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25/01/2012 17:14 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Rafa Nadal e il suo "perfect scenario"

TENNIS - Spesso nell'elogiare Rafael Nadal ci si ferma alle abilità tecniche o atletiche. Sarebbe invece da tenere nella giusta considerazione la capacità che hanno il giocatore ed il suo entourage di prepararsi psicologicamente e mediaticamente per le partite. Rafa, infatti, ha sempre dato il suo meglio quando è entrato in un match da sfavorito. La partita con Federer di stanotte potrebbe essere uno di quei casi. Karim Nafea

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Federer-Nadal. Nadal-Federer. La sfida che ha caratterizzato gli ultimi anni di tennis. Come sappiamo Rafael Nadal è largamente in vantaggio negli scontri diretti. Proprio su queste sfide il maiorchino ha posato le fondamenta di una carriera tanto incredibile quanto, per quantità e varietà di vittorie, inaspettata. Nessuno pensava che Nadal potesse vincere tutti gli Slam, addirittura nessuno pensava che Nadal potesse vincere al di fuori della prediletta terra battuta.  E a Melbourne li ritroviamo in semifinale per la prima volta dopo sette anni.

L’approccio alle sfide con Federer è sempre stato esemplare: amichevole, pronto a blandire e a coccolare l’ego del rivale fuori dal campo ma deciso, spietato e molto preparato tatticamente in partita. Questa è la cosa che non è mai riuscita agli altri (aldilà degli effettivi vantaggi tecnici dello spagnolo) contro Federer: tenerlo calmo. Sono sempre stati tutti troppo pronti a sfidarlo, eliminando l’orgoglio dello svizzero dall’equazione. Geniale.

Fondamentalmente Toni Nadal, anche se parzialmente ripudiato dal nipote negli ultimi burrascosi mesi, è stato, lui per davvero, geniale nel “condurre” Rafa agli appuntamenti importanti nella condizione psicologica, tennistica e mediatica migliore possibile. Con condizione mediatica, mi riferisco all’abilità che Toni e l’entourage Nadal hanno sempre dimostrato nel proteggere Rafa e nel riuscire a mettere in luce positiva anche gli avvenimenti meno piacevoli, evitando al giocatore tutte le preoccupazioni che non fossero strettamente legate al gioco.

La combinazione di queste componenti ha fatto sì che Rafa potesse guardare ad ogni sfida (in particolare quelle con Federer) con ottimismo e sapendo che non sarebbe stato messo in discussione, sia nella vittoria che nella sconfitta.

Rafa, in un empito di ribellione, ha stravolto il copione quest’anno quando, prima dell’Australian Open, ha apertamente criticato Federer.  Pur avendolo fatto in maniera civile e, formalmente, del tutto lecita un dissenso così chiaro è una novità nella dinamica dei loro scontri e l’intervista in cui il maiorchino ha parzialmente ritrattato ha poca importanza nel quadro generale.

Molto probabilmente quelle dichiarazioni, ci garantiranno un Federer piuttosto grintoso nella semifinale, ma l’intera faccenda passa in secondo piano se si fa caso alla successione degli eventi nello svolgersi del torneo.
E’ necessario, prima di continuare, un richiamo a quella che rimane una delle più grandi vittorie dello spagnolo: Melbourne 2009.

Quella è decisamente una delle immagini più potenti di quest’epoca tennistica; le lacrime di Federer, i 10 set in tre giorni di Nadal, il primo slam sul cemento che ha segnato la tridimensionalità del tennis di Nadal. Rafa arrivò in finale, al cospetto di Federer, da sfavorito, nonostante fosse numero uno del mondo e con la consapevolezza che un’eventuale sconfitta non l’avrebbe “rimesso al suo posto”.

Le cose che hanno contraddistino quei giorni per Nadal sono: il match lottatissimo con Verdasco, la prospettiva di un Federer in gran spolvero ed alcuni dubbi sulla propria condizione di forma. Lo scenario che si presenta al secondo giocatore mondiale è molto simile in questo torneo: ha rischiato moltissimo con Berdych, lo attende un Federer deluxe ed il suo gioco non è al meglio.

E’ in queste situazioni che Nadal diventa letale, quando può affrontare una partita da underdog, come se non avesse nulla da perdere. Ed anche in questo caso, la “strategia Nadal” ha funzionato alla perfezione. Avvicinandoci a questa partita praticamente tutti hanno dato questo Federer come favorito su questo Nadal, pur considerando tutte le varie tematiche tennistiche e psicologiche che intervengono negli scontri tra i due.

Attenzione a Nadal, quindi, e non solo per la semifinale, perché si è messo nella situazione perfetta per dare il meglio di sé; e proprio questo controllo e questa abilità, oltre alle eccezionali capacità atletiche e tennistiche, nel mostrarsi sempre nella maniera più favorevole costituiscono uno dei maggiori punti di forza del campione maiorchino.
 

Karim Nafea

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