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19/03/2012 20:49 CEST - Indian Wells

Azarenka come Nole nel 2011?

TENNIS - Victoria Azarenka è la nuova dominatrice del tennis femminile. Inevitabile il parallelismo con lo straordinario 2011 di Djokovic. Vika ripeterà (o addittura supererà) quanto fatto dal serbo? Jacopo Pastore

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Con il trionfo ad Indian Wells salgono a quattro i titoli conquistati da Victoria Azarenka in questa prima parte di stagione (su quattro tornei disputati: Sydney, Australian Open, Doha, Indian Wells): un dominio pressochè incontrastato quello della tennista bielorussa, sottolineato anche ieri dal 6-2 6-3 impartito in finale a Maria Sharapova (che già aveva annientato in finale a Melbourne 6-3 6-0), in un match senza storia. Negli ultimi 5 matches giocati ad Indian Wells ha lasciato in totale appena 21 games alle avversarie: un dato emblematico del distacco che c’è tra lei e le altre in questo momento.

Una marcia talmente inarrestabile quella della Azarenka in questo inizio di 2012 che, volendo azzardare confronti con il circuito maschile, potrebbe addirittura essere accostata all’ incredibile 2011 di Novak Djokovic.

Risultati alla mano, il paragone non sembra affatto eccessivo: la tennista di Minsk ha infatti infilato una serie di 23 vittorie su 23 incontri (qualcosa di simile non accadeva nel circuito WTA dal ’97, quando Martina Hingis portò la sua striscia positiva addirittura a 37-0); il serbo, nello stesso periodo del 2011, aveva collezionato 19 vittorie su 19 avendo però giocato un torneo in meno (3 contro i 4 giocati finora dalla Azarenka nel 2012).

Inoltre, esattamente come per Djokovic lo scorso anno, gli incredibili risultati raggiunti dalla Azarenka sono stati in gran parte dettati da un notevole miglioramento nella convinzione e nella tenuta mentale durante il match, aspetto che invece in passato le era costato non poche partite e la rendeva piuttosto discontinua. La vittoria all’ Australian Open ha probabilmente sbloccato la bielorussa da questo punto di vista e ha rappresentato in un certo senso quello che per Nole fu il trionfo nell’ edizione 2010 della Davis, che poi aprì la strada al suo eccezionale 2011.

Ma a questo punto l’ interrogativo è un altro: riuscirà la Azarenka a confermarsi su questi livelli per tutta la stagione e contunuare così ad esercitare il proprio dominio sul circuito (come Djokovic riuscì a fare per ¾ della scorsa stagione, almeno fino all’ infortunio contro l’ Argentina in Davis)?

Premettendo che la stagione è ancora lunga e inevitabilmente ci sarà prima o poi un calo di forma/condizione, i risultati attuali depongono indubbiamente a favore della bielorussa; al momento, infatti, non sembrano esserci rivali in grado di insidiarla: sicuramente non la n° 2 Sharapova che negli ultimi due scontri diretti è stata completamente surclassata, non l’ ex amica Radwanska (spazzata via con un perentorio 6-2 6-0 Venerdì nei quarti di finale) o la Stosur (anche lei annichilita 6-2 6-1 in finale a Doha), per non parlare della Wozniacki in netta crisi (che comunque anche al 100% non ha mai dato l’ impressione di essere competitiva a livello di Slam).

Senza dubbio l’ unica giocatrice che se in condizione avrebbe ampiamente i numeri per detronizzare la bielorussa sarebbe Petra Kvitova (da molti addetti ai lavori data sino a qualche mese fa come sicura nuova n°1), che ha dimostrato di avere potenzialità persino superiori alla Azarenka: la campionessa in carica di Wimbledon però deve ancora aggiustare qualcosa sia a livello atletico che psicologico per avere continuità di risultati. Altre giocatrici in grado di impensierire minimamente la leadrship della bielorussa non sembrano esserci, a patto ovviamente che Serena Williams non torni almeno al 70%, ipotesi però un po’ improbabile viste le ultime apparizioni dell’ americana.

Tuttavia, volendo continuare sul confronto Nole 2011 – Azarenka 2012, è comunque doveroso sottolineare che la bielorussa, seppur meritevole di occupare l’ attuale posizione nel ranking vista l’ ottima qualità del tennis espresso, è stata brava a saper sfruttare un periodo di transizione del circuito femminile, in cui probabilmente la qualità media è leggermente inferiore rispetto a qualche anno fa; Djokovic invece è riuscito ad imporsi nel 2011 dovendo confrontarsi con mostri sacri come Federer e Nadal (e in misura minore Murray).

Comunque non c’è dubbio che la Azarenka stia legittimando il suo ruolo di n°1 a suon di risultati: già il prossimo torneo di Miami e soprattutto l’ inizio della stagione sulla terra rossa saranno importanti banchi di prova per dimostrare e confermare la propria supremazia.

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Jacopo Pastore

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