Ranking ATP: Italia da record, 11 azzurri tra i primi 100. Sinner resta anni luce davanti agli inseguitori

Dopo un altro Australian Open trionfale per il tennis italiano il tennis è pronto a ripartite, anche se ognuno lo farà con i propri ritmi. Il n. 1 del mondo Jannik Sinner – dominatore incontrastato degli ultimi 7/8 mesi – ha annunciato il forfait da Rotterdam perché ha “bisogno di più tempo per recuperare” dopo la cavalcata di Melbourne. Jannik perderà dunque 500 punti, dando la possibilità al rivale sconfitto, Alexander Zverev, di accorciare un gap che resta comunque enorme. Alla 34esima settimana da n. 1, Sinner è destinato (WADA permettendo) a restare al vertice per molto, molto tempo, sicuramente almeno fino all’inizio della stagione su terra battuta (Jannik supererà certamente le 40 settimane da n. 1).

Dietro lui e Zverev, come detto, il vuoto o quasi: Carlitos Alcaraz dista quasi 5000 punti dal gradino più alto del podio, mentre il n. 4 Taylor Fritz non arriva nemmeno a metà dei punti di Sinner. La prematura uscita di scena di Daniil Medvedev lo fa scivolare al n. 7, riportando miracolosamente in top 5 Casper Ruud (con Djokovic che sale al n. 6 e raggiunge la 1000esima settimana consecutiva tra i primi 100). Per la prima volta in carriera Tommy Paul entra in top 10, mentre Andrey Rublev è vicino ad uscirci (appena 20 punti lo separano da Dimitrov, 11esimo, che però come Sinner non parteciperà al ‘500’ di Rotterdam). Bel balzo di Ben Shelton dopo la semifinale a Melbourne (+6, n. 14), guadagnano due posizioni anche Jack Draper e Arthur Fils. Prosegue il periodo non facile di Hubert Hurkacz, che per la prima volta da quasi quattro anni esce dalla top 20. Di seguito la situazione aggiornata a lunedì 27 gennaio.

I best ranking della settimana

Tra i best ranking della settimana ce ne sono tanti molto interessanti: andando in ordine, non si può che partire da Tommy Paul, che aveva sfiorato la top 10 prima dell’Australian Open e ora l’ha abbondantemente conquistata dopo aver raggiunto i quarti (sconfitto in quattro set dal futuro finalista Zverev). Paul, n. 9, diventa il 38° statunitense tra i primi dieci, ma soltanto l’8° dal 2000 (Roddick, Blake, Fish, Isner, Sock, Fritz e Tiafoe gli altri.

Grazie ai buoni/ottimi risultati a Melbourne conquistano il best ranking anche Arthur Fils (19), Alex Michelsen (36) e Jacob Fearnley (77), mentre tra l’80esima e la 100esima posizione c’è un’infornata di giovani in rampa di lancio. Dal +41 di Learner Tien (n. 80) al tanto annunciato Joao Fonseca (99), al debutto in top 100 così come Francesco Passaro (90), al best ranking come Mattia Bellucci (98). Il nuovo avanza e procede a passo spedito.

La classifica degli italiani

Come si diceva in apertura, questo lunedì 27 gennaio non è soltanto il day after del trionfo all’Australian Open di Jannik Sinner, ma anche una giornata storica per tutto il tennis italiano. Per la prima volta da quando esiste il ranking computerizzato, infatti, l’Italia può contare su ben 11 giocatori in top 100: Sinner, Musetti, Berrettini, Cobolli, Sonego, Arnaldi, Darderi, Nardi, Fognini, Passaro e Bellucci. Una vera e propria formazione calcistica che fa invidia a tutto il mondo, portando tra i primi 100 più tennisti della Francia (10), delle enormi Australia e Stati Uniti (9), di Argentina (8) e Spagna (6): insomma, più di qualunque altra nazione.

Se Sinner è il faro luminosissimo, alle sue spalle ci sono altri dieci ragazzi (quasi tutti molto giovani) che ogni settimana contribuiscono a tenere bene in vista la bandiera tricolore. Musetti (questa settimana n. 17) punta alla top 10, poi c’è il trittico Berrettini (33) – Cobolli (34) – Sonego (35), che guadagna 20 posizioni grazie al torneo più bello della sua carriera. Arnaldi (40) e Darderi (47) contribuiscono ad un altro straordinario risultato, quello dei 7 italiani tra i primi 50, dove prima o poi puntano ad entrare anche Nardi (83), Passaro (90) e Bellucci (98). Diverso il discorso per Fognini (89), per età e ambizioni, ma fino a quando riuscirà a giocare con un minimo di continuità farà sempre divertire. Merita una menzione speciale anche Gigante, scivolato al n. 150 nonostante il primo main draw Slam della carriera, tenendo testa ad un top 15 come Humbert. La strada è quella giusta – ed è già splendida.