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Quattro temi per Wimbledon, lo Slam più imprevedibile dell’anno

Alla vigilia del Major su erba non c'è una favorita di spicco, ma tra Sabalenka, Jabeur, Rybakina e Swiatek non mancano giocatrici che meritano attenzione per ragioni diverse

Last updated: 29/06/2024 10:10
By AGF Published 25/06/2024
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25 Min Read
Marketa Vondrousova e Ons Jabeur - Wimbledon 2023 (foto Twitter @Wimbledon)

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1) Lo Slam più imprevedibile

Fino a due-tre fa abbiamo vissuto un periodo nel quale Wimbledon era diventata la roccaforte delle pluri-titolate Slam. Mentre nei due Major sul cemento riuscivano ad affermarsi nomi inediti, a Londra accadeva il contrario: potevano conquistare i Championships solo giocatrici che avevano già vinto almeno uno Slam. Andiamo a ritroso dal 2021 al 2014: Barty, Halep, Kerber, Muguruza, Williams, Williams, Kvitova; tutte già vincitrici Slam. Occorre risalire al 2013 con Marion Bartoli per trovare una new entry nel club delle elette.

Basandosi su quella “regola” era più semplice individuare le favorite dello Slam su erba, dato il ridotto ventaglio di nomi a cui attingere. Ma nelle ultime due stagioni le cose sono cambiate profondamente, al punto da rovesciarsi: sono i prati inglesi quelli che ci hanno offerto le maggiori sorprese, mentre gli altri Major si sono normalizzati.

Entriamo nel dettaglio. Sulla terra di Parigi Swiatek ha posto le basi per un dominio che rende il pronostico della vigilia ormai obbligato. D’altra parte a Melbourne e New York si sono imposte giocatrici ampiamente prevedibili (Sabalenka, Gauff, ancora Swiatek) anche se magari non sempre le favorite numero 1.

Invece a Wimbledon nelle ultime due stagioni la situazione è cambiata: prima, nel 2022, abbiamo avuto una finale tra due esordienti (Jabeur vs Rybakina) con vittoria di Rybakina, allora soltanto testa di serie numero 17. Infine nel 2023 a vincere è stata Marketa Vondrousova, prima campionessa di Wimbledon dell’era Open ad aver affrontato il torneo senza essere testa di serie. Insomma, forse per il caso, forse per la mancanza di specialiste della superficie, abbiamo vissuto un picco di imprevedibilità.

Veramente una giocatrice che è emersa negli ultimi Wimbledon per continuità e qualità di gioco su erba ci sarebbe, ed è Ons Jabeur, ma al dunque non ha saputo mantenere le promesse. Jabeur merita un approfondimento a parte e quindi ci torneremo più avanti. Se invece proviamo a cercare altri dati a cui fare riferimento per costruire ragionamenti con un minimo di logica e solidità, emergono soprattutto contraddizioni.

Cominciamo dai tornei di preparazione sull’erba. Pensate che chi vince sui prati nelle settimane che precedono lo Slam sia poi favorita per ripetersi a Church Road? La storia dice di no: in questo secolo solo una volta chi aveva vinto un torneo di preparazione ha poi trionfato subito dopo a Wimbledon. E sono passati venti anni. Era accaduto nel 2004 a Maria Sharapova, capace di vincere a Birmingham e poi ai Championships.

Pensate allora che ci si possa appigliare al rendimento sulla superficie? Senza contare le partite in corso questa settimana (e se escludiamo Venus Williams, che ormai gioca pochissimo) tra le giocatrici in attività quella con la miglior percentuale di vittorie su erba è Madison Keys: 74,2% di successi (46/16). Ebbene, in carriera, negli Slam Keys vanta finale a New York e semifinali in Francia e Australia. Mentre a Wimbledon non è mai riuscita ad andare oltre i quarti di finale. In pratica lo Slam su erba è quello nel quale ha fatto peggio.

Infine rimane il riferimento del ranking. La numero 1 Swiatek, che pure da ragazzina ha vinto Wimbledon junior, ha nell’erba la superficie più ostica. La numero 2 Gauff è ancora giovanissima e per chi si è affacciata sul circuito da poco abituarsi a giocare sull’erba non è sempre facile (per questo tema rimando al capitolo successivo).

Ci sarebbero le candidature della numero 3 Sabalenka e della numero 4 Rybakina. Sabalenka negli ultimi anni a Wimbledon ha spesso giocato bene ma nei turni decisivi finora le è sempre mancato qualcosa (sconfitta in semifinale nel 2021 da Pliskova per 5-7, 6-4, 6-4 e nel 2023 da Jabeur per 6-7(5), 6-4, 6-3). In più ha dovuto saltare l’edizione 2022 per il divieto degli organizzatori nei confronti dei tennisti russi e bielorussi. Mente Rybakina ha già vinto a Londra nel 2022 ma si presenta in condizioni fisiche da verificare, visto il ritiro contro Azarenka nel recente impegno di Berlino.

Infine se vogliamo spingerci alla posizione numero 5 troviamo Jessica Pegula, che invece il torneo di Berlino (su erba) lo ha vinto. Nel suo caso sono i precedenti ad essere contro di lei. Da una parte il fatto che, come detto, sono 20 anni che chi vince un torneo di preparazione non si ripete a Wimbledon. Dall’altra il suo rendimento personale: in carriera negli Slam Pegula non è mai andata oltre il limite dei quarti di finale; sei sconfitte dal 2021 a oggi.

Insomma, alla vigilia tutto appare contraddittorio e aggrovigliato. Anche i bookmaker sono incerti, con alcune agenzie che indicano come favorita Swiatek, altre invece Sabalenka. Più o meno tutti, però, danno tra le prime cinque questi nomi: Swiatek, Sabalenka, Gauff, Rybakina, Jabeur.

a pagina 2: Le giovanissime e il tennis su erba
a pagina 3: Le wild card eccellenti: Kerber, Osaka, Wozniacki, Raducanu (e Andreescu)
a pagina 4: Ons Jabeur a Wimbledon

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TAGGED:Angelique Kerberaryna sabalenkaCaroline WozniackiCori GauffElena RybakinaIga Swiatekmarketa vondrousovaOns JabeurWimbledon 2024
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