Tutto vero. Non svegliate Jasmine Paolini e non svegliate nemmeno noi: è in finale al Roland Garros 2024. La numero uno azzurra ha battuto 6-3/6-1 Mirra Andreeva e giocherà per il titolo contro Iga Swiatek. Ecco le parole nella confernza stampa post partita dell’azzurra, che non può ovviamente nascondere la felicità e il suo immancabile sorriso.
D. Jasmine, congratulazioni. Sei nella tua prima finale Slam. Puoi dirci i tuoi pensieri e le tue emozioni attuali.
Paolini. “Sono veramente felice. Davvero, davvero contenta. é una bella sensazione essere in una finale Slam. Non lo so. Sembra impossibile, ma è vero [ride]”
D. Hai mai immaginato di essere in una finale del Grande Slam quando eri giovane?
P. “Non lo so, è una domanda difficile. Sicuramente, guardavo le finali Slam. Vedevo le altre italiane giocare le finali e anche vincere gli Slam, ma immaginare che potessi farlo io era difficile. Lo sognavo, ma adesso è qualcosa di incredibile per me. Sono veramente felice. Anche sorpresa. Sì, è questa la sensazione adesso.”
D. Hai parlato dell’importanza dei sogni in campo. Puoi ripensare al tuo primo sogno tennistico? Cosa hai immaginato che il tennis potesse essere per te o che cosa tu saresti diventata nel tennis?
P. “Quando ho iniziato a giocare, mi divertivo e basta. Non sognavo molto. […] Poi ho iniziato ad allenarmi come professionista. Sognavo di diventare una professionista e non ho mai sognano di essere numero uno o campionessa slam. Non ho mai sognato così in grande. Mai. Non ho mai sognano nemmeno di essere in top 10. Ci speravo, ma senza crederci veramente. Penso che passo dopo passo ho iniziato a crederci e sognare, ma per cose più vicine. Si, non troppo in là. […]
Mi sorprende vedere Nole che nelle interviste dice che da bambino sognava di diventare numero uno e di vincere Wimbledon. Vedo questo e penso che è incredibile poterlo sognare da bambino. Io non lo sognavo, quando ero una bambina. è incredibile vedere Jannik quando aveva 15 anni dire che il suo sogno era diventare numero uno, per era diverso. Non ho mai sognato di essere una finale Slam e sono qui. sono felice, ma è diverso. Io sono una persona diversa, credo.”
D. Le tue sensazioni oggi in campo, erano diverse da ieri e come pensi saranno sabato?
P. “Oggi ero così nervosa. è stato un match diverso contro Mirra [Andreeva, ndr] che contro Elena [Ribakina, ndr]. Ho perso contro di lei un mese fa ed era stato un match difficile sia mentalmente che fisicamente perchè lei è così solida. Ero molto nervosa, ma sono entrata in campo e ho cercato di colpire la palla, muovermi velocemente ed essere presente, giocare un punto alla volta. Poi, quando ho fatto il break nel primo set, ho iniziato a sentirmi meglio”.
D. Puoi parlarci di che cosa ha fatto Renzo [Furlan, ndr] per te e come ti ha aiutato questa settimana e in questo torneo e anche di Sara Errani, di come lei ti abbia aiutato? Questo [finale Slam, ndr] è un territorio nuovo per Renzo, ma non per Sara.
P. “Abbiamo parlato tanto all’inizio del torneo perchè ero un po’ nervosa in allenamento. Le cose non andavano così bene in allenamento, quindi c’era un po’ di tensione, ma poi ho parlato tanto con Renzo per capirmi meglio, per capire i miei sentimenti. Poi match dopo match andava meglio e adesso siamo qui [ride].
Sara, certamente, mi aiuta molto. Anche giocare i doppi con lei mi aiuta molto. Posso chiederle dei consigli ed è una persona davvero smart da avere vicino. è qualcosa di positivo per me e anche per il mio team”.
D. Ti chiedo di Iga. Come ti senti prima della partita con la numero uno del mondo?
P. “Iga è una giocatrice incredibile. è così giovane, ma ha conquistato tanti risultati e Slam. Qui ha vinto tre volte. Sta facendo bene settimana dopo settimana e non è facile. Ho grande rispetto per lei, ma il mio obiettivo è di entrare in campo sabato e cercare di godermi il match e il momento. Voglio giocare una buona partita e fare una buona performance”.
D. Alcune volte il tennis è uno sport davvero duro e i giocatori non sono così felici. Ma tu sembri avere un grande carico di gioia. Puoi parlaci di questo? Da dove arriva? Questo di aiuta a restare positiva?
P. “Non è sempre facile, ma ci provo. Onestamente, sorrido molto. Ma non è sempre così, lo si vede. Quando non sorrido, vuol dire che non mi sento bene. Il mio coach è sempre preoccupato quando non sorrido in allenamento o in partita. Mi dice sempre di divertirmi e di sorridere perchè è importante per me stessa come persona. Quindi sorridi e prendila con leggerezza. Forse posso dire così”.