Coppa Davis, semi: Francia in finale, troverà il Belgio di Goffin

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Coppa Davis, semi: Francia in finale, troverà il Belgio di Goffin

Tsonga non delude i tifosi di Lilla e porta i bleus alla 18^ finale. A Bruxelles Goffin vince in 4 su Kyrgios, poi Darcis completa la rimonta

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Coppa Davis, semifinali

FRANCIA-SERBIA 3-1 (Michele Trabace)

J.W. Tsonga b. D. Lajovic 2-6 6-2 7-6(2) 6-2

La Francia è in finale di Coppa Davis per la diciottesima volta nella sua storia. Allo Stade Pierre Mauroy di Lille arriva la certificazione della qualificazione con il terzo punto del suo giocatore migliore, quel Jo Wilfried Tsonga che spaventa tutti nel primo set, ma che poi è bravo a rientrare in partita, conquistare i tre successivi parziali e sconfiggere un mai domo Dusan Lajovic, il quale merita i complimenti del suo capitano Zimonjic. Tra i due vi era un solo precedente disputato quest’anno a Melbourne e vinto da Tsonga. Yannick Noah applaude i suoi ragazzi e la sua squadra, la tanto agognata finale è realtà.

PRIMO SET – Lajovic inizia il match come aveva cominciato due giorni fa contro Pouille, strappando subito in avvio il servizio all’avversario. Tsonga parte molto lento, in balia del ritmo che impone il serbo e, a parte una palla break a disposizione nel sesto gioco, non è quasi mai pericoloso in risposta. Lajovic, per nulla intimorito, si prende un altro break nel settimo game e conquista al servizio successivamente il parziale. Primo set Serbia 6-2.

SECONDO SET – Il numero 18 del mondo decide di cambiare marcia nella seconda partita, riesce a trovare il primo break di giornata grazie al doppio fallo di Lajovic, difende con autorevolezza i propri turni al servizio fino all’ottavo game: in risposta Tsonga si procura 3 set point, con il terzo che risulta essere quello buono a causa del dritto lungo da parte di Lajovic che pare non essere più cosi incisivo come all’inizio. Noah e tutto il pubblico applaudono nuovamente fiduciosi. Secondo set Francia 6-2.

TERZO SET – I due giocatori ribattono colpo su colpo, è una frazione in sostanziale equilibrio fino al nono gioco con Tsonga al servizio che deve fronteggiare due velenose palle break, annullate brillantemente con una prima robusta vincente e un suo proverbiale dritto vicino all’incrocio delle righe. Si arriva dunque a un delicatissimo tie-break: il numero 1 di Francia si procura un mini-break in avvio, arriva a condurre 6-3 con i primi due set point annullati da Lajovic al servizio, ma è il terzo a essere quello decisivo grazie ad una gran prima vincente di Tsonga. Capitan Noah può esultare. Terzo set Francia 7-6.

QUARTO SET – Il nativo di Le Mans sente che è il momento di azzannare il match e arriva per quattro volte a palla break nel primo gioco, Lajovic si difende sulle prime tre, ma alla quarta un suo dritto si stampa sul nastro al termine di un lungo scambio. Tsonga si carica sempre di più, aumenta il suo vantaggio scaricando un dritto vincente a rete che lo proietta sul 4 a 1 con doppio break. Il tennista transalpino non si gira più indietro e nell’ottavo game chiude definitivamente al secondo match point. Noah stringe i pugni, il pubblico festeggia. Quarto set Francia 6-2 e terzo punto conquistato che vale l’accesso alla finale di Coppa Davis.


BELGIO-AUSTRALIA 3-2 (Antonio Ortu)

Goffin sulle orme di Simon: il nuovo paladino dei “magri”
Tutti i migliori vogliono David Goffin
(S)punti tecnici: attenti a Goffin e Darcis, il tennis “normale” che prova a vincere
Kyrgios, il talento è un dono
Tutta la verità di Nick Kyrgios

D. Goffin b. N. Kyrgios 6-7(4) 6-4 6-4 6-4

Prova stellare di David Goffin che porta in parità la sfida con l’Australia di Nick Kyrgios, sconfitto in quattro set. Dopo che sembrava fosse a rischio per dei dolori al ginocchio prima della semifinale, oggi è salito in cattedra in seguito a un primo set imperfetto. Per lui è la prima vittoria contro Kyrgios, contro cui aveva perso nelle tre precedenti sfide, ma, a dire il vero, non si erano mai scontrati su terra. Proprio la superficie (scelta saggiamente dai belgi) si è rivelata la marcia in più per Goffin, che due giorni fa era apparso sottotono nel primo incontro con Millman. Invece oggi ha offerto una prova ottima, dominando la diagonale di rovescio, come era prevedibile, e servendo ai livelli (se non meglio) del suo avversario. Ora in campo Darcis e Thompson per decidere l’avversario della Francia in finale. Anche due anni fa il Belgio, che è ancora alla caccia della prima insalatiera, rimontò da 1-2 per raggiungere l’ultimo atto, eliminando l’Argentina. Chissà…

Kyrgios parte meglio e neanche il tempo di tirar fuori bandiere e trombette, che i belgi devono subito farsi sentire, perché il loro numero uno scivola 0-40. Goffin risponde presente e con solidità ribalta il primo game. La sofferenza iniziale per il Belgio continua anche nel terzo gioco, durato più di dieci minuti. Il livello degli scambi è di alto livello, Nick fa sentire la pesantezza dei suoi colpi e arriva tre volte a palla break. Come nel game precedente, David si salva, ma il match si è già infiammato. Il ragazzo di Canberra va vicino al break anche nel nono gioco, rimontando da 40-15 grazie a due dritti in suo stile. Il numero 12 ATP non molla un centimetro e un set di altissima intensità finisce al gioco decisivo. Il belga commette un grave non forzato nel primo punto, ma poi si riprende subito il mini-break costringendo Kyrgios all’errore. E’ ancora un errore del giocatore di casa che fa svoltare il tie-break. Nick non esita e piazza un ace per prendersi meritatamente il primo set. Vince 7 punti a 4 il tie-break in 62 minuti, sotto gli occhi di una Kim Clijsters non troppo compiaciuta.

Tuttavia, il giovane aussie si distrae in apertura di seconda frazione e commette un doppio fallo sanguinoso sul 30-30 del primo gioco: Goffin va avanti di un break. Con un rovescio lungolinea si porta 2-0 e il Palais 12 impazzisce. Il belga per tutto il set gestisce alla perfezione i suoi turni di battuta. Giostra come vuole lo scambio con il suo rovescio, evitando di far esplodere il dritto di Nick. Inoltre è ottima la percentuale di prime (86 %), che gli consente di avere spesso l’occasione per piazzare il dritto vincente. Tutto un altro Goffin rispetto a quello falloso e incerto visto venerdì contro un giocatore molto costante qual è John Millman. Sembra che il match di venerdì l’abbia invece messo in ritmo. Il suo secondo set è pressoché perfetto. Spara 17 vincenti a fronte di soli due errori e concede un solo punto alla battuta. Con un 6-4 il piccolo David pareggia il conto dei set.

In fiducia anche nel terzo parziale, Goffin controlla la diagonale del rovescio, dando l’impressione di poter pescare il vincente in ogni momento col suo colpo più efficace, il rovescio lungolinea. Kyrgios è invece troppo passivo, come accaduto per buona parte del match contro Darcis. Considerando l’ottima prova del belga con la prima, sarebbe comprensibile un attacco alla seconda palla del suo avversario, ma sceglie di stare due metri dietro la linea per iniziare il palleggio. Goffin va 0-30 già nel terzo gioco, ma il servizio lo salva da una situazione complicata. Nel turno dopo però ancora un inizio di game non dei migliori per Nick frutta tre palle break consecutive al Belgio. Mancate le prime due, al termine di uno scambio che tiene tutto il palazzetto col fiato sospeso, David piazza un rovescio lungolinea millimetrico con cui si porta avanti di un break anche nel terzo. In vantaggio 4-2, il 27enne di Rocourt ha anche la chance di portarsi sul 5-2 in un game fiume. Kyrgios, caricato dal suo capitano, ritrova per un attimo il bandolo della matassa, ma Goffin al servizio oggi non gli lascia scampo. Con due aces il belga si porta in vantaggio per due set a uno.

Quarto parziale in cui la tensione del pubblico di casa è palpabile. David sembra ancora averne di più. Nel quinto gioco, in cui aveva brekkato nel set precedente, si trova 0-30 dopo due punti che mandano in visibilio il Palais 12. Kyrgios vince un punto pazzesco, che gli dà un po’ di linfa, sufficiente per portarsi in vantaggio 3-2. Ma nel settimo gioco capitola nuovamente. Non trova la chiave per scardinare il gioco di Goffin, che si porta avanti di un set e di un break. Qua però torna a commettere errori banali, simili a quelli che hanno deciso il tie-break del primo set. Nick in maniera convinta torna in partita, brekkando per la prima volta nel match il suo avversario. Come se nulla fosse, David si porta 15-30 nel gioco successivo e sale a palla break. Kyrgios forza la seconda, ma sbaglia , manda il belga al servizio per il match e distrugge la racchetta. Il livello della battuta di Goffin oggi rasenta la perfezione. Gli ultimi due punti del match sono due aces. Si sdraia commosso dopo aver vinto in 3 ore e 12 minuti, la sua quindicesima vittoria in Davis negli ultimi sedici match. Il Belgio riporta quindi il tie in parità e attende il match tra Darcis e Thompson per vedere se ci sarà la tredicesima rimonta da sotto 2-1 negli incontri di Coppa Davis.

S. Darcis b. J. Thompson 6-4 7-5 6-2

Il Belgio tornerà a disputare la finale di Coppa Davis, grazie alla vittoria in tre set di Steve Darcis sul giovane Thompson nell’ultimo singolare. Una vittoria epica per i belgi, che ieri erano sotto 2-1 dopo il doppio. E’ la terza finale per loro (seconda in due anni), dopo quelle perse nel 1904 (vi partecipavano solo la Francia, i belgi, finalisti e le allora Isole Britanniche che vinsero) e nel 2015 contro la Gran Bretagna di Andy Murray. Delle quattro nazioni semifinaliste era l’unica senza un titolo. Ora andrà in Francia in cerca della prima insalatiera, mentre i transalpini, alla finale numero 18, guidati da Yannick Noha (che ha già trionfato due volte sedendo in panchina, ma mai da giocatore) proveranno ad alzare in casa la decima insalatiera. I precedenti tra le due nazionali dicono 4-3 Francia, vincitrice nell’ultima sfida in Belgio nel 2001. Il Belgio invece non batte i francesi dal 1997.
Steve nel round decisivo è sempre stato impeccabile. Non ha mai perso in un match nelle sfide sul 2-2 in Coppa Davis in cinque incontri. Prima del match odierno, aveva regalato la vittoria al Belgio altre quattro volte. L’ultima proprio nella semi di due anni fa, contro l’Argentina. Battendo Delbonis mandò la sua nazionale in finale dopo 101 anni. E anche l’ultima sfida tra Belgio e Australia l’ha decisa il giocatore di Liegi. Erano i play-off del 2010 e a Cairns batté tre set a zero Carsten Ball.

La partenza di Thompson è da dimenticare. Il ragazzo, appena alla terza partita in singolare in Davis, ha sofferto un po’ la pressione di un match così pesante. Darcis, che invece ha ormai imparato come gestirla, si prende subito un break di vantaggio, con un rovescio perfetto dal centro del campo. L’andamento del set è pressoché identico ai primi due vinti da Goffin poco prima. Lo stesso giocatore belga, malgrado un servizio non incisivo, sfrutta i vantaggi che gli dà ha la terra battuta per lavorare ai fianchi Thompson. A fine set chiuderà con tredici colpi vincenti e, come venerdì, la palla corta continua a pagare grossi dividendi dal lato del numero 77 del mondo. L’australiano è invece poco propositivo ed è costretto anche ad annullare una palla del doppio break. Il set è comunque del Belgio, 6-4 in 40 minuti, senza correre rischi.

E’ il secondo set quello con più pathos. Inizialmente Jordan non riesce ancora a sciogliersi. Con un doppio fallo, concede a Darcis il break di vantaggio che manda i tifosi in festa. Ma è proprio questo il punto che accende il giocatore capitanato da Lleyton Hewitt. C’è infatti l’immediato controbreak, anche grazie a qualche errore di troppo del belga a dire il vero. Thompson ha anche due occasioni di break nel sesto gioco. Il match sembra cambiare volto, ma Steve, sponsorizzato Decathlon, si riprende giusto in tempo e vince anche uno scambio mozzafiato lungo 49 colpi (!), prima di impattare 3-3. Per il giocatore di Sydney passano altri due treni sul 5-4, palle break che lo porterebbero in parità nel conto dei set. Ma Steve piazza due servizio vincenti per smorzare gli entusiasmi dei gialloverdi. Sul 5-5 Thompson gioca un game pessimo, con addosso le scorie di quelle due chance mancate. C’è il break e il Belgio nel game successivo sale due set a zero. Delirio a Bruxelles.

Prima di iniziare il terzo, la panchina belga è pronta a consegnare una racchetta appena incordata a Darcis con su scritto “everything is possible, shark!” (tutto è possibile, squalo!). Frase che inquadra al meglio l’attuale momento della squadra di Van Herck. Darcis piazza un break fondamentale sfruttando un altro game giocato male da Jordan. Ora il belga è on fire, trova l’ennesimo vincente di dritto che gli frutta un secondo break. Sul 5-2 40-15 Steve chiude a rete con una veronica che dà un bacino al nastro a muore nel campo di uno sconsolato Thompson. Il Palais 12 di Bruxelles può festeggiare la seconda finale in tre anni per il Belgio. Una semifinale eroica, che gli uomini capitanati da Van Herck (visibilmente e comprensibilmente commosso alla fine) hanno vinto con merito, giocando in modo impeccabile o quasi i due incontri della domenica. Sarà quindi Francia-Belgio dal 24 al 26 novembre.

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