro potenziale per fare strada in questo torneo. Se penso che fino a ieri qualcuno sognava un possibile duello-derby nei quarti fra la Pennetta e la Schiavone…beh a questo punto posso solo augurarmi che almeno Francesca ce la faccia: con la Pous Tio non si è quasi divertita.

Corrado Barazzutti aveva detto d’averla vista molto nervosa, ma il match della “Schiavo” è stato tutto in discesa e speriamo che pian piano si calmi. Certo che nonostante la salutare passeggiata Francesca non è stata davvero molto carina a voler usare un eufemismo - ma nelle conferenze stampa Franci è imprevedibile almeno quanto sul campo - quando in risposta ad un collega che innocentemente le chiedeva se sapesse che sulla sua strada più tardi, dopo la Oprandi, ci sarebbe stata forse la Goerges, ha ringhiato bruscamente, in modo assolutamente non conciliante: “Grazie d’avermelo detto…ora me la sognerò la notte!”

Il collega c’è, giustamente, rimasto male. Nessuno è obbligato a sapere che la Schiavone è superstiziosa, che pensa ad un match per volta per non distrarsi, che non guarda i tabelloni. Ma se la “Schiavo” a 31 anni e mezzo non ha ancora imparato a capire anche gli altri che invece per mestiere i tabelloni li devono guardare, e le piaccia oppur no ne devono pure scrivere perché la gente vuole sapere, perché gli altri dovrebbero sforzarsi di capire lei?

Almeno un’italiana al terzo turno, Schiavone o Oprandi, dunque l’avremo. Poi si vedrà se sarà la bella Goerges o la virago greca Daniliidou a impedire l’approdo agli ottavi della sola rappresentante azzurra che sembra in grado di arrivare così lontano.

Un plauso particolare merita certo Cipolla: otto partecipazioni negli Slam, un traguardo che qualcuno pochi anni fa avrebbe ritenuto impossibile da raggiungere per un tennista con le sue caratteristiche di gioco, e ben cinque volte Cipollino ha passato il primo turno. Nel suo piccolo, nel suo metro e 73 e con un servizio da 160/170 km orari, un mezzo miracolo. E i giocatori hanno preso non solo a rispettarlo, ma a temerlo. “Con quel maledetto slice mi faceva piegare le gambe su e giù un colpo dopo l’altro, dopo la metà del quarto set non riuscivo più a scendere….lui correva di qua e di là e riprendeva tutto,, mentre io dovevo fare su e giù"

Ma uscendo dai nostri confini qui Down Under sta per scoppiare la A-Tomic-Mania. Bernard Tomic per le origini croate e per un padre invadente e spesso sprezzante, non sarà probabilmente mai amato come Pat Rafter, aussie puro al 100 per 100, bello e affascinante, ma fategli vincere qualche altra partita come quella di questa prima notte australiana contro Verdasco e vedrete che l’atteggiamento della gente di qui Down Under cambierà abbastanza radicalmente.

A Kooyong aveva battuto Monfils, Berdych e Fish, ma si sa, quella era un’esibizione. Questo è un torneo vero, uno Slam, come uno Slam era Wimbledon 2011 dove il giovane Tomic aveva raggiunto i quarti di finale battendo Soderling ed arrendendosi soltanto a Djokovic, strappandogli peraltro un bel set.

E rimontare due set di handicap a un tipo come Verdasco, con la calura di oggi, 31 gradi - e per la seconda giornata sono previsti 35 gradi - non è impresa da poco, anche se l’entusiasmo e il tifo del pubblico l’hanno certo aiutato.

Infine, continua la diatriba a distanza tra Federer e Nadal. Mentre gli appassionati sembrano apprezzare la posizione di Federer, i giocatori sono con Nadal e Djokovic e dicono che lo svizzero non prende mai posizione 'because he is Mister Nice Guy' che non vuole indisporre nessuno

Ubaldo Scanagatta

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