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27/01/2012 15:34 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Djokovic-Murray un anno dopo

TENNIS - L'anno scorso fu la finale, stavolta l'ultima partita la giocherà solo uno dei due. Il numero 1 Novak Djokovic, campione uscente e vincitore degli ultimi due Slam, non ha convinto pienamente nelle ultime due partite, ma partirà sicuramente favorito contro Murray, la cui partnership con Ivan Lendl troverà domani il primo vero test: è finalmente giunto il punto di svolta per Andy? Riccardo Nuziale

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Novak Djokovic and Andy Murray
Novak Djokovic and Andy Murray

DJOKOVIC (1) vs MURRAY (4)
Precedenti: 6-4

2006 AMS Madrid Hard (I) R16 Djokovic 16 75 63
2007 AMS Indian Wells Hard (O) SF Djokovic 62 63
2007 AMS Miami Hard (O) SF Djokovic 61 60
2008 AMS Monte Carlo Clay (O) R16 Djokovic 60 64
2008 AMS Toronto Hard (O) QF Murray 63 76(3)
2008 AMS Cincinnati Hard (O) FR Murray 76(4) 76(5)
2009 Miami-1000 Hard (O) FR Murray 62 75
2011 Australian Open Hard (O) FR Djokovic 64 62 63
2011 Rome-1000 Clay (O) SF Djokovic 61 36 76(2)
2011 Cincinnati-1000 Hard (O) FR Murray 64 3-0 ret.

Dodici mesi dopo, i finalisti dell’edizione 2011 del torneo si riaffrontano. Lo scorso anno fu mattanza vera per un confuso Murray, che ci mise mesi a riprendersi, partita che diede il là al grandissimo 2011 di Djokovic. Ben altra musica negli altri due match giocati durante la scorsa stagione, con lo scozzese che a Roma arrivò a due punti dal dare il primo dispiacere dell’anno al serbo e capace, a Cincinnati, di imporsi, seppur su un Djokovic non in perfette condizioni fisiche (e che infatti si ritirò a metà secondo set).

I due giocatori arrivano alla partita di domani avendo giocato un torneo molto simile, con 10 ore spese in campo (Murray spaccate al minuto, Djokovic 10 e 8) e un set lasciato agli avversari (il primo all’esordio con Harrison per lo scozzese, il terzo con Hewitt negli ottavi per Nole).

Nole, alla settima semifinale Slam consecutiva e alla ricerca della terza finale consecutiva (dopo quelle vinte a Wimbledon e a New York), in caso di vittoria giocherebbe la terza finale qui in Australia: le prime due, entrambe vinte, nel 2008 (vittoria in quattro su Tsonga, primo Slam assoluto in carriera) e appunto lo scorso anno.

Murray cerca la terza finale aussie consecutiva (la quarta in assoluto: la prima la giocò a New York nel 2008) e, soprattutto, quel primo titolo Slam che sta diventando un’ossessione per il campione scozzese, al quale media e appassionati non fanno che ricordare quello 0 alla voce major vinti.

L’anno scorso il nuovo pupillo di Ivan Lendl (che in Australia condivide con Wilander il record nell’Era Open di tre finali consecutive, tra il 1989 e il 1991: riuscirà l’allievo a raggiungere il maestro?) giocò con il serbo una partita tremenda, totalmente bloccata dal peso della consapevolezza di avere una possibilità di vittoria, non avendo né Federer né Nadal di fronte. Domani lo scozzese sentirà lo stesso peso? È molto improbabile.

È però vero che la calma e tranquillità date dalla partnership con Lendl è ancora da testare in un match vero, d’altissimo livello: domani sarà il primo. Con Djokovic, pur sfavorito, parte tutt’altro che battuto. Innanzitutto perché il serbo finora non ha entusiasmato, con Hewitt e Ferrer ha mostrato il fianco diverse volte, riportando in auge nei momenti di difficoltà i suoi due antichi crucci, il dritto e la seconda di servizio, e riuscendo a passare indenne per la troppa superiorità (e per la mancanza di lucidità e cattiveria di Ferrer nel secondo set). Murray inoltre non soffre particolarmente il gioco di Djokovic, in quanto contrassegnato pressappoco dalle stesse caratteristiche e punti di forza: rovescio, risposta, grande difesa. E se è vero che nel dritto Nole è superiore, è altrettanto vero che la mano di Andy è più morbida e si presta a più soluzioni tattiche.

Proprio qui si giocherà probabilmente il match: l’attitudine tattica di Murray. Quel passo avanti, quella propensione offensiva che gli si chiede da due-tre anni e quella convinzione, quella cattiveria, quella spavalderia di ritenersi non inferiore (o addirittura superiore) al big di turno durante i punti chiave che decidono il match.

Ne sarà capace?

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Riccardo Nuziale

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