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27/01/2012 15:35 CEST - Australian Open

Il "SuperClasico" del tennis

TENNIS - Federer-Nadal è la sfida che ha caratterizzato il tennis moderno. Federer ha giocato da miglior giocatore di sempre solo nella prima mezz'ora. La perfezione stilistica del suo gioco rimane inattaccabile, ed è quasi più importante del numero di vittorie. Nel torneo femminile, Maria Sharapova ha confermato ancora di saper dare il meglio quando conta di più. Rino Tommasi

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australian open: nadal
australian open: nadal

Rubando al calcio spagnolo la definizione attribuita all’eterna sfida tra il Barcellona ed il Real Madrid, una partita tra Roger Federer e Rafa Nadal rappresenta il “clasico” del tennis contemporaneo, una sfida che ha caratterizzato il grande tennis da quando i due campioni si sono affrontati nella famosa finale del Foro Italico nel 2006.

Sembrava che ci fossero le premesse per consentire a Federer di recuperare una piccola parte dello svantaggio accumulato negli anni nei confronti del suo rivale ma il campione svizzero ha giocato da primo giocatore di ogni tempo soltanto nella prima mezz’ora ma non gli è bastato vincere il primo set per scoraggiare la feroce determinazione dell’ avversario che ha ritrovato le sue migliori qualità nella partita più importante. Federer ha dovuto far ricorso a tutto il suo orgoglio per tenere aperta la partita fino al quarto set ma quando ha mancato la palla del 5 a 3 si è capito che anche questo incontro si sarebbe concluso con lo stesso verdetto della maggior parte dei loro duelli.

A questo punto si riaprirà inevitabilmente l’antica questione sul diritto di Federer ad essere considerato il miglior tennista all time. Rimane inattaccabile  la perfezione stilistica del suo gioco, quasi più importante del numero delle sue vittorie.

Tra l’altro per fortuna il tennis offre in questo momento altre alternative che impediscono e di ridurre ad un duello, sia pure di grande fascino e qualità, la leadership del tennis contemporaneo.

Nadal deve fare attenzione a non considerare conclusa la sua corsa in questo torneo perché a meno di una clamorosa sorpresa affidata allo scozzese Andy Murray, è molto probabile che ci sia Novak Djokovic a abarrargli la strada verso l’undicesimo titolo del Grande Slam della sua carriera.

Chiedo scusa se non mi occupo e non mi esalto per i risultati del doppio femminile. Personalmente considero più importanti i quarti di finale raggiunti in singolare da Sara Errani. di una eventuale vittoria nel doppio, così come qualsiasi successo in questa specialità non avrà mai lo stesso valore della vittoria e della finale conquistate al Roland Garros da Francesca Schiavone.

Nello sport ci sono le categorie. In particolare nel tennis ce n’è una riservata ai giocatori ed alle giocatrici che hanno le qualità necessarie per giocare al meglio quando la posta in gioco diventa importante, in altre parole avvertono positivamente il clima particolare dei tornei del Grand Slam.

Maria Sharapova, malgrado le altalene che hanno caratterizzato la sua carriera, questa qualità l’ha sempre avuta e l’ha usata per rimanere competitiva ai massimi livelli anche nelle stagioni per lei meno fortunate.
Ha accettato serenamente dolorose eliminazioni al primo ed al secondo turno ma è riuscita a vincere, dopo il primo successo di Wimledon ottenuto a 17 anni nel 2004 a conquistare due altri titoli dello Slam, a New York nel 2006 ed in Australia nel 2008.

Insomma è difficile considerare una sorpresa la sua presenza in finale e la sua vittoria su Petra Kvitova, che l’aveva battuta l’anno scorso nella finale di Wimbledon.

Per quanto riguarda la giocatrice ceka, rimangono eccezionali le sue qualità potenziali ma non è ancora riuscita a raggiungere una base di rendimento che la può mettere al sicuro nel lungo percorso richiesto dai grandi tornei. Se al posto dell’ammirevole Errani avesse trovato un’avversaria più forte sarebbe probabilmente caduta nei quarti.

La Azarenka, meno abituata delle altre semifinaliste, a giocare partite importanti ha trovato nelle sue qualità atletiche le risorse per compensare la maggiore esperienza della Clijsters. Alle stesse qualità dovrà affidarsi in una finale per la quale non riesco a fare un pronostico. Al tennis femminile farebbe comodo l’acquisizione della Azarenka ma comunque vada a finire questo Australian Open avrà alla fine una campionessa di prestigio.la Sharapova o di grandi prospettive, la Azarenka.

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Rino Tommasi

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