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29/01/2012 17:51 CEST - Australian Open

Djokovic e Nadal
fanno trenta

TENNIS - Novak Djokovic e Rafael Nadal celebreranno il trentesimo confronto ufficiale sul circuito nell'occasione più importante: la finale della prima prova del Grande Slam 2012. Una partita che ci dirà se il dominatore della scorso anno continuerà a regnare incontrastato o se il re spagnolo spodestato ma indomito potrà tornare a lottare per la corona. Luca Pasta

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NO. 1 NOVAK DJOKOVIC (SRB) v NO. 2 RAFAEL NADAL (ESP)

Head-to-head: Nadal 16-13
2006 Roland Garros Clay (O) QF Nadal 64 64 ret. (lower back injury)
2007 AMS Indian Wells Hard (O) FR Nadal 62 75
2007 AMS Miami Hard (O) QF Djokovic 63 64
2007 AMS Rome Clay (O) QF Nadal 62 63
2007 Roland Garros Clay (O) SF Nadal 75 64 62
2007 Wimbledon Grass (O) SF Nadal 36 61 4-1 ret. (infected blisters on toe)
2007 AMS Montreal Hard (O) SF Djokovic 75 63
2007 TMC Shanghai Hard (I) RR Nadal 64 64
2008 AMS Indian Wells Hard (O) SF Djokovic 63 62
2008 AMS Hamburg Clay (O) SF Nadal 75 26 62
2008 Roland Garros Clay (O) SF Nadal 64 62 76(3)
2008 Queen’s Grass (O) FR Nadal 76(6) 75
2008 AMS Cincinnati Hard (O) SF Djokovic 61 75
2008 Beijing Olympics Hard (O) SF Nadal 64 16 64
2009 Davis Cup (WG-1R) Clay (O) R4 Nadal 64 64 61
2009 Monte Carlo-1000 Clay (O) FR Nadal 63 26 61
2009 Rome-1000 Clay (O) FR Nadal 76(2) 62
2009 Madrid-1000 Clay (O) SF Nadal 36 76(5) 76(9)
2009 Cincinnati-1000 Hard (O) SF Djokovic 61 64
2009 Paris-1000 Hard (I) SF Djokovic 62 63
2009 ATP World Tour Finals Hard (I) RR Djokovic 76(5) 63
2010 US Open Hard (O) FR Nadal 64 57 64 62
2010 ATP World Tour Finals Hard (I) RR Nadal 75 62
2011 Indian Wells-1000 Hard (O) FR Djokovic 46 63 62
2011 Miami-1000 Hard (O) FR Djokovic 46 63 76(4)
2011 Madrid-1000 Clay (O) FR Djokovic 75 64
2011 Rome-1000 Clay (O) FR Djokovic 64 64
2011 Wimbledon Grass (O) FR Djokovic 64 61 16 63
2011 US Open Hard (O) FR Djokovic 62 64 67(3) 61

Partita più importante per incontrarsi per la trentesima volta in gare ufficiali Novak Djokovic e Rafael Nadal non potevano scegliere: la finale della prima prova del Grande Slam della stagione, ma anche la terza volta consecutiva che si contendono un torneo "major" (un record nell'era open), la quarta in assoluto. Alla luce delle vicende degli ultimi due anni, questa sfida ha davvero un sapore particolare.
 

Nell'anno del suo più assoluto dominio, il 2010, Rafa aveva trionfato per la prima volta a New York battendo proprio Nole in finale e chiudendo la stagione con ben tre Slam su quattro. Eppure, forse, proprio in quella finale vinta da Nadal in quattro set si potevano scorgere i segni premonitori di quanto sarebbe accaduto nell'anno successivo: il pericolo Djokovic si stava profilando minaccioso all'orizzonte. Quel pericolo, nel 2011, è diventato per Rafa un terribile incubo. Sei volte lo ha incontrato e sei volte è uscito a testa china, di fronte allo strapotere dell'uomo nuovo, quel serbo che per anni era sembrato un vassallo e che invece si era trasformato in una macchina perfetta, capace di resistere fisicamente per ore, di effettuare recuperi clamorosi come e più dei suoi, di essere all'occorrenza più penetrante di lui, più offensivo, di essere mentalmente una roccia inattaccabile.

È stato così che Nadal nel 2011, dopo aver difeso il feudo rosso di Parigi dove l'incubo gli era stato gentilmente tolto di mezzo in una di quelle giornate in cui Federer incarna le divinità del tennis, ha dovuto subire da Djokovic le brucianti sconfitte nelle finali di Wimbledon e di Flushing Meadows. Il serbo era stato capace di fare ciò che lui aveva fatto l'anno prima. Ma era stato anche capace di batterlo in sei finali su sei, proprio lui che fino al 2010 di finali non gliene aveva strappate neanche una.

Per la prima volta nella sua carriera, forse, Nadal ha cominciato ad aver paura di qualcuno sul campo, ed bilancio della rivalità tra Rafa e Nole, è balzato dal 16-7 e 5-0 negli Slam per il giocatore di Maiorca di fine 2010, al 16-13 e 5-2 di fine 2011. Si potrebbe citare anche il record di 10 vittorie a 5 per Djokovic sulle superfici "dure", ma forse non è questo il dato più significativo alla luce della notevole lentezza di questo cemento australiano, neppure lontano parente del più veloce e gommoso Rebound Ace adottato fino ad alcuni anni fa.
 

Quello che sarà davvero interessante scoprire, è se a prevalere sarà il fattore stanchezza di Nole o il fattore del "complesso Djokovic" per Rafa. E' vero che complessivamente il cammino verso la finale del serbo è durato 14 ore e 58 minuti, mentre quello dello spagnolo 16 ore e 33 minuti, ma questa piccola differenza e le fatiche non da poco che Nadal ha sopportato per liberarsi di Berdych e Federer sono ampiamente compensate dal massacro fisico e mentale a cui Nole è stato sottoposto la sera di venerdi nella sua semifinale contro Andy Murray, il tutto mentre Nadal era già da ventiquattro ore in finale e (forse) assisteva dal divano a quella lotta estenuante.

Un Nole, che già in piccola parte con Ferrer e poi nell'incredibile incontro con il neo allievo di Ivan Lendl, ha dimostrato di non essere fisicamente perfetto e di soffrire talvolta di problemi respiratori. Ma anche un Nole che ha dimostrato una caparbietà, una determinazione, una voglia di vincere davvero inimmaginabili, che gli hanno consentito di risollevarsi dopo il terribile shock di aver perso al tiebreak un terzo set che aveva avuto la possibilità di chiudere e di annullare sul 5 pari del quinto set 3 palle break allo scozzese, una di queste con un clamoroso dritto lungolinea vincente alla fine di uno scambio lunghissimo.

Ecco allora, dopo il fattore fisico, apparentemente favorevole a Nadal, quello psicologico: il serbo appare mentalmente inattaccabile, ma come sarà Rafa? Di solito non è a proposito di Nadal che ci si deve porre una simile domanda. Sappiamo bene che anche il maiorchino ha una psiche di norma impossibile da scalfire, ha perso il primo set con Berdych ed abbiamo visto come è finita, è stato indietro con Federer di un set e di un break e poi ancora di un break nel terzo set e tutti sappiamo come è uscito da queste situazioni. Vi è inoltre da giurare sul fatto che incomincerà la finale con la più estrema convinzione e la più feroce volontà. Ma nonostante tutto questo, se le cose dovessero complicarsi, con Djokovic può essere diverso.
 

Nadal lo soggiogherà fisicamente o finirà per ricadere nell'incubo che lo ha accompagnato per un anno intero, raggiungendo così l'infausto record a livello di era open che consiste nel perdere tre finali di Slam consecutive? E' con questo interrogativo che ci avviciniamo a questa finale, nell'attesa di vedere se questo match consegnerà a Nole il suo terzo Slam consecutivo o vedrà Rafa festeggiare la sua seconda vittoria a Melbourne e la ritrovata speranza di poter nuovamente dominare il tennis.
 

Luca Pasta

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