19/01/2013 08:10 CEST - Rassegna Nazionale

Da Venus a Serena Maria... già in finale (Crivelli, Clerici); C’è un nuovo Tomic, anzi no (Il Corriere dello Sport); Vinci-Errani si preparano alle Williams (Crivelli, Tuttosport); Volée di rovescio - Con Ferrer e Almagro Spagna sempre sprint (Bertolucci)

19-01-2013

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A cura di Davide Uccella

Da Venus a Serena Maria... già in finale (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport, 19-01-2013)

Uno di quei filmoni che promette di tenerti attaccato alla poltrona e che invece a metà pellicola avresti voglia di abbandonare, perché la trama è troppo scontata e non regala emozioni. Per un’ora e venti minuti, l’attesissimo Sharapova contro Venus Williams, sullo schermo 11 Slam (4 di Maria, 7 dell’americana) e un bel pezzetto di storia recente del tennis femminile, è un’esibizione di muscoli senza il controcanto.

La belva Povera Venere, che non può più reggere gli scambi prolungati perché la sindrome di Sjoegren le ha tolto resistenza e dunque deve affidarsi al tutto e subito del colpo risolutore, pagando un prezzo troppo alto soprattutto con il dritto (20 gratuiti). Una tattica  forzatama  obbligata, che richiederebbe un minimo di collaborazione dall’altra parte della rete, e invece Masha è una belva che si avventa su ogni palla come fosse l’ultima, scavando il baratro soprattutto da fondocampo (15 punti nel primo set da dietro la riga). Troppo facile il 6-1 5-1 con cui la bionda assatanata arriva a un passo dal chiudere la pratica, prima della reazione d’orgoglio della campionessa ferita.

Come Steffi Trascinata dagli olé della folla, che vuole una partita e non un massacro, la Williams si riscuote per due gamee quanto meno rende la punizione accettabile, anche se è impietosa adesso la distanza tra la numero due e la numero 26 del mondo. Eppure Maria, la prima dopo la Graf dall’89 ad approdare agli ottavi perdendo solo 4 giochi e che sull’ace del match point esulta come si trattasse dell’Oscar, prova a giustificare quella furia inaudita: «Conosco Venus, conosco quale tipo di tennis può
produrre, il livello altissimo che può raggiungere, è da quando è uscito il tabellone che penso a questo match e dovevo essere preparata».

Zucchero Certo, fatta la tara a ad un sorteggio molto benevolo, sorprende la condizione complessiva
della zarina di Russia, che prima dell’Australia non giocava una partita ufficiale dalla finale del Masters di Istanbul. «Ho passato un Natale tremendo con la clavicola che mi faceva malissimo, non il miglior scenario di avvicinamento a uno Slam. E’ per questo — confessa — che sono partita così forte fin dall’inizio, dovevo capire a che punto ero». Per i bookmaker, e salvo imprevisti, il punto cui giungerà
non potrà che essere una finale con l’altra Williams, un crac stellare. Maria sembra avere la strada in discesa, quasi cosparsa dello zucchero delle caramelle che commercializza dall’anno scorso (le Sugarpova, c’è anche il sito internet), l’ultima trovata di una padrona assoluta delle tecniche di marketing. Ci ha investito mezzo milione di dollari, ha scelto personalmente la forma e il colore e per il lancio in Australia ha deciso di offrire un bonbon al giornalista che ogni volta le propone la domanda più intelligente (in realtà lo ha fatto solo dopo il primo match).

Cinguettii Non si fatica perciò a capire perché veleggi ormai verso i nove milioni di fans su Facebook e sia stata travolta dagli adepti di Twitter: «Ma non si devono aspettare che io riveli cosa sto mangiando o quale vestito sto scegliendo. Mi farò sentire solo quando avrò cose interessanti da dire».Ependeremo dalle sue labbra.

 

Venus, che vergogna contro la crudele Maria (Gianni Clerici, La Repubblica, 19-01-2013)

Carlo Della Vida fu, senza alcun dubbio, il maggior esperto di tennis esistito in Italia nel dopoguerra. Figlio di uno dei 14 Professori che rifiutarono di aderire al fascismo, ed emigrò negli USA, azzurro di tennis, riuscì a far rivivere gli Internazionali portandoli all’accettata definizione di Quinto Slam, aprì l’Italia ad Ice Follies e ai Globe Trotters, collaborò con Giovannini e Garinei, affermati autori ed incredibilmente ex giornalisti sportivi.

Amava, Carlo, definire i suoi spettacoli tennistici. Tornei, Esibizioni, Esibizioni Agonistiche. Gli sarebbe certo piaciuto un protagonista quale Nole Djokovic, capace oggi di infiniti siparietti con una spalla ideale quale Radek Stepanek. È questi un veterano trentacinquenne già vicinissimo al ritiro, e riciclato dall’amore con la professionista Vaidisova, dopo più di un’iniziazione erotica di svariate juniores, e una clamorosa passione con Martina Hingis. È appena tornato sulla cresta dell’onda, Radek, in seguito alla vittoria nel decisivo singolo di Davis tra la sua Cechia e la Spagna. Oggi, in una partita dal risultato segnato, ho a volte creduto che, per un disguido postale, ai due fossero state recapitate antiche racchette di legno, assistendo a dropshot, mezze volate, finte, tocchi aerei, retropallonetti, e insomma al repertorio delle predilette esibizioni di Della Vida.

A smentirmi ha provato un attore scoraggiato dalla banalità di molti suoi colleghi, Nole Djokovic. «Caro Clerici» ha affermato nell’emiciclo della press conference, «lei dimentica che si tratta del terzo turno di un Grand Slam. E qui non c’è tempo per il teatro». Confido di trovare tra i miei lettori Fiorello, autore di
irresistibili dialoghi pubblici con Djokovic, e mi auguro che Nole confuti se stesso nel corso del nostro
Rometta Open che, privo di  Della Vida, non è più uno Slam.

È stato invece tutto il contrario di una esibizione il funerale notturno della mia amata Venus, che mai in vita sua, dopo l’esordio sedicenne, aveva subito una tale vergogna. Nemmeno la sua ritrovata lievità, serrata in un abituccio di sua creazione, l’ha messa al riparo dagli schiaffoni di una crudelissima Sharapova. Era tanto mal preparata, povera Venus, da commettere qualcosa come 30 errori gratuiti sul diritto, per il tragico ritardo nel posizionarsi. E non meno disastrosa sarebbe stata una serie consecutiva di 20 punti a 3, subiti tra il sesto gioco del primo e il quarto del secondo.

Resta da domandarsi perché mai una donna tuttora affascinante, ricercata, capace di creatività nella moda, di beneficenza grazie ai 30 milioni di dollari di soli premi, e quindi più di 150 per le sponsorizzazioni, si spinga ad affrontare simile onta. Non ho avuto cuore di accennargliene, di fronte a colleghi certo più cinici, certo più curiosi di me, che già mi ero chiesto qualcosa di simile in un pezzetto del 31 maggio. Ahi Venus, Ahi Venus mia.

 

C’è un nuovo Tomic, anzi no (Il Corriere dello Sport, 19-01-2013)

MELBOURNE - Pare esserci proprio un altro Bernard Tomic sul circuito. Lo ripetiamo: sarà davvero così solo quando tutte le mattane di un passato anche recente diventeranno un lontano ricordo. Intanto però il 20enne australiano, nato a Stoccarda da genitori croati, è sempre antipatico anche a tanti dei suoi connazionali ma ha iniziato il 2013 alla grande in campo e fuori. In campo prima a Perth ha battuto Novak Djokovic con un doppio 6-4 nella Hopman Cup, che però resta sempre un torneo-esibizione a squadre, peraltro misto, e poi soprattutto a Sydney ha conquistato il primo torneo Atp in carriera. Fuori campo pare, e sottolineiamo pare, Tomic aver abbandonato soprattutto certi atteggiamenti intolleranti o provocatori che fino all’anno scorso gli avevano procurato antipatie (Hewitt), incomprensioni (Rafter, questo da capitano di Coppa Davis), guai sportivi (nel 2007 sospeso dalla sua federazione per scarso impegno al Roland Garros juniores, nel 2009 dall’Itf per aver abbandonato un incontro per protesta su invito dal padre) e con la giustizia (tre multe stradali in un giorno senza fermarsi all’ordine della Polizia).

Lui dice che alla fine dell’anno scorso si è messo lì e ha realizzato che non poteva continuare a disperdere il suo grande potenziale. Nel frattempo s’è trovato una nuova fidanzata: Chelsey Grbcic, una coetanea che studia giurisprudenza ed è figlia di un agente immobiliare così come l’ex fidanzata Donay Meijer. Il momento magico in campo di “ATomic”, anche se l’altro giorno ha dovuto sudarsela contro il tedesco Brandts sta continuando agli Australian Open. Dove però questa mattina (ora italiana) nel terzo turno avrà però l’esame più impegnativo contro un Roger Federer fin qui inappuntabile e anche prodigo di consigli per lui ( «Pensa già al terzo turno contro di me? Lo faccia quando sarà il momento» , gli aveva detto dopo il match di esordio). Sarà la quarta volta che “Bernie” se lo trova di fronte da avversario: fin qui 3-0 per “Rogi”, manco a dirlo, con l’australiano che gli ha strappato un set solo nella prima sfida (in Coppa Davis nel 2011). Ma Tomic arriva a questo match bello carico: «Ho battuto Djokovic e altri buoni giocatori, quest’anno. Fatemi vincere il primo set e la storia potrebbe cambiare!» .

CHE SCARPE! - Si giocherà alle 9 italiane, quando in Australia saranno le 19, e questo sta significare che Federer-Tomic aprirà il programma della seconda sessione sulla Rod Laver Arena. Lo svizzero, sempre elegantone, per questo torneo ha due divise e ovviamente scarpe da abbinare a ognuna, della linea Zoom Vapor Nike. Quelle che usa nella prima sessione, di giorno, sono state scelte con un sondaggio tra i suoi “piacioni” di Facebook (sono oltre 12 milioni: hanno votato solo in 44.000, un paio sono andate in dono a uno di loro, tale Vid Mirosevic). Oggi seconda sessione e allora Roger tornerà a usare quelle “by night” scelte da lui, già esibite nel secondo turno contro il russo Davydenko. Non sono passate certo inosservate, ma non poteva essere diversamente in quanto sono nere, con linguetta, calcagno e lacci rosa: decisamente vistose ma ai suoi piedi non lo sono più...

 

 

Errani e Vinci, il doppio è la medicina migliore (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport, 19-01-2013)

Niente di meglio dell’amicizia per rilassarsi e ritrovarsi. Con il doppio, Roberta Vinci ha fin qui tenuto libera la mente prima del singolare, mentre Sara Errani ha sfogato la rabbia per l’eliminazione al primo turno. Del resto, la coppia più bella del mondo è abituata al mutuo soccorso ed anzi ne ha fatto un cardine per cementare l’unione e macinare risultati. L’anno scorso, i ripetuti trionfi in doppio e l’esplosione individuale di Sarita, hanno spinto la Vinci alla miglior classifica di sempre in singolare, mentre in quest’alba di 2013 è la solida condizione di Robertina la garanzia della ripresa dell’altra Cichi. Infatti: «Non sono preoccupata per Sara— ammette la tarantina —, conosco il suo valore e so che già dal prossimo torneo tornerà in singolare quella che conosciamo: da fuori si dà un po’ tutto per scontato,
dopo il 2012, però noi sappiamo quanto sia difficile confermarsi ».

Valore Da teste di serie n. 1, hanno asfaltato l’americana Craybas e la sudafricana Scheepers, negli ottavi troveranno la taiwanese Hsieh e la cinese Peng sulla via di un poderoso quarto con le Williams. E, con l’eliminazione delle ceche Hradecka e Hlavackova, solo la russa Petrova può insidiare il numero
1 mondiale delle nostre. Tra gli uomini, restano in corsa solo Bolelli e Fognini (e Bracciali con il ceco Dlouhy), perché il sorteggio era stato malevolo con gli altri italiani: Seppi e Cipolla si sono arresi ai Bryan, Starace e Lorenzi hanno giocato alla pari contro i re del Masters, Granollers-Lopez.

 

Vinci-Errani si preparano alle Williams (Tuttosport, 19-01-2013)

Sara Errani e Roberta Vinci hanno battuto 6-2 6-0 la coppia formata dall’americana Jill Craybas e dalla sudafricana Chanelle Scheepers, nel secondo turno del torneo di doppio femminile degli Open d’Australia, giunti alla quinta giornata. Ora Errani e Vinci affronteranno le cinesi Su-Wei Hsieh e Shuai Peng. In caso di successo, la romagnola e la tarantina potrebbero poi trovare le sorelle Williams. La coppia italiana è la numero 1 al mondo e per la prima volta che due azzurre partono favorite in un torneo del Grande Slam: nel 2012 Sara e Roberta sono arrivate in finale a Melbourne, poi hanno vinto al Roland Garros e agli Us Open. Male invece il doppio maschile. Andreas Seppi e Flavio Cipolla sono stati eliminati 6-3 6-4 dai gemelli americani Mike e Bob Bryan, teste di serie n. 1 e vincitori di 12 titoli negli Slam. Fuori anche la coppia Starace/Lorenzi, battuta 7-5 6-4 dagli spagnoli Marcel Granollers e Marc Lopez. In singolare, Seppi e la Vinci sono gli unici azzurri rimasti in gara, sugli 11 del tabellone iniziale (gli altri nove sono stati eliminati all’esordio). Oggi, al terzo turno, affronteranno rispettivamente il croato Cilic e la russa Vesnina.

DJOKOVIC PASSEGGIA Prosegue senza ostacoli il cammino del numero 1 del mondo, Novak Djokovic. Nel terzo turno il serbo ha sconfitto senza troppa difficoltà il ceco Radek Stepanek 6-4 6-
3 7-5 e passa agli ottavi. Il match si è giocato nella Rod Laver Arena, con il tetto chiuso per la
leggera pioggia caduta su Melbourne dove il tempo è più fresco e ventoso, dopo il caldo torrido
delle ultime giornate. Promossi anche il serbo Tipsarevic (battuto il francese Benneteau) e lo
spagnolo Almagro, n. 10 (fuori Janowicz). Verdasco invece è stato eliminato dal sudafricano Anderson.

MARIA TRAVOLGE VENUS Nel singolare femminile, il match più atteso si è risolto in un monologo: Maria Sharapova ha travolt Venus Williams in due set con il punteggio di 6-1 6-3, che dimostra l’attuale differenza di categoria tra le due tenniste: il primo set si risolve in soli 29 minuti, con la russa a spingere su ogni palla e Venus in difficoltà a sostenere uno scambio per più di tre colpi. Il secondo parziale segue lo stesso copione fino al 3-0, quindi la Williams accenna a una reazione, ma dura sei punti: infine l’americana si spegne definitivamente e sul 5-3 la Sharapova chiude e vola agli ottavi dove se la vedrà con la belga Kirsten Flipkens. Per il resto, la polacca Radwanska, n. 4, ha sconfitto la britannica Heather Watson 6-3 6-1; mentre la cinese Li Na, n. 6, ha avuto ragione della romena Sorana Cirstea 6-4 6-1. Hanno superato il terzo turno anche la serba Ana Ivanovic, n. 13 (7-5 6-3 alla connazionale Jelena Jankovic), la russa Ekaterina Makarova (6-7/4 6-3 6-4 alla francese Mariorn Bartoli) e le tedesche Julia Goerges e Angelique Kerber (rispettivamente 6-3 1-6 7-5 alla cinese Zheng Jie e 6-2 7-5 all’americana Madison Keys).

 

 

Volée di rovescio - Con Ferrer e Almagro Spagna sempre sprint (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport, 19-01-2013)

In attesa dell’agognato rientro alle gare di Nadal, il 4 febbraio in Cile, hanno finalmente trovato il giusto
spazio i sempre più positivi e per certi versi inattesi risultati di Ferrer e Almagro.

Considero David il primo dei secondi e non l'ultimo dei primi. Tra lui e i primi quattro c’è almeno una
categoria di differenza, ma se volete fare una puntata sicura, giocatelo piazzato in ogni torneo (terra, cemento, indoor ) e passerete alla cassa. Sinceramente pensavo che alla soglia delle trenta primavere, dopo aver percorso a folle velocità migliaia di chilometri sui campi di tutto il mondo e ingaggiato furiose battaglie mentali, il suo tennis avrebbe potuto accusare un cedimento. Invece l'inizio del 2013 sembra ricalcare la fantastica stagione appena trascorsa. Il suo gioco monocorde, privo di strappi, di facile lettura per gli avversari, risulta ostico, la fase difensiva appare senza crepe e il dritto a sventaglio
crea angoli con la consueta disinvoltura.

Per contro Almagro è un tennista di talento, dotato di un servizio puntuale e penetrante, di buoni fondamentali di rimbalzo con i quali disegna perfide traiettorie e di un rovescio ad una mano elegante e
preciso come pochi. Non possiede la forza mentale degli altri spagnoli, ma il suo tennis rapido, istintivo e imprevedibile coglie spesso di sorpresa gli avversari, permettendogli di risparmiare le preziose energie che spesso risultano poi determinanti.

 

I numeri della giornata (La Gazzetta dello Sport, 19-01-2013)

0 : gli americani rimasti in gara il venerdi agli Australian Open: Wawrinka elimina l’ultimo, Querrey in tre
set. Nel 3˚ turno ci sono ancora tre donne: Serena Williams, Stephens e Hampton.

18 : gli ace senza doppi falli di Nicolas Almagro che contro Jerzy Janowicz ha ottenuto l’86% di punti sulla prima e il 73% sulla seconda.

25 : le discese a rete di Novak Djokovic nel match vinto contro Radek Stepanek. Il n. 1 del mondo ha
ottenuto 17 punti: 68%.

55 : I vincenti di Kevin Anderson che doma al 5˚ set Verdasco (n. 22 del torneo e semifinalista 2009): e il 1˚ sudafricano al 4˚ turno in uno Slam dopo Wayne Ferreira 10 anni fa (semifinalista 2003).

24 : i set di fila vinti dalla n. 4 del mondo, Agnieszka Radwasnka, nel 2013, fra Sydney e Melbourne, 12
match.

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