Quest’oggi Marin Cilic spegne 27 candeline. Uno degli atleti più gentili e discreti de circuito un anno fa entrava nel firmemento del tennis con l’inaspettato trionfo allo US Open. Da allora, un infortunio alla spalla gli impedisce di realizzare una stagione 2015 all’altezza delle aspettative che si erano create su di lui dopo lo splendido exploit newyorkese.
Detentore di 13 titoli e best ranking alla posizione n. 8, quest’anno il tennista originario di Medugorje è comunque riuscito ad issarsi in semifinale a New York (persa poi malamente contro Djokovic a causa di un infortunio alla caviglia) e ai quarti di finale a Wimbledon. Grazie al lavoro svolto con Goran Ivanisevic, suo coach da quasi due anni, Marin riesce a migliorare notevolmente l’approccio alle partite e, dal punto di vista tecnico, soprattutto il servizio, fino a farne la sua arma più temibile. Attualmente n. 14 Atp, nel corso della sua carriera Cilic disputa altre 9 finali, raggiunge la semifinale all’Australian Open nel 2010, i quarti di finale dello slam americano nel 2009 e nel 2012 e, nel 2014, partecipa alle Atp Finals. Il bilancio è invece alquanto negativo nei Masters 1000, in cui, finora, non ha mai superato i quarti di finale. Auguri!
