Quanto pesa il ritiro di Nick Kyrgios sull’Australian Open 2023? Rispondono gli Experts di Eurosport/Discovery:
Per primo Boris Becker, vincitore a Melbourne nel 1991 e nel 1996. “Non sono un medico” – afferma l’ex campione tedesco – “ma di sicuro è andata così. Non sembrava ci fosse nulla quando l’ho visto giocare due set con Djokovic venerdì sera a Melbourne. Sì, lui ha parlato di un problema, ma all’anca e non al ginocchio. Ma si sa che spesso quello che dice e quello che fa non vanno nella stessa direzione. Tuttavia, c’è ovviamente molta amarezza quando ti devi ritirare ancor prima di iniziare nello Slam di casa. È un peccato per tutti”.
È difficile immaginare” – continua Tim Henman, ex giocatore inglese – “cosa passi per la sua testa e come stia fisicamente. È arrivato qui dopo aver rinunciato alla United Cup, ma si stava allenando, quindi ero speranzoso. Voglio vedere i migliori giocare l’uno contro l’altro, voglio vedere le sue variazioni e il suo enorme talento. È triste ma la cosa più importante è che lui si riprenda, perché conosciamo la fisicità e le ripercussioni se i tennisti non sono pronti al 100% per giocare.
Se è favorito per uno dei tornei Slam? Certo, a Wimbledon perché il suo gioco è perfetto per l’erba. Se penso agli altri tre Slam e allo sforzo che richiedono, allora ho qualche dubbio. A Kyrgios piace accorciare i punti, ma durante un match al meglio dei cinque set, allora sono un po’ perplesso”.
“Non era uno dei miei favoriti” – sono le parole di Mats Wilander – “Perché non l’abbiamo mai visto andare vicino a vincere uno Slam. Sì, ha giocato la finale di Wimbledon, ma non ha dovuto giocare la semifinale. Sarebbe stata una gran finale se ci fosse passato, non credo abbia paura delle grandi partite. Ma ci deve arrivare dopo aver vinto nella prima settimana; non ha abbastanza esperienza e vittorie sulle spalle per andare avanti in tornei come questi e darsi sempre una possibilità nelle semifinali ed in finale.
Sarà un giorno un favorito? Ad un certo punto, forse. Stiamo parlando di uno che ci è andato vicino solo una volta. È favorito a Wimbledon perché ha capito cosa fare per vincere match lunghi accorciando i punti al momento giusto. La sua mente è quella di un computer e di un genio sul campo da tennis. Se lavorerà più duramente forse vincerà di più; non possiamo ignorare che è incredibilmente intelligente”.
Aggiunge Barbara Schett: “Che peccato per il torneo, tutti volevano vederlo; quando il pubblico lo ha saputo, il dispiacere era generale. Sappiamo che è un entertainer, questo è il suo Grande Slam e lui voleva competere. il disappunto è enorme”.
“Non l’ho mai veramente visto come un grande favorito qui” – sono le parole di Laura Robson – “Sembrava a posto e ho parlato con qualcuno qui che mi diceva che era alle prese con un problema al ginocchio, di cui non conosceva la vera entità e se sarebbe sceso in campo o no. Si era sottoposto a un drenaggio al ginocchio e ho visto una foto impressionante di quanto gli è stato estratto. Sembrava abbastanza grave, e ora ha a che fare con un po’ di pensieri. Djokovic ha cancellato il suo allenamento serale, quindi ha anche lui qualche problema alla gamba. Col senno di poi, avrebbero fatto meglio a saltare l’esibizione”.
La promozione si è basata tutta su Nick. lo hanno “lanciato” per la United Cup, cui ha rinunciato, e per Adelaide, e questo era il torneo più importante. E adesso che è uscito dal tabellone prima dell’inizio, specialmente nel doppio, dove credo che sarebbe stato favorito insieme con Kokkinakis, tutto si è decisamente sgonfiato. Ognuno può avere la sua opinione riguardo Nick, ma tutti si divertono ai suoi match, quindi è davvero un peccato.
Io credo che sia un po’ perso quando non gioca a tennis. È un duro colpo per lui, e il fatto che non trovasse le parole per commentare ci dice di quanto si senta frustrato dall’accaduto”.
Danilo Gori
