28/01/2012 17:58 CEST - Australian Open
MagniVika! Nuova regina
TENNIS - Vika Azarenka gioca una partita perfetta contro Maria Sharapova infilando dodici game a uno e chiudendo 6-3 6-0 in 1 ora e 22 minuti. La bielorussa vince il suo primo Slam contro una pur spenta Masha e diventa la nuova numero uno del mondo. Una prestazione senza sbavature e senza paura, insolita per una cui l'emotività aveva spesso giocato qualche scherzo. Che sia solo l'inizio? Da Melbourne Massimiliano Di Russo.
Numeri impietosi. Sono quelli emersi da una finale nella quale Maria Sharapova, una volta salita due game a zero nel primo set, ha subito prima un parziale di dodici punti a uno che hanno permesso a Vika Azarenka di rientrare in partita e contestualmente un filotto di dodici game a uno che hanno deciso una finale degli Australian Open piuttosto deludente.
Numeri impietosi si diceva, e d’altro canto basta leggere le statistiche del match di Masha per rendersi conto che in questa torrida serata australiana la russa proprio non è scesa in campo: tre punti tre realizzati con la seconda di servizio, cinque break subiti su sette turni di battuta, trenta errori non forzati, quasi il triplo dell’avversaria, e trentotto punti vinti contro i sessantuno della bielorussa.
Va però reso onore alla grande partita disputata da Vika Azarenka: vero che l’inizio non era stato incoraggiante, con il break subito in un primo game nel quale aveva realizzato due doppi falli, vero anche che la Sharapova, vincitrice finora di tre Slam, aveva annullato con una prestazione sconcertante il fattore esperienza contribuendo parecchio a mettere a proprio agio un’ avversaria che mai aveva calcato palcoscenici così importanti.
Come non registrare però la bravura di Vika nel non sbagliare praticamente nulla quando ha avuto tra le mani il pallino del gioco, a differenza di una Sharapova che oggi ha fallito sotto ogni aspetto.Come non ammirarla mentre attaccava la risposta dell’avversaria procurandosi la palla break che l’avrebbe indirizzata verso la conquista del primo set o vederla dominare gli scambi dopo essere stata sotto nel secondo game del secondo set, quello che poteva –forse- far rientrare in partita Masha. Una vittoria limpida, un primo Slam portato a casa dopo una serie clamorosa di quarti di finale e una sola semifinale raggiunta, a Wimbledon lo scorso anno, quando perse da quella Kvitova che di lì a poco avrebbe rubato la scena a tutto il resto della ciurma. Alla Sharapova, ancora una volta, il compito di svezzare un’altra stella del firmamento della Wta: ieri, appunto, la Kvitova, oggi l’Azarenka.
Segnaliamo infine come questa sia stata la finale delle “urlatrici”, tanto che sugli spalti un collega inglese aveva esultato dopo un lob che aveva permesso a Vika di conquistare il settimo gioco, non perché simpatizzasse per la bielorussa, ma perché era stato l’unico punto nel quale una delle due non aveva prodotto un bercio.
Massimiliano di Russo
Non giocherò fino a 40 anni. Se lo facessi dimostrerei di avere grossi problemi.
Maria Sharapova
Il fantastico lob di Federer contro Karlovic
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