Serena e le altre ai box, ritirate le prime quattro del mondo (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)
Quel povero Cameron Pearson, direttore del «combined event» di Brisbane, si sarà messo le mani nei capelli quando ieri anche Garbine Muguruza si è ritirata dal torneo durante il match contro la Lepchenko. Con la giovane spagnola numero 3 al mondo, che si arrende a una fascite plantare, diventano così tre le teste di serie che lasciano il torneo anzitempo. Prima ancora di scendere in campo, infatti, avevano dato forfeit Maria Sharapova, per un dolore all’avambraccio sinistro, e Simona Halep per una infiammazione al tendine di Achille sinistro che la infastidisce dalla fine della scorsa stagione. Con il ritiro di Serena Williams durante la Hopman Cup a Perth per colpa di una infiammazione al ginocchio, anche questo sinistro, le prime quattro al mondo si avviano agli Australian Open tra dieci giorni a Melbourne con qualche incertezza sulle condizioni di salute. Maria è stata chiara: «Non voglio rischiare il primo Slam di stagione, meglio fermarmi ora», stessa cosa per la romena che ha ammesso di «non avere troppo dolore ma di fare fatica a correre». E se le prime quattro piangono, anche le altre top ten non ridono: con Safarova ancora ferma, Kvitova anche lei ritirata a Shenzen, e Venus battuta al primo turno a Auckland.
E anche nel tabellone maschile c’è il grosso rischio che Federer possa decidere di non scendere in campo oggi. Lo svizzero infatti negli ultimi giorni non si è allenato se non un’oretta domenica con Ljubicic. Pare anche che abbia visto un medico e abbia chiesto di poter giocare il giovedì nel secondo turno invece che il mercoledì. Non è chiaro se si tratti di un infortunio o di un malanno passeggero e solo questa mattina (il suo match è in programma intorno alle 11 italiane) si svelerà il mistero. Sempre Brisbane stamattina alle 10 italiane tocca a Roberta Vinci che affronta nei quarti Vika Azarenka. La nostra numero 1 non ha mai vinto nei tre precedenti con la bielorussa, ma la Vinci sembra in grande forma e fiducia, soprattutto dopo la vittoria a New York contro Serena Williams (…)
