US Open, cadono le campionesse: fuori Kvitova e Kerber, prima volta per Brady

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US Open, cadono le campionesse: fuori Kvitova e Kerber, prima volta per Brady

Petra Kvitova manca quattro match point e cede in tre set a Rogers. Brady domina Kerber, Putintseva supera un’ammaccata Martic

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Jennifer Brady - US Open 2020 (courtesy of USTA)
 

Disordinata e perdente. Petra Kvitova si complica la vita in ogni modo possibile e si lascia superare in tre set da Shelby Rogers che raggiunge i quarti allo US Open per la prima volta in carriera. Come d’abitudine, la ceca ha fatto e disfatto tutto da sola, arrivando a mancare ben quattro match point (l’ultimo con un terribile doppio fallo). Tutto questo ovviamente non deve sminuire i meriti di Rogers, ma è indiscutibile che il destino della partita sia stato filato dalle mani di Petra. La statunitense ha giocato una partita solida e molto coraggiosa, alzando il livello soprattutto nei due tie-break e ha dunque ampiamente meritato la vittoria. Ai quarti di finale attende la vincitrice del match tra Naomi Osaka e Anett Kontaveit.

IL MATCH – Nel primo set, Kvitova sparacchia in maniera disordinata alternando quasi in egual misura vincenti e errori non forzati. Avanti 4-2, Rogers si fa recuperare, ma riesce a portare la contesa al tie-break, che si fa specchio fedele e degno finale del primo set. In poco tempo Kvitova si ritrova sotto 5-2, riesce a rientrare sul 5-5, ma poi perde i successivi due punti e, con essi, il parziale.

Nel secondo set, la ceca rimette a punto il mirino e limita drasticamente gli errori. Chiuderà il set con solo sette non forzati (contro i sedici del primo set) e ben 20 vincenti (in linea con i 19 del primo parziale). A questi ritmi, Rogers non ha nessuna possibilità di tenere il passo e infatti il set scivola rapidamente nelle mani di Kvitova. Due break consecutivi fissano il risultato sul 6-3.

Il terzo set è il più combattuto e bello della partita. Petra si ritrova subito sotto 2-0, ma è brava a recuperare la calma e il break. Le due non si risparmiano schiaffoni da fondo, servono benissimo e procedono spalla a spalla fino al decimo gioco, nel quale Kvitova spara a tutta fin dalla risposta, decisa ad archiviare la pratica. Uno dopo l’altro arrivano e scappano via ben tre match point, annullati con grande coraggio e classe da Rogers. Ancora una volta è il tie-break a dirimere la questione. Il livello delle due è altissimo: molti vincenti, gli errori si contano sulle dita di una mano. Sul più bello però Kvitova si scioglie, passando da una vittoria quasi certa a una bruciante sconfitta. La ceca butta via il quarto match point della sua partita con un vistoso doppio fallo e con due errori manda Rogers per la seconda volta ai quarti di finale in uno Slam.

Shelby Rogers – US Open 2020 (via Twitter, @usopen)

KERBER OUT – Saranno Jennifer Brady e Yulia Putintseva a giocarsi il primo quarto di finale della parte alta del tabellone. La statunitense ha battuto piuttosto nettamente Angelique Kerber, vincitrice qui nel 2016. 6-1 6-4 il punteggio finale in meno di un’ora e mezzo di gioco. Solo un po’ di “braccino” di Brady e il solito indomabile orgoglio da campionessa di Kerber hanno impedito che la partita terminasse con un punteggio più rotondo. La tedesca non è mai stata in partita, ha sbagliato moltissimo (ben 21 i non forzati, in soli 17 giochi) e nello scambio è sempre stata in balia dell’avversaria, che ha dominato pur accusando un fastidio alla coscia nel corso del secondo set. Brady giocherà dunque i suoi primi quarti di finale in un torneo dello Slam ed è sicuramente una doppia soddisfazione ottenere questo risultato nel Major di casa (continua così la striscia di edizioni consecutive con almeno uno/a statunitense nei quarti di finale che dura dal 1993). Ci arriverà anche piuttosto riposata essendo stata in campo complessivamente 4 ore e 52 minuti nel corso dei primi quattro turni (appena 13 minuti in più di Nishioka che ha giocato e perso una sola partita).

La sua avversaria, Putintseva, ha invece dovuto lottare per 2 ore e 37 minuti per ottenere l’accesso al suo terzo quarto di finale Slam, il primo a Flushing Meadows (gli altri due entrambi al Roland Garros, nel 2016 e nel 2018). La kazaka ha avuto bisogno di tre set piuttosto altalenanti per superare la testa di serie numero 8, Petra Martic, oggi visibilmente limitata da un problema al piede. Nel primo set non c’è stata storia: Putintseva si muoveva troppo meglio e reggeva bene il palleggio anche col dritto, solitamente un po’ più falloso. Avanti 5-0, la kazaka ha subito un tentativo di rimonta di Martic prima di chiudere 6-3. Nel secondo set però, la musica è improvvisamente cambiata e la croata ha trovato sempre maggior fiducia e precisione nei colpi. Con il pallino del gioco in mano e con un sapiente intreccio di slice e dritti in manovra, Martic ha dominato gli scambi (addirittura 22 i vincenti in questo solo set), intascando il parziale col punteggio 6-2.

Nel terzo set però i problemi fisici hanno avuto la meglio sul tennis della croata che si è ritrovata subito sotto di due break. Ancora una volta, Putintseva ha tremato al momento di chiudere i conti e ancora una volta la rimonta di Martic si è interrotta sul più bello, spalancando alla kazaka le porte dei quarti di finali.

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