Gli organizzatori del torneo di Wimbledon non hanno fatto i conti con la Brexit quando segnavano l’aumento del montepremi della edizione 2016 al 5%, da 26,75 a 28,1 milioni di sterline. Il referendum che ha segnato la volontà della popolazione britannica di uscire dall’Unione Europea ha infatti da giorni messo in agitazione in mercati, segnando un drastico calo del valore della sterlina nei confronti di dollaro ed euro.
Il tasso di cambio sterlina/dollaro è sceso dal 1,49 del 23 giugno al 1,34 alla data del primo giorno del torneo.
Così il valore del montepremi totale è passato da 41,86 a 37,9 milioni di dollari circa, perdendo quasi 4 milioni di dollari (l’equivalente di un 10%). Per Wimbledon aumenta, quindi, il divario con gli US Open come evento tennistico più pagato, essendo il montepremi dello Slam statunitense nell’edizione 2015 pari a 42,2 milioni di dollari. (Ricordiamo che gli organizzatori degli US Open hanno fissato l’obbiettivo di 50 milioni di dollari come montepremi nel 2017).
Se nel 1969 il vincitore di Wimbledon guadagnava 3,000 sterline, nel 2016 ne guadagnerà 2 milioni, che con l’attuale tasso di cambio ammontano a 2,68 milioni di dollari, mentre fino a quattro giorni fa ammontavano a quasi 3 milioni di dollari. Il finalista guadagna invece “soltanto” un milione di sterline (1,34 milioni di dollari, contro i precedenti 1,49 milioni). Vincitore e finalista degli US Open guadagnano rispettivamente 3,3 milioni di dollari.
Ma non è detto che il referendum sulla Brexit non faccia calare ancora il valore del montepremi, d’altronde siamo ancora al primo giorno di torneo e due settimane sono lunghe…
