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08/02/2012 10:30 CEST - Fed Cup

L'Italia a casa di Petra Kvitova

TENNIS - Ad aprile, l'Italia tornerà in Repubblica Ceca per la semifinale di Fed Cup. Nel 2010 le azzurre vinsero 5-0 prima di alzare il trofeo. C'era già Petra Kvitova, ma ancora non era diventata la campionessa che conosciamo oggi. L'ultima vittoria interna delle ceche contro l'Italia risale al 1993. Nell'altra semifinale si affronteranno Russia e Serbia. Diego Barbiani

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E’ andato in archivio il fine settimana di Fed Cup, con Russia, Serbia, Italia e Repubblica Ceca qualificate per le due semifinali della competizione femminile a squadre.

Ad Aprile, Serbia e Italia faranno visita rispettivamente a Russia e Repubblica Ceca. La sfida tra la nazionale italiana e quella ceca vedrà opposte le campionesse del mondo in carica contro le vincenti del 2010. Anche in quell’anno le azzurre trovarono sulla loro strada, in semifinale, la formazione dell’est Europa dove già figurava l’attuale n.2 del mondo: Petra Kvitova. In quell’occasione ci fu un roboante 5-0 in favore della squadra capitanata da Corrado Barazzutti, che sfruttò alla perfezione il fattore campo e una superficie come la terra rossa sicuramente più congeniale per estrarre il meglio dalle prestazioni delle sue ragazze.

La trasferta in casa loro rende la missione ancora più complicata del previsto: sebbene non abbiano più vinto contro le nostre dal 1993 (furono infatti Jara Novotna e Helena Sukova le ultime in grado di batterci), è anche vero che ora possono vantare di avere l’appoggio della giovane e talentuosa Petra, mancina dal gioco piatto che si esalta sulle superfici dure e diventa ancora più temibile in condizioni indoor dove è imbattuta da più di un anno ed è giunta con le ultime 2 vittorie a 27 successi consecutivi.

Bisogna quindi riporre le maggiori speranze sui 2 singolari rimanenti e sul doppio. In casa loro la scelta della seconda singolarista verrà presa solo all’ultimo momento. In lizza per un posto ideale ci sono Iveta Benesova e Lucie Safarova. La prima è stata autrice di un discreto inizio di stagione con i quarti nel prestigioso torneo di Brisbane e gli ottavi nel primo Slam della stagione dove vide la sua strada fermarsi solo al cospetto della nuova n1 del mondo: la bielorussa Azarenka. L’ex signora Berdych invece ha avuto un inizio di 2012 sottotono, con l’uscita al primo turno sia a Brisbane (proprio contro Iveta) che a Melbourne, per cui nonostante avesse un ranking più alto della sua connazionale, il ct ha preferito non convocarla a scapito proprio della Benesova. Per il doppio invece si possono affidare ad una coppia molto affiatata e preparata come Hradecka e Peschke, quest ultima n3 nel ranking di specialità, che a Novembre diedero il punto decisivo alla propria nazionale per il trionfo in finale in terra russa.

L’Italia, uscita vincitrice soffrendo oltremodo contro le ragazze ucraine (Lesia Tsurenko su tutte), deve confidare anzitutto nella buona sorte. La squadra che affronterà l’insidiosa trasferta potrebbe non essere composta infatti dal “dream team” che conquistò il titolo nel 2009 e nel 2010.

I motivi non sono difficili da immaginare: lo scorso anno bisognava gareggiare in Russia per contendere la finale alle padroni di casa, per l’occasione il ct russo decise come superficie il duro molto veloce e, prima Pennetta per problemi alla spalla e poi anche Schiavone per preparare al meglio il RG, decisero per il forfait.

Senza le 2 punte di diamante la spedizione si rivelò fallimentare. Le analogie con quella situazione sono molte: ovviamente il periodo gioca a sfavore delle nostre perché l’incontro sarebbe a fine Aprile, nel bel mezzo della stagione sul rosso, mentre la Repubblica Ceca si affiderà quasi certamente alla superficie dura per esaltare le doti di Kvitova, la Schiavone inoltre difende ancora una cambiale pesantissima nello Slam parigino per cui come per le ceche anche in casa Italia da qui in avanti non sono escluse sorprese in formazione. L’unica certezza della formazione italiana è rappresentata dall’esperienza di Roberta Vinci, la quale con la vittoria di ieri sera ha fatto segnare il nuovo record di 17 vittorie e 0 sconfitte in Fed Cup. Il capitano italiano però potrebbe anche avvalersi del “jolly” Errani. Sara infatti stava ripetendo le prestazioni eccellenti dello Slam australiano prima di arrendersi ad un infortunio nel match contro la Tsurenko.

L’altra semifinale vedrà opposte Russia e Serbia. Le prime saranno favorite, non solo per il fattore campo ma anche per il lotto di giocatrici comprese tra le prime 20, ovvero Sharapova, Zvonareva, Kutznetsova e Pavlyuchenkova, di cui dispongono. In assenza di loro, il ct russo può comunque disporre di alternative altrettanto valide da schierare. Di contro, in casa serba, c’è la soddisfazione di aver finalmente ottenuto, dopo 16 anni, la prima vittoria nel World Group I dopo una partita tiratissima a Charleoi contro le belghe.

Sembra difficile però chiedere uno sforzo ulteriore a questo gruppo in cui bisogna sempre appellarsi ai miracoli della Jankovic (il che è tutto dire..) e alla salute della Ivanovic, non avendo garanzie per un adeguato ricambio: in Belgio infatti oltre a Jelena e a Bojana Jovanovski sono state convocate 2 ragazzine classe ’93 e ’94, Kurnic e Kostic, che classificate rispettivamente 198 e 532. I 3 precedenti tra le 2 nazionali sono tutti a favore della Russia. 2 di queste vittorie risalgono ancora al periodo in cui la Serbia veniva compresa nella Jugoslavia. L’ultima volta che le 2 nazioni si sfidarono fu nel 2010, quando le russe trionfarono nel doppio decisivo a Belgrado grazie a Kutznetsova e Pavlyuchenkova.

Mancano ancora 2 mesi alle semifinali, molte cose devono capitare prima che si delineino le 4 formazioni ufficiali, però esiste la possibilità che si riproponga la stessa finale del 2011. Sarà così?

Diego Barbiani

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