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27/01/2012 15:34 CEST - PAPA' ERRANI

"Abbiamo sempre creduto in lei "

TENNIS – Lo Slam di Sara Errani non è ancora finito. La romagnola e Roberta Vinci sono in finale nel doppio a Melbourne. Tra i tifosi di Sarita, incollati alla tv, ci sarà anche papà Giorgio: "Non capita tutti i giorni di giocarsi la vittoria di un torneo del Grande Slam. Mia figlia non ha paura di soffrire e lottare in campo. Sono orgoglioso di lei perchè si merita questi risultati". Elisa Piva

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MELBOURNE - Non sarà il titolo più prestigioso, ma una vittoria in un torneo dello Slam è sempre un grande risultato, anche se in doppio. E così le grandi amiche Sara Errani e Roberta Vinci, in finale in doppio, tenteranno di aggiungere il loro nome tra i vincitori di slam. Impresa non da tutti.

Le due azzurre scenderanno in campo per il titolo nella notte australiana contro le russe Vera Zvonareva e Svetlana Kuznetsova. L'ultimo atto andrà in scena non prima delle 16 australiane (le 6 italiane). Tra i tifosi della coppia romagnolo-tarantina ci sarà sicuramente anche Giorgio Errani, che a dispetto dell'orario non vuole certo perdersi un appuntamento così importante. "Guarderò sicuramente la partita - assicura -, non capita tutti i giorni di giocarsi la vittoria di un torneo del grande slam, anche se in doppio".

Ma per papà Giorgio questa non sarà certo la prima partita di queste due settimane di tennis, che hanno eletto la figlia assoluta protagonista del tennis italiano a Melbourne. "Ho visto diverse partite, sia del singolare che del doppio - racconta - Non sono un esperto, però le ho guardate volentieri e ho sofferto vedendo mia figlia giocare". Dato lo sfortunato fuso australiano, non c'è stata la possibilità di organizzare una rimpatriata in famiglia per assistere ai match, "chi non aveva tanto sonno stava sveglio e guardava le partite - scherza il papà - altri dormivano, gli orari non aiutavano. E poi io e mia moglie dovevamo anche andare a lavorare".

Tra i match visti però non potevano mancare i più importanti, l'ottavo con la Zheng e i quarti con la Kvitova. "Contro la ceca, indicata da tutti come futura numero uno, Sara ha giocato un bel match, anche se non ha sfruttato alcune occasioni - spiega -. Ha lottato e per lei non è mai stato un problema questo: mia figlia non ha paura di soffrire e lottare in campo, è una lottatrice indomita, lo ha detto anche Serena Williams".

In questi giorni non è stato nemmeno facile comunicare con 'Sarita', lontana chilometri e chilometri e "costretta" agli straordinari per il doppio impegno, ma ormai Giorgio ci sarà abituato. "A causa del fuso non ci sentiamo a voce - riferisce -, ma ci scambiamo qualche messaggino, un po' alla mattina o alla sera tardi. Sara è molto soddisfatta, perché sta raccogliendo i frutti del lavoro fatto".

Comunque vada il doppio, questo Australian Open "è stato un torneo favoloso, sperando che ce ne siano altri". In ogni caso "sono orgoglioso di mia figlia - confessa - perché si merita questi risultati per tutto il duro lavoro che ha svolto in questi anni". Finora mancava l'acuto, anche se la romagnola è sempre riuscita a mantenere un livello costante di gioco e di risultati, "magari non ha avuto exploit, ma nemmeno alti e bassi - osserva - A differenza di quanto succede ultimamente nel tennis femminile, dove molte giocatrici non riescono a mantenere gli stessi risultati per tutta la stagione".
Infine un pensiero rivolto a quanti in passato non hanno mai prestato molta attenzione alla massese, forse oscurata dai picchi di Schiavone e Pennetta. "In Italia l'hanno sempre un po' snobbata, in pochi credevano in lei - commenta - Noi in Sara invece abbiamo sempre creduto: al di là del fatto che fosse nostra figlia, credevamo nelle sue capacità". E i fatti stanno dando ragione alla famiglia Errani.

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Elisa Piva

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