23/01/2012 10:54 CEST - Interviste

Jo-Wilfried Tsonga - 23.01.2012

D. Quanto è stato difficile là fuori?
R. Si, è stata dura. È stata dura. Ho affrontato un buon avversario oggi. Era difficile. La palla saltava molto a causa della temperatura. Non ho giocato un buon tennis. Non ho il controllo su tutto. Non è stato un buon momento per me, voglio dire.

D. Sembra tu abbia fatto fatica a gestire il suo servizio nonostante non fosse molto veloce. Hai qualche spiegazione?
R. A proposito di che cosa, scusa? Circa la mia caviglia?

D. A proposito del suo servizio.
R. No. Come ho detto prima, era proprio difficile perché la palla saltava molto in alto. Ma questo è tutto.

D. La sua seconda di servizio rimbalzava molto alta? È per questo che è stato difficile da gestire?
R. Si, forse. Non lo so

D. La tua mole, la tua potenza, le condizioni odierne ti hanno negato di affermare la tua supremazia su Kei?
R. Non lo so. Di solito sto bene. Ma è stato solo più bravo di me.
Voglio dire, me ne vado dal campo sentendomi ancora come se fossi fresco. Ma ho perso. A volte non si tratta di correre o sentirsi bene sul campo. A volte è una questione di tecnica, di come senti la palla e questo è tutto.

D. Eri sotto pressione quando servivi?
R. Si, naturalmente. Quando di fronte hai un giocatore che risponde a tutto, anche quando servi a 215, ti metta molta pressione, ovviamente.

D. Hai giocato con Kei due volte, a Shanghai e anche a Kooyong. Hai perso entrambe le volte. Credi che renda Kei un giocatore difficile da affrontare?
R. È difficile giocare contro di lui perché corre molto e rimanda ogni cosa. Anche quando perde campo, torna a recuperarlo. Ecco perché.

D. Quante pensi siano le probabilità di Kei contro Andy Murray?
R. Ha qualche possibilità, ovviamente. Ma avrà bisogno di recuperare energie. E dopo penso che se si gioca al sole come oggi, può fare qualcosa.