Quando all’inizio del decennio che si sta per concludere Grigor Dimitrov si presentava al mondo del tennis, in tanti lo immaginavano già in vetta alla classifica ATP. E come se non bastasse a caricarlo di aspettative, è stato sempre considerato lui il più degno erede di Roger Federer, per tecnica, classe e stile di gioco. Ebbene, fino al 3 settembre 2019 Grisha non aveva nemmeno sfiorato l’idea di battere Federer, trionfatore in tutti e sette gli scontri diretti, oltre che essere anni luce lontano dai traguardi raggiunti dallo svizzero.
La sessione serale della nona giornata degli US Open ci consegna invece un risultato inedito e totalmente inaspettato, dal momento che Dimitrov si è redento nel momento più buio della sua carriera, proprio contro l’avversario che doveva essere il più difficile da battere per lui. Ecco le due magie che il bulgaro ha regalato al pubblico dell’Arthur Ashe.
