Manca ancora più di un mese all’ultima finale di Coppa Davis per come la conosciamo, che si disputerà a Lille tra i padroni di casa della Francia e la Croazia. Ma l’attesa è già molto alta. Le squadre sono tra le più forti che ci possano essere in questo momento. Nonostante sia in fase di transizione, la Francia ha comunque una profondità di singolaristi ineguagliabile alla quale unisce due specialisti del doppio come Nicolas Mahut e Pierre -Hugues Herbert. Inoltre, i vecchi Richard Gasquet e Gael Monfils stanno ritrovando la forma migliore proprio in concomitanza con il grande appuntamento. La Croazia ha invece in Marin Cilic e Borna Coric la miglior coppia di singolaristi in assoluto, ranking alla mano. Se Cilic è una certezza, Coric è in crescita costante e ha dimostrato a Shanghai di potersela giocare anche con i migliori tennisti al mondo.
Come se non bastassero queste premesse, ad aggiungere ulteriore pepe alla finale sono state le dichiarazioni polemiche di Marin Galic, direttore generale della federazione croata (HTS). Galic è su tutte le furie perché i suoi tennisti avranno solamente un paio di giorni per adattarsi alle condizioni di gioco. Infatti, il campo in terra rossa dello stadio Pierre Mauroy non sarà pronto prima di mercoledì e la sfida inizierà di venerdì. Tutta colpa di una partita di rugby tra Francia e Argentina che si disputa nella stessa struttura il sabato precedente. Naturalmente, preparare un campo da tennis in terra rossa non è una passeggiata e le tempistiche si aggirano tra le 48 alle 60 ore. Et voilà le retard! Tuttavia, mentre i giocatori francesi hanno già disputato già due finali all’interno del Pierre Mauroy, nel 2014 contro la Svizzera (peraltro sulla terra) e l’anno scorso contro il Belgio, i croati sono completamente nuovi alla struttura di gioco. Da qui e dalle disparità di trattamento rispetto a quando la piccola nazione balcanica ospitò la finale di due anni fa, persa contro l’Argentina, sorgono le lamentele di Galic.
“Due anni fa, quando abbiamo ospitato la finale contro l’Argentina, ci dissero che il campo doveva essere pronto al lunedì, poi il regolamento ha consentito una deroga fino a martedì, mentre per i francesi è stata prolungata fino a mercoledì. La cosa non ci fa contenti”, ha dichiarato il direttore generale della federtennis croata. Secondo lui, è tutta una questione di peso all’interno della ITF: la Francia è un paese grande e dunque influente mentre la Croazia è piccola e conta di meno. In effetti che la ITF abbia un occhio di riguardo per i transalpini lo si è potuto evincere da come sia stato permesso al suo presidente, Bernard Giudicelli, di votare a favore della riforma nonostante dovesse essere escluso dal board per motivi giudiziari.“Sento che, se noi avessimo chiesto qualcosa di simile, non ci sarebbe stato concesso. È la differenza tra un grande paese e uno piccolo. Purtroppo noi siamo una piccola nazione”, ha rincarato la dose Galic.
Nonostante le rassicurazioni riguardo al fatto che i campi di allenamento saranno uguali a quelli di gara, il capo della HTS ha comunque deciso di inviare una lettera ufficiale di lamentele alla ITF. “La Federazione Francese ci ha detto che i campi di allenamento saranno identici, ma non potranno mai riproporre le condizioni della finale. I francesi hanno già giocato diverse partite in quello stadio, dunque i loro giocatori lo conoscono. Noi no. Non ci troviamo nella stessa posizione di partenza, non è una sfida ad armi pari”, ha concluso Galic. Insomma, i giocatori sono caldi e il clima attorno a loro si fa rovente. Questa ultima finale di David potrebbe essere davvero incandescente.
