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Interviste

Goffin qualificato… e rassegnato: “Non so come battere Federer”

David Goffin giocherà la prima semifinale della sua carriera al Masters. Il problema, però, è che dovrà affrontare Roger Federer

Last updated: 18/11/2017 23:44
By Alessandro Stella Published 17/11/2017
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6 Min Read

ATP Finals: Thiem non c’è, Goffin ringrazia e vola in semi

“Non ho mai trovato la chiave per battere Roger Federer. Sinceramente non so cosa fare domani“. La genuinità è di casa per David Goffin, che battendo Dominic Thiem si è qualificato per le semifinali delle ATP Finals ma adesso intravede un semaforo rosso. Ad attenderlo infatti c’è Roger Federer, in una sfida che il belga teme possa trasformarsi in un remake della batosta di Basilea. “Proverò qualcosa di diverso, qualcosa che non ho fatto in passato. Farò del mio meglio per giocare meglio che a Basilea, questo è certo. Quella volta non è stato facile, lui ha giocato alla grande senza sbagliare niente. Molto aggressivo, come sempre, e rispondeva benissimo. Spero che domani non giochi una partita di quel tipo”.

Un giornalista, mettendo il dito nella piaga, gli ricorda che Federer non ha ancora perso un match indoor quest’anno e gli chiede se trova questa statistica formidabile. “It is“, risponde Goffin tradendo una velata allusione a monsieur La Palice. Su questa superficie, spiega David, “non ci sono cattivi rimbalzi e si può colpire la palla prima“. Ma se per le sue caratteristiche questo può essere un vantaggio, non lo è quando si deve affrontare Federer. “Il cemento indoor, insieme all’erba, è la migliore superficie per Roger. È difficile alzare il ritmo, sono le condizioni perfette per lui“.

Poi qualche dovuta considerazione sulla vittoria di oggi, al termine di una partita non trascendentale dal punto di vista tecnico ma utile a consolidare la sua posizione di vantaggio nel matchup con Thiem (ora i precedenti dicono 7-3 per Goffin). Nonostante l’inizio dell’incontro sia sembrato piuttosto confuso, David concede meriti al suo avversario. “Sono rimasto sorpreso da come ha cominciato il match. Si muoveva alla grande, usava lo slice e variava i colpi“. Poi però è subentrato quel comfort che il belga sembra provare quando affronta l’austriaco: “Sapevo di essere in partita quindi non ho temuto dopo i primi tre games, era merito del suo servizio. E sapevo, in base alle sfide precedenti, di poter trovare la soluzione giusta per breakkarlo. Quindi ho iniziato a sentirmi più a mio agio in risposta: è stata la chiave per rimontare. Sul 3-3 ho capito che lui stava insistendo con i colpi da fondocampo, che stava perdendo il timing sul rovescio. Ha iniziato a pensare ‘come’ colpire la palla e so come ci si sente in quel momento (sorride). Sapevo che dovevo continuare così e non sbagliare per chiudere l’incontro“.

Inevitabile che si parlasse della Coppa Davis. Tra una settimana il Belgio scenderà in campo a Lille contro la Francia, e David si sta spremendo non poco. “Giocherò qui la semifinale e magari anche un’altra partita, solo dopo raggiungerò i miei compagni a Lille. Avrò qualche giorno per prepararmi in vista della Davis. Sicuramente avrò bisogno di riposo per il ginocchio (dall’US Open David indossa un “tape” antidolorifico) e il motivo è che dopo la sfida di Davis a settembre ho scelto di giocare ogni settimana, con il tape. Ma è stata una scelta giusta, se qui sono arrivato in semifinale. Lotterò così fino alla fine della stagione”.

LA PAROLA ALLO SCONFITTO

Dall’altro parte del campo, l’andamento “speculare” dell’incontro ha visto scivolare via le chance di semifinale di Dominic Thiem. “Sono partito molto bene e poi ho commesso una serie di errori molto brutti. Ho lasciato che entrasse in partita, dal 3-0 per me ho perso la bussola fino alla fine“. E sempre allo specchio, l’austriaco conferma di soffrire il gioco del belga. “Il mio gioco non si incastra bene con quello di David ma oggi semplicemente ho giocato troppo male. Lui ha giocato un match solido ma io ho fatto troppi errori”.

Nel congedarsi dal torneo londinese, Thiem ci tiene a specificare che la sconfitta di oggi fa storia a sé, non c’entra con le altre accumulate da settembre. “Nell’estate americana fino allo US Open ho subito tre sconfitte pesanti, tutte partite lottate in cui ho avuto dei match point. Nessuno dimentica delle circostanze simili, probabilmente sono scorie che sono ancora nella mia mente. Sicuramente è stato un periodo difficile, perdere tutte quelle partite lottate. Ma non è stato il caso di oggi, non è stata una partita punto a punto, ho semplicemente giocato male. Quindi oggi non si può nemmeno parlare di problema mentale, è stata solo una brutta partita. Non c’era motivo di essere teso“.

Dominic Thiem – ATP Finals 2017 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)

Si chiude così il 2017 dell’austriaco, con un pensiero all”odiato’ cemento e uno alle prospettive in vista del nuovo anno. “Ci sono superfici e palle che gradisco più di questa, non è facile per uno che usa tanto il top-spin. La prossima stagione? Con il ritorno dei big sarà difficile mantenere questa classifica, ma non sarà facile neanche per loro ripetere quello che hanno fatto Roger e Rafa quest’anno dopo mesi di assenza“.


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