Matteo Berrettini aveva scelto con umiltà di giocare un torneo Challenger per ritrovare ritmo partita nella pausa tra i Masters 1000 di Indian Wells e Miami ma lascia l’Arizona con altre cattive memorie: l’ex finalista di Wimbledon viene sconfitto nei quarti di finale del Challenger 175 di Phoenix dal qualificato russo Alexander Shevchenko, N.132 delle classifiche mondiali, 109 posti dietro all’azzurro.
Manca fiducia nella testa, convinzione nei colpi e rapidità nelle gambe a Matteo che si è tenuto a galla come ha potuto col servizio ma alla fine ha ceduto: Shevchenko si è imposto 6-4 3-6 6-3. Prima di oggi non aveva mai battuto un giocatore compreso tra i primi 50 del mondo, anche se già nel torno precedente aveva battuto a sorpresa lo svizzero Huesler, N.6 del tabellone. All’esordio qui a Phoenix aveva battuto un altro campione in caduta libera come Gael Monfils che però, è giusto ricordarlo, è ben 10 anni più vecchio di Berrettini.
Difficile capire come uscire da un momento così difficile: Matteo avrà comunque un bye al primo turno a Miami ma un simile livello di gioco difficilmente gli consentirà di fare punti in Florida dove il livello si alzerà notevolmente rispetto a questo torneo Challenger.
Non resta che sperare che il lavoro suo e del suo team alla fine porti alla tanto sospirata ripresa per poi rilanciarsi in vista dell’amata stagione sull’erba
