Thiem: "Non sento dolore, ma la tensione del match mi blocca"

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Thiem: “Non sento dolore, ma la tensione del match mi blocca”

Uno scurissimo Dominic Thiem parla del suo momento molto difficile. “Non sono mai nemmeno stato vicino alla vittoria”. Probabile la sua partecipazione al Challenger di Perugia

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Dominic Thiem - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Agli inizi della sua carriera Dominic Thiem era noto come il tennista che aveva il rapporto più conflittuale di tutti con il pettine: si presentava sempre in pubblico con i capelli oltremodo arruffati, reduci dalla partita o dall’allenamento, oppure così come erano usciti dalla doccia. Poi con il tempo aveva preso a curarne un po’ più l’aspetto, in ottemperanza al suo ruolo di top player, ma dopo la sua sconfitta in tre set al primo turno del Roland Garros contro Hugo Dellien, i capelli sono tornati ad avere l’aspetto scompigliato di una volta, quasi a esemplificare la parabola del suo gioco retrocesso a quello degli albori del suo percorso da giocatore.

“Ho lavorato tanto nelle ultime settimane per essere pronto a giocare qui, ma semplicemente non c’era abbastanza tempo – ha detto all’inizio della sua affollatissima conferenza stampa, inspiegabilmente programmata nella Sala 2, capiente meno della metà della sala principale – per quanto sia dura questa sconfitta bisogna accettarla, così come bisogna accettare che ci vorrà tempo. Viste le mie ultime prestazioni, non è accaduto nulla di sorprendente. Fa male, ma la vita va avanti”.

Curioso come la sua conferenza stampa sia stata ritardata di oltre 10 minuti dal prolungarsi della conferenza stampa di Cirstea: ricordiamo come nel 2019 proprio Thiem fu protagonista di un episodio piuttosto curioso che lo vide cacciato dalla sala interviste principale dalla necessità di far spazio a Serena Williams, cosa che poi lo fece andare su tutte le furie interrompendo il suo impegno con i media austriaci. Ora invece di Serena Williams c’era Sorana Cirstea a scompigliare il suo incontro con la stampa: sono decisamente tempi duri per Thiem…

La questione non è fisica, ha tenuto a precisare l’austriaco alla domanda di Ubaldo Scanagatta, che dice di non avere più alcun dolore al polso e di essere in grado di esprimere un tennis migliore in allenamento rispetto alla gara: “ci sta che si lasci un 20% negli spogliatoi quando si gioca in uno Slam, la tensione della gara, è normale. Tuttavia il mio livello di gioco è ancora lontano da quello dei miei avversari, non sono mai arrivato nemmeno vicino alla vittoria nelle ultime uscite, e questo vuol dire che c’è ancora tanto lavoro da fare”.

La situazione di tensione in cui mi trovo durante la gara è tossica per il mio diritto. Ho commesso errori a ripetizione anche senza cercare di far nulla di particolare con quel colpo, cercavo solo di metterla in campo e continuavo a sbagliare. Il rovescio va un po’ meglio, ma la percentuale di prime di servizio è troppo bassa, e a volte faccio scelte davvero stupide durante gli scambi”.

Dopo la sconfitta con Andy Murray al Mutua Madrid Open, il campione inglese gli aveva detto: “Ci vorrà un po’ di tempo, ma andrà tutto bene”. E la settima sconfitta consecutiva subita da Thiem dal suo rientro stagionale al Challenger di Marbella sembra sottolineare che il percorso è appena cominciato. “Bisogna essere pazienti, continuare ad essere pazienti, lavorare sui colpi che non funzionano fino a che non ricominciano a funzionare.”

Per ritrovare la vittoria il due volte finalista di questo torneo è pronto a scendere di livello e tornare a competere nei tornei Challenger. “Uno o due tornei sicuramente. Una vittoria aiuterebbe molto, ma non è quello l’obiettivo principale. Bisogna continuare a migliorare il livello di gioco e con un po’ di fortuna le vittorie verranno da sole”. Gli Internazionali di Tennis Città di Perugia, Challenger 125 in programma nel capoluogo umbro dal 5 giugno, hanno già fatto sapere di aver riservato una wild card al campione austriaco, che quindi con ogni probabilità sarà visibile in Italia per tutti i fans del Centro Italia che vorranno vederlo da vicino.

Ora non rimane altro da fare che rimboccarsi le maniche per Thiem, che si è detto pronto anche a ricorrere all’aiuto di uno psicologo sportivo, cosa che non ha mai fatto nel corso di tutta la sua carriera. “Ma l’aspetto fondamentale è avere pazienza, perché anche due-tre anni fa quando stavo giocando benissimo ero comunque ugualmente contratto durante le partite, solo riuscivo a gestire la situazione molto meglio, anche grazie alla fiducia che proveniva dalle tante vittorie”.

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