Chissà se ci avrebbe scommesso, Svetlana Kuznetsova, che meno di venti giorni fa non era neanche certa di poter sostare sul suolo di Mason senza violare una qualche legge federale a causa di un problema con l’ottenimento del visto. Il suo appello pubblico alla fine ha sortito i suoi frutti. Kuznetsova ha risolto le beghe burocratiche in tempo per giocare a Toronto, dove ha superato due turni prima di vedersi respinta agli ottavi da Halep, e qui a Cincinnati ha cominciato alla grande sconfiggendo in tre set la quasi top 10 Anastasija Sevastova.
Due ore e trentotto di partita, in pieno stile Kuznetsova, che quando non si spreme fino all’ultima goccia di sudore non è contenta. L’avversaria di livello, del resto, lo richiedeva. L’obiettivo di neutralizzare l’emorragia di punti causata dall’impossibilità di competere a Washington è chiaro, e dopo i 105 punti incamerati a Toronto la russa non intende fermarsi. Il tabellone non è certo favorevole, poiché al secondo turno dovrà affrontare una Yastremska in grande forma (doppio 6-4 a Wozniacki, purtroppo sempre più anonima) e poi, eventualmente, la vincente di Stephens-Putintseva. Intanto per lei c’è un’altra buona notizia: il forfait di Cibulkova le consente l’ingresso diretto nel tabellone principale dello US Open.
Si diceva di un lunedì russo, ad ogni modo, e così è stato. Sebbene in Italia fosse già martedì – scherzi del fuso orario – anche Maria Sharapova ha superato il primo ostacolo. Il sorteggio era solo leggermente migliore di Toronto, dove Maria aveva lottato senza successo contro Kontaveit; qui a Cincinnati ha sconfitto in due set (6-3 7-6) l’ostica Alison Riske, che la precede di 60 posizioni in classifica e sul cemento è sempre un brutto pesce da affrontare. Lo storico di Riske, e questo probabilmente ha fatto il gioco di Sharapova, contemplava (e continuerà a contemplare) una sola vittoria nei main draw di Cincinnati. Masha torna così alla vittoria dopo quasi due mesi (primo turno a Maiorca contro Kuzmova) e vince invece la 14esima partita in Ohio (quattro partecipazioni prima del 2019, con un titolo nel 2011 e una finale nel 2010), guadagnandosi un secondo turno mica da ridere contro l’ex numero uno Ashleigh Barty appena spodestata dal trono. 1-1 nei confronti diretti, Barty ha vinto l’ultimo di Melbourne 2019.
Per dovere di cronaca, la Russia ha persino fatto 3/3 con la vittoria di Kudermetova ai danni di Pera. Incontro non certo di cartello, mentre si segnalano le vittorie piuttosto agevoli di Mertens, Sabalenka (6-1 6-4 a Martic) e Venus Williams. Di sorprese vere e proprie, invece, una soltanto (non si può definire tale la sconfitta di Garcia, in pericolose ambasce, contro l’emergente Iga Swiatek). Johanna Konta ha centrato la poco invidiabile doppietta di sconfitte al primo turno tra Toronto e Cincinnati arrendendosi a Rebecca Peterson, non troppo più che una buona regolarista. Visibilmente scarica, la britannica si è comunque concessa una chance ulteriore prima dello US Open iscrivendosi al neo-nato Bronx Open di New York (qui l’entry list completa), comodo International di avvicinamento all’ultimo Slam dell’anno che si disputa a pochi isolati da Flushing Meadows.
COME PROSEGUE IL TORNEO – Delle prime otto teste di serie, questo’oggi (martedì) scenderanno in campo soltanto la numero 5 Bertens (contro Venus) e la n.6 Kvitova (contro Sakkari). Quelle che non hanno ancora esordito, ovvero la n.1 Barty (vs Sharapova), la n.2 Osaka (vs Sasnovich), la n.3 Pliskova (ancora senza avversaria), la n.4 Halep (anche lei in attesa di avversaria) la n.7 Svitolina (vs Mertens) e la n.8 Stephens (vs Putintseva) esordiranno mercoledì. Questo il programma completo del day 3, che per quanto attiene al torneo femminile è in realtà un day 2 poiché domenica si sono disputati solo incontri maschili.
