In attesa dell’esordio di lunedì contro David Goffin (non prima delle 17 sul court 14), domenica sul campo 29 del Jean Bouin, il centro tecnico della federazione francese, per Lorenzo c’è stata un’altra prima volta, altrettanto importante: l’allenamento con Rafa Nadal.
Buonasera Simone, allora raccontaci di questo invito a corte da sua Maestà Nadal.
Siamo stati felicissimi di questo invito, che Rafa non riserva proprio a chiunque. Abbiamo giocato per due ore, prima un po’ di ritmo e poi due set molto tirati. Nel senso che lui tirava forte (ride, ndr), del resto con Rafa non può essere diversamente. Lorenzo ha fatto fatica a stargli dietro anche perché il campo era abbastanza stretto per cui era complicato andare a recuperare le palle dello spagnolo che, molto cariche, rimbalzavano alte.
Lorenzo era emozionato?
Inevitabile che lo fosse, Nadal è uno che normalmente lo guardi in TV. Vederlo dall’altra parte della rete fa un certo effetto.
Rafa che atteggiamento ha avuto?
È stato molto simpatico e sempre gentilissimo, nessun atteggiamento da superstar. Ci ha fatto un sacco di domande, mostrando un reale interesse per il nostro lavoro. Voleva sapere della nostra programmazione e quando gli abbiamo detto che la settimana del Queen’s (dal 14 al 20 giugno, ndr) Lorenzo non giocherà perché deve fare la maturità, Rafa si è messo a ridere dicendo che lui in Spagna la scuola deve ancora finirla.
Immagino che avrete ricambiato l’interesse.
Sì certo, anche noi abbiamo fatto tante domande, approfittando della disponibilità sua e di Carlos Moya. Rafa ci ha detto che lui andrà direttamente a Wimbledon, a meno che non perda prematuramente qui a Parigi. A quel punto sono stato io che mi sono messo a ridere.
Prima del match con Goffin come sarà la routine pre-partita?
Alle 10 faremo un po’ di warm-up con Federico Delbonis. Poi torneremo in hotel per pranzare e riposarci un po’ perché la giornata sarà lunga. Verso le 15,30 faremo una mezzoretta di lavoro noi due, giusto un po’ di palleggi per riattivare gli automatismi. Quindi nuovo trasferimento al campo (normalmente non ci si mette più di dieci minuti) per la partita che è prevista non prima delle ore 17.
